- 12 luglio -
Oggi ho deciso di lasciare chiusa la galleria perché ci sono troppe emozioni contrastanti in me e non so cosa fare. Era da tempo che non provavo delle emozioni nei confronti di un ragazzo e questo mi spaventa.
Guardo la tela ancora bianca davanti a me, con le mani che fremono per sporcarla per ritrarre Leonardo, quello che ho provato ieri sera, ma non posso. Non posso pensare ancora di più a quello che è successo. Ho sbagliato ad accettare la cena, ad assecondarlo di andare a Cannes, di farmi offrire la cena e passeggiare insieme sul lungo mare. Ho sbagliato a lasciarmi andare.
Sobbalzo appena sento la suoneria del mio cellulare che mi strappa dai miei pensieri. Lo raccolgo dal divano e aggrotto la fronte notando che é un numero sconosciuto a contattarmi.
Accetto la chiamata, ma quando porto il cellulare all'orecchio sento solo un gran vociare. Probabilmente qualcuno ha sbagliato numero.
«Francesina.»
Mi immobilizzo e sento il respiro mancarmi. Solo una persona mi chiama così e non so come ha fatto ad avere il mio numero. Non gliel'ho dato e sono sempre molto attenta a chi lascio il mio numero. La mia rubrica è molto breve e non ho intenzione di allungarla, i numeri che posseggo sono anche fin troppi per i miei gusti.
«Bonjour.» mormoro.
«Questa mattina sono passato alla galleria, ma l'ho trovata chiusa.»
Ho fatto bene a chiuderla, non ce l'avrei mai fatta a vederlo e a parlargli con tutta questa confusione che provo. É la prima volta dopo... dopo il mio ex, che provo interesse verso un ragazzo e non dovrebbe accadere, non quando so di cosa sono capaci gli uomini, di quanto possono essere crudeli.
I ricordi cercano di farsi spazio con mani prepotenti, il respiro caldo e concitato, le mie lacrime, i suoi gemiti e quell'atmosfera soffocante. Io che vorrei urlare, ma non posso, non ce la faccio. Il cuore che mi rimbomba nelle orecchie come il mio respiro e spero che tutto finisca in fretta.
«Francesina.» dice la voce al telefono strappandomi dai miei pensieri. «Come mai hai chiuso?»
«Ho voluto prendermi una giornata di riposo.» rispondo con il cuore che batte forte.
Prendo un profondo respiro cercando di calmarmi e scacciare i ricordi. Non devono prendere il sopravvento, soprattutto ora con Leonardo. Non posso.
«Speravo di vedere altri dipinti.» dice, ma faccio fatica ad ascoltarlo a causa di tutto quel rumore in sottofondo. Deve essere in un luogo affollato, probabilmente in spiaggia e magari con qualche ragazza. «O di prendere un caffè insieme.»
«Magari un'altra volta.» dico ed é una risposta che può indicare tutto e niente. «Ora devo andare.»
«Aspetta.» dice prima che io possa chiudergli in faccia. «Domani...»
Lo interrompo prima che possa farmi la domanda a cui non sono pronta a rispondere. «Chi ti ha dato questo numero?»
«Ho preso i biglietti da visita che c'erano sulla scrivania credendo fosse tuo, ma mi ha risposto un'altra persona. Credo si chiami Ariel, o Arielle. É stata lei a darmelo.»
Chiudo la chiamata in fretta stringendo la mano a pugno. Sono stata chiara con Arielle di non dare a nessuno il mio numero di cellulare, o almeno avvisarmi prima e io avrei deciso. Cosa le è saltato in mente?
Compongo immediatamente il suo numero e aspetto che risponda. «Arielle, credevo di essere stata chiara!»
«Bonjour ma chére.» risponde tutta allegra. «Come mai questo tono?»
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L'atelier dell'amore
RomanceCome si fa ad evitare di innamorarsi? Sophie crede di sapere come fare, come non affezionarsi troppo alle persone, e la prima regola é non dare troppa confidenza. É una ragazza gentile, ma che evita più che volentieri il contatto con le altre person...