~Capitolo 32~

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-28 agosto-

Sono esattamente passati due mesi da quando Leonardo è entrato nella mia galleria stravolgendo la mia vita. Ha fatto così tanta confusione che per un momento l'ho persino odiato, mai sul serio, ma la sua presenza era difficile da digerire. Si è infilato nelle crepe del muro che avevo costruito intorno a me e l'ha distrutto, ma sono contenta che l'abbia fatto.

«Torna a dormire.» mormora Leonardo allungando un braccio verso la mia parte del letto.

«Sono quasi le nove e devo andare alla galleria.» rispondo voltandomi verso di lui e sorridendo.

Socchiude gli occhi. «Devi proprio?»

«Devo.» dico alzandomi in piedi e stirandomi. «Ho bisogno di vendere qualche quadro.»

«Arielle ha venduto i tuoi dipinti ad una bella cifra, per un giorno che non apri la galleria puoi anche sopravvivere.»

«Mi piace lavorare nella galleria.»

«Lo so.» dice aprendo gli occhi e mettendosi a pancia in su, guardando il soffitto in silenzio per qualche istante. «Ti piace questo appartamento?»

Corrugo la fronte. «Certo, perchè?»

«Non pensi che sia piccolo?» chiede voltandosi verso di me. «Occupo spazio e poi hai bisogno di uno studio.»

«Ho già uno studio in cui lavorare.»

Si mette seduto scoprendo il suo petto nudo. «Ma non uno in casa.»

«Quello che ho va benissimo.»

Alza gli occhi al cielo. «Sophie, non intendo...» sospira passandosi una mano fra i capelli. «Qui c'è poco spazio.»

Mi siedo sul letto guardandolo confusa. «Leo, cosa stai dicendo?»

«Quello che ti chiedo è...» dice, ma la sua bocca sembra non voler dire altro. Si passa una mano fra i capelli scompigliandoli ancora di più. «Io... non è facile.»

«Leo, non ho molto tempo.» dico sospirando e cercando di pensare che diavolo possa essergli preso adesso.

Da quando mi è venuto a salvare al locale e abbiamo parlato, fra noi le cose stanno andando decisamente bene. Discussioni ci sono state, soprattutto su cosa mangiare a cena, ma mi piace averlo intorno, mi piace che si fermi sempre a dormire da me. Mi piace anche che il fatto che non cerchi sempre di allungare le mani, che si ferma semplicemente per stare con me e non solo per fare sesso. Devo abituarmi a questa cosa, il mio ex non ha mai avuto delle vere attenzioni nei miei confronti, mentre Leonardo non mi costringe a togliere la maglietta quando siamo a letto, anche se so che lo preferirebbe. Lui dorme praticamente nudo, indossa solo un paio di boxer, mentre io rigorosamente in pigiama e anche dopo aver fatto l'amore sento il bisogno di coprirmi. Fa male a entrambi il mio comportamento, ma lui capisce e non me lo fa pesare.

Sorrido accarezzandogli un braccio. «Intanto che ci pensi vado a fare la doccia.»

«Aspetta.» dice prendendomi la mano. «È da ieri che voglio dirtelo, ma non trovo il momento giusto.»

Ora inizia a preoccuparmi. Si tratta del mio ex? Non riuscirà a sbatterlo dietro le sbarre? Mandy ha cambiato idea e non vuole più denunciarlo? Le accuse a suo carico sono sparite?

Devo rimanere calma, non devo farmi prendere dal panico. Prendo un profondo respiro, ma quello che vedo nei suoi occhi non mi fa stare meglio. È parecchio agitato e sento il cuore sprofondarmi nel petto.

Sapevo che questa tranquillità non sarebbe durata a lungo.

«Ho visto alcune case.»

Aggrotto la fronte. «Ti rendi conto che non sto capendo nulla?»

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