-21 agosto-
Mi pulisco le mani nello straccio lanciandolo poi sul tavolo e indietreggiando di un passo per osservare meglio le tre tele appena concluse. Direi che sono perfette, mi piacciono molto e anche se non vorrei separarmene, ma è giusto che io lo faccia.
Tre dipinti che rappresentano l'ultima notte passata con Leonardo, i nostri baci, le carezze gentili e piene di passioni, le parole sussurrate, i gemiti, le risate sommesse e le vite che ci siamo confidati, i segreti, le speranze e le paure passate. Sono dipinti che significano molto, ma in cui risalta tutto ciò che non ho saputo dire, che non potrà mai sapere e che non dirò mai ad alta voce.
I due corpi sono quasi indistinguibili nell'esplosione di colori caldi dove il nero viene sommerso, sparendo totalmente nell'ultima tela. Ciò che predomina è il rosso nelle sue più splendide sfumature e quei punti di bianco che accendono i colori e i sentimenti. Quella luce che ha saputo darmi, nonostante faccia ancora male il pensiero.
«Sono meravigliosi!» dice Arielle alle mie spalle facendomi sussultare.
Mi volto sorridendole. «Dici che piaceranno?»
«Absolument!» esclama lasciando la borsa a terra e le cartellette colorate sul tavolo. «Quando mi hai chiesto di trovare nuovi clienti, non pensavo che realizzassi tele di questo genere!»
«Sono...»
«Meravigliose.» dice prendendo il cellulare e scattando le foto ad ognuno dei dipinti. Torna a fissarle incrociando le braccia al petto. «Qui dentro c'è cosí tanto...» si blocca voltandosi verso di me. «Quando le hai realizzate?»
«Ci lavoro da quando sono tornata dalla Toscana.»
«Direi che la vacanza ti ha fatto bene, anche se...» sospira scuotendo la testa e guardandomi con uno sguardo velato di preoccupazione. «Pensavo che con Leonardo fosse tutto a posto e da queste tele potrei affermarlo, ma quando sabato pomeriggio sono passata in galleria sul tuo viso non c'era la minima traccia di quello che è espresso in queste tele. Se ci hai lavorato da quando sei tornata, quando hai visto Leonardo? Perchè sei rimasta aperta tre giorni dal mattino fino alla sera tardi e mi chiedo dove tu abbia trovato il tempo anche di vederlo.»
Mi morsico il labbro nervosamente. «Non ci siamo più visti.»
«Perchè?»
«Perchè non siamo compatibili.» rispondo appoggiandomi al tavolo. «Arielle, lui il trentuno di agosto tornerà a Manhattan, alla sua vita e io sarò un ricordo, la ragazza francese che è stato costretto a frequentare solo per far contento il padre. Quella ragazza non dovevo nemmeno essere io! Non potevo andare avanti nell'illusione che potesse crearsi qualcosa.»
Scuote la testa. «Come puoi dirmi questo e dipingere delle tele del genere?» chiede indicando i dipinti alle sue spalle. «Esprimono cosí tanto...»
«Non dirlo!» esclamo come una pazza. Mi schiarisco la voce ricomponendomi. «Spero che troverai dei buoni clienti.»
«Sicuramente.» mormora per poi sospirare. «Lui si è fatto più sentire? Cosa vi siete detti per chiudere?»
Scuoto la testa. «Non ci siamo detto nulla, non c'era nulla da dire. C'è stato un bacio di addio ed è finita.»
Lui non ha provato più a contattarmi, forse troppo impegnato con il lavoro, o forse non gli interessa sapere di me, non che avrei risposto alle sue chiamate. Ho deciso di mettere un punto io al nostro rapporto prima del previsto e una parte di me è sollevata che lui non abbia insistito prendendosi ulteriormente gioco di me, ma dall'altra sono triste che non abbia nemmeno provato a cercarmi. Il mio cuore sente la sua mancanza, difficile da ammettere e non so nemmeno come sia possibile, ma è cosí.
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L'atelier dell'amore
RomanceCome si fa ad evitare di innamorarsi? Sophie crede di sapere come fare, come non affezionarsi troppo alle persone, e la prima regola é non dare troppa confidenza. É una ragazza gentile, ma che evita più che volentieri il contatto con le altre person...