~~ Capitolo 4 ~

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- 7 luglio -

Il giovane turista è da tre giorni che passa al mattino per osservare i quadri, ma non mi rivolge mai la parola. É puntuale come un orologio svizzero, alle dieci e dieci é alla porta della mia galleria. Mi osserva quando crede che io non me ne accorga, ma sento il peso del suo sguardo su di me e sono sicura che anche lui si è accorto di come lo osservo.

É un bel ragazzo e abbigliato in modo impeccabile con abiti costosi e capelli costantemente in disordine. Bhè, un disordine consapevole. Non sorride mai e sembra disinteressato a qualsiasi cosa, tranne davanti ad un mio vecchio dipinto. É lì da oramai un anno, è il primo che ho realizzato quando sono venuta qui dopo una notte di tempesta.

La tela nera fa risaltare lo squarcio azzurro, bianco e blu al centro con l'esplosione del rosso in basso che si unisce a quello che per me rappresenta il fulmine. É il nuovo inizio, il mio nuovo inizio con una luce per il futuro che illumina il mio cammino e che cerca di farsi strada con i problemi del passato che fanno in modo di sommergerlo nella loro oscurità. Problemi che cercano di soffocarmi, ma a cui non la darò mai vinta. Mai completamente.

Il ragazzo per tre mattine di seguito si è fermato davanti a quel dipinto e l'ha osservato con attenzione. Spostava i suoi caldi occhi castani in ogni punto della tela e non riuscivo a non sorriderne perchè vedevo il suo apprezzamento. Un mio dipinto che affascina così tanto una persona è incredibile, credo che sia ciò che ogni artista vorrebbe far provare al proprio pubblico.

«Bonjour

Sussulto alla voce maschile alle mie spalle. Sono da poco passate le nove del mattino e ancora il silenzio avvolge il paese di Mougins.

Mi volto sorpresa di trovare il bel turista per la quarta mattina di seguito nella mia galleria, ma questa volta è arrivato presto. Non è rimasto distante e non ha osservato in giro per poi fermarsi sul mio quadro mentre io sono indaffarata con i clienti.

«Bonjour.» rispondo cortese. «Vous cherchez quelque chose en particulier?»
(Buongiorno. Cerca qualcosa in particolare?)

Scuote la testa. «Non.» sfoggia nuovamente quel sorrisetto che mi da i nervi, ma che devo ammettere lo rende anche più affascinante. «Parlez-vous anglais?»
(No. Parla inglese?)

«Oui.»

«Meno male.» dice sorridendo sollevato. «É tutto più semplice così.»

«Ottima pronuncia.»

Mi rifila ancora quel sorriso fastidioso e vorrei tirargli un pugno solo per farlo smettere. Può essere bello, ma non mi piacciono i tipi come lui e il fatto che sia la quarta mattina di seguito ad essere qui è qualcosa che inizia a farmi preoccupare. Forse dovrei chiedere a Claude di passare da me e intrattenersi un po', magari questo turista smetterebbe di osservarmi. Smetterebbe di venire qui senza comprare nulla.

«Abbiamo la stessa età, non essere così formale.» dice tranquillamente e con quell'aria da superiorità che vorrei si levasse. Perchè è così sciolto e informale? Io non gli ho dato certo il permesso. Aggrotto la fronte, ma è un possibile cliente e forse si leverà dai piedi se lo assecondo. «É bello questo posto, non l'avevo mai notato prima. Dei quadri interessanti e credo che ad alcuni dovresti alzare il prezzo perchè c'è un po' troppa differenza. Dipinti di qualità, ma che non sono venduti correttamente.»

«Grazie.» dico sorridendo. «Credo che i prezzi siano adeguati. Interessato a qualche dipinto particolare? Posso essere utile, infondo è il mio lavoro.»

Si guarda intorno e il suo sguardo cade sulla solita tela e non ne rimango nemmeno sorpresa. «Può essere.»

«Posso esserle d'aiuto nella scelta?»

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