- Capitolo 20 -

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29 luglio - domenica

Oggi ho deciso di aprire nuovamente la galleria. È rimasta chiusa per due giorni, anche se va tutto a mio discapito. Non ho propriamente preso dei giorni di vacanza perché sono rimasta chiusa nell'atelier a lavorare alle tele per i miei clienti. Sono abbastanza soddisfatta del risultato, anche se per il cliente cinese devo fare ancora qualche ritocco.

Appoggio all'esterno il tavolo con i due sgabelli guardando verso il cielo azzurro. Oggi fa proprio caldo e anche se ho legato i capelli in una coda alta, sento caldo al coppino. La giornata di oggi si prospetta difficile e lunga, perciò spero che il ventilatore vicino alla scrivania mi rinfreschi abbastanza.

Sistemo le due tele ai lati dell'ingresso sui cavalletti e mi liscio la gonna soddisfatta. Mi specchio malamente nella porta di vetro che rimanda un riflesso sfocato. Il mio abito leggero e corto bianco a pois neri mi accarezza morbido il corpo con uno scollo a barchetta, anche se i miei sandali con il tacco basso forse ho sbagliato a metterli, ma sono i miei preferiti e con questi inserti neri in pelle sembravano proprio chiamarmi questa mattina.

«Ciao.»

Mi volto di scatto trovandomi davanti una ragazza che mi sorride esitante.

Indossa una gonna plissettata dello stesso bianco dei sandali abbinata ad un top blu. Tiene i capelli castani legati in una coda alta e stringe fra le mani una piccola borsa dello stesso colore del top. I suoi occhi castani dalle pagliuzze verdi mi scrutano con attenzione e contemporaneamente esitanti.

Sorrido cortese. «Bonjour

Credo di averla già vista da qualche parte e solo ora ricordo dove.

Una fitta al petto mi colpisce all'improvviso, ma cerco di non darci peso. Mi schiarisco la voce, come se questo potrebbe cambiare qualcosa.

Cosa ci fa qui? Spero che non sia un'altra povera ignara caduta nella trappola di Leonardo. Quello stronzo mi ha presa in giro per bene, sono caduta nella sua trappola facilmente e io che mi sono illusa di essere importante, che fra noi potesse nascere qualcosa. Povera illusa, come tutte le altre ragazze con cui é stato.

A proposito di questo, é stato con tante ragazze. Ho letto qualche gossip su di lui, tutti quelli che Arielle mi ha mostrato. Ragazze belle e famose, quindi non capisco perché sia venuto fino in Francia per me. Non capisco perché abbia voluto fare quella scommessa proprio mettendo di mezzo me e non una delle solite donne del suo giro che frequenta. Io e lui siamo di mondi opposti e vorrei sapere perché proprio io. Saperlo consisterebbe anche parlargli, vederlo, e non ne ho la minima intenzione. Preferisco rimanere nel mio dubbio e non vederlo più.

«Volevo parlarti.» dice gentilmente. «Non so se ti ricordi di me, io...»

«Sì.» la blocco. «Mi ricordo di te, spero che tu non sia stata presa in giro.»

Scuote la testa. «Non da loro, li conosco.»

Perfetto, conosce quei due stronzi. Incrocio le braccia al petto guardandola diffidente. «Sei qui per conto loro?»

«No!» esclama scuotendo la testa. «Se Leo sapesse che sono qui, si infurierebbe parecchio.»

«Ti tiene sotto controllo?» chiedo con l'angoscia che si fa spazio dentro di me.

Scoppia a ridere scuotendo la testa. «É solo protettivo.»

Cavolo! É davvero la sua ragazza? Come può andarle bene come si comporta il suo ragazzo? La fedeltà dov'è finita? «Io...» dico sorpresa da come può accettare tutto questo. «Non ti da fastidio che il tuo ragazzo veda altre?»

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