Capitolo 23

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Savannah's pov

Una mano sta accarezzando la mia, delicatamente, come se avesse paura di farmi male.
Apro lentamente gli occhi, e mi ritrovo circondata da pareti a me sconosciute. Due occhi del colore del cioccolato fuso mi stanno osservando con curiosità.

"Finalmente, bentornata tra noi ragazzina."

Ragazzina? Ma che diamine... "Dove sono?" chiedo, mentre cerco di alzarmi facendo leva sulle braccia. Sono distesa su un letto, le coperte sono bianche, profumate, e i cuscini soffici.

"Sei distesa su un letto, ragazzina." risponde il ragazzo.

Non me n'ero accorta... "E fino qui potevo arrivarci anche da sola." commento tagliente.

Il ragazzo scoppia a ridere. E, ragazzi, che risata. "Ci troviamo in un B&B, ragazzina. Nella stanza che avevo prenotato per me, per essere precisi."

Okay, afferrato. Dov'è Leah così posso ucciderla per bene e nascondere il cadavere nell'armadio?

"Dov'è la mia amica?"

"Se ti riferisci alla ragazza tutta pepe che era con te, al momento si trova al piano di sotto. Sta aspettando l'arrivo di un certo Tyan, o Ryan. Non ricordo sinceramente."

"Ryan." confermo.

Bubble boy scuote la testa divertito e si alza. Lo osservò aprite lo sportellino di un mini bar ed estrarre una bottiglietta d'acqua. "Vuoi?"

Declino l'offerta. Ho la gola in fiamma, ma non permetterò ad uno sconosciuto di offrirmi da bere. Per esperienza, tendo a diffidare della gente che mi circonda.

"La mia amica mi ha spiegato in breve quello che ti è successo. Deve essere stato difficile per te combattere contro l'irrefrenabile voglia di piangere e..."

"Cosa ha fatto Leah?" domando, alzandomi di scatto dal letto e assumendo una posizione belligerante. "Ti ha raccontato di..." Non riesco a pronunciare il suo nome.

"Rilassati, ha solo accennato all'accaduto. Sai, di solito le ragazze non svengono semplicemente toccandomi. È stato...strano." Pronuncia l'ultima frase con voce seria, distaccata.

Non rispondo. Mi limito a fulminarlo con lo sguardo. Leah dovrà vedersela con me, non può raccontare i fatti miei al primo che capita. Non ho mai raccontato niente a nessuno, se si escludono la psicologa e i miei familiari. Sono cose private che preferisco tenere per me.
Quando mi sentirò pronta, ne parlerò col resto del mondo.

Due colpi alla porta mi distraggono. Bubble boy va ad aprire ed io mi preparo alla battaglia.
Leah e Ryan entrano nella stanza come due fulmini, si fermano di fronte al letto e li rimangono, immobili.

"Ciao Ryan, che piacere vederti." abbozzo un sorriso di circostanza. Il silenzio, che brutta bestia. Soprattutto in presenza di uno sconosciuto bello come il sole.

"Cos'è successo, piccola?" mi chiede, dopo attimi di esitazione. "Leah mi ha raccontato che..."

Lo interrompo prontamente. "Leah ha l'abitudine di raccontare i fatti miei in giro." Sono irritata e spero che lei se ne renda conto.
Le lancio un'occhiata di traverso, riuscendo nel mio intento. La mia amica abbassa lo sguardo, colpevole.

Tra noi cala un silenzio asfissiante, scandito soltanto dal ticchettio dell'orologio appeso sulla parete di fronte a noi.
"Ordino da mangiare?" Bubble boy rompe il ghiaccio con una frase del tutto inopportuna.

Evito di incrociare il suo sguardo e mi alzo dal letto. Sono arrabbiata, con Leah, con Ryan e con il resto del mondo. "No, grazie. Togliamo il disturbo." Con la mano, faccio cenno ai miei amici di uscire dalla stanza.
Ho bisogno di parlare un attimo con questo ragazzo per me del tutto sconosciuto, per assicurarmi che non vada in giro a raccontare i fatti miei.

Il mio adorabile rimpiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora