Capitolo tre

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Pezzo di merda : Prova a trattarla bene e sai come finirà

Lauren lesse il messaggio e sospirò con ira prima di riordinare la stanza e sperare che Camila fosse entrata in una sorte di infarto.
Per quanto potesse sembrare brutto da dire Lauren sperava che gli occhi di quella ragazza innocente non si sarebbero più aperti. Non voleva vedere gli occhi di quella ragazza mentre le faceva del male, non lo voleva assolutamente; preferiva che morisse.
La coerenza di Lauren potrebbe sembrare contorta ma in realtà lei non voleva abusare di quella ragazza per quanto bella potesse essere. Lei avrebbe preferito ucciderla, perché quando uccideva non lo faceva lentamente come abusare di qualcuno, ma lo faceva con uno sparo, una coltellata e amen. Lauren non aveva mai visto le espressioni di odio di qualcuno prima di ucciderlo perché in realtà quel qualcuno non sapeva nemmeno che presto sarebbe arrivata la sua fine; Lauren faceva sempre così; uccideva alle spalle e non guardava nemmeno per un secondo gli occhi della persona che avrebbe ucciso. Lauren non era cattiva. Lauren era costretta a sembrarlo.
"Cazzo, cazzo, cazzo" colpì la scrivania con un pugno "Io non posso farlo" si disse "Non posso farlo. Non posso"
In quel momento sentì le molle del letto fare rumore a causa di quanto fossero vecchie e quando vide che Camila aprì gli occhi chiuse i suoi e cercò di prepararsi piscologicamente.
"Cosa... Shawn?" domandò Camila guardandosi intorno "Perché sono a letto? Dove sono?" in quel momento vide la ragazza dagli occhi verdi e corrugò le sopracciglia "Sei la sorella di Shawn?" domandò non trovando altra risposta alternativa, e Lauren alzò un sopracciglio, avvicinandosi alla cubana ancora sdraiata mentre si sorreggeva con i gomiti.
"Puoi anche sdraiarti, nessuno farà niente" disse Lauren, spingendola dal seno e facendola sdraiare.
Non poteva credere di sentirsi così viscida e... cattiva.
Non poteva farle del male. Non doveva essere gentile, non dopo aver incontrato i suoi occhi color nocciola innocenti e docili. Era difficile ma non doveva essere gentile.
"Io dovrei tornare a casa" disse Camila alzandosi e aprendo la porta, ma Lauren la precedette e la spinse forte contro il legno freddo della porta, che così la chiuse "Più delicata, no?" disse con ironia Camila, non sapendo ancora in cosa si fosse cacciata.
"Non puoi andartene" la strinse per i polsi e Camila per il dolore gemette e si morse il labbra inferiore.
"Cosa stai facendo?" domandò quando la lingua di Lauren passò in modo selvaggio sul collo della cubana "Lasciami!" urlò ma Lauren cercò di non ascoltarla e succhiò la pelle dle collo di Camila "Ti prego" tremò quando sentì la bocca di Lauren abbassarsi verso il seno.
"Statti zitta, cazzo" disse Lauren, staccandosi e prendendo Camila dalla maglietta e buttandola sul letto "Statti ferma" ordinò quando chiuse la porta a chiave "Spogliati"
"Cosa? N-no, stai scherz-"
Lauren si mise a cavalcioni sulle sue gambe e quando vide il suo cellulare illuminarsi sopra il comodino del letto sospirò.
Austin le aveva inviato un messaggio.

Pezzo di merda : Sei troppo gentile, Jauregui

"HO DETTO DI SPOGLIARTI" Urlò stavolta e Camila per lo spavento inziò a piangere.
"I-io sono ver-vergine... io... non posso" disse lei e Lauren per non farsi trasportare dalla tenerezza le tolse la maglietta con la forza e poi il reggiseno senza guardarla negli occhi.
"Smettila, per favore" Camila provò a divincolarsi e Lauren per fermarla la sbattè contro il muro freddo, facendola gemere dal dolore.
Lauren si alzò dal letto e sganciò i jeans di Camila, per poi toglierglieli e lanciare gli indumenti a terra.
Camila era soltanto in mutande mentre tremava per la paura e la vergogna.
"T-ti prego" piagnucolò Camila quando Lauren la spinse contro il materasso e iniziò a mordere il suo collo, il suo seno e i suoi fianchi, provocandole dei brutti segni rossi che non molto tardi sarebbero diventati viola "B-basta" disse quando Lauren le tolse l'ultimo indumento "Questo no" scosse la testa coprendo con una mano la sua intimità e cercando di trattenere i gemiti per il dolore al suo corpo causati dai morsi di Lauren "Per favore" quasi la pregò ma Lauren non la guardò, continuando a fare il suo lavoro mentre Camila gemeva dal dolore e piangeva.
"Fai male, cazzo" singhiozzò Camila quando le dita di Lauren erano ormai dentro di lei "Cazzo, fai piano" piagnucolò, iniziando a gemere per il dolore.
Quando Lauren finalmente finì il suo lavoro dall'intimità di Camila uscì del sangue.
"Cazzo" gemette Camila mentre piangeva "Sto sanguinando, cosa..." non capiva ma sentiva il liquido metallico che scorreva lungo la sua gamba e macchiava il lenzuolo "MI FAI SCHIFO!" urlò "HAI PORTATO VIA LA MIA VERGINITÀ" ma Lauren non l'ascoltò e uscì dala stanza, chiudendola a chiave e buttandosi a terra, iniziando a piangere mentre Austin rideva nella sua stanza dopo aver visto tutta la scena grazie la videocamera all'interno della stanza.
Lauren sentì i singhiozzi di Camila nella stanza che divennero sempre più forti e si sentì in colpa.

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Vi prego non odiatemi

My rapist ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora