"Lauren!" urlò Camila, avvicinandosi alla corvina che aveva gli occhi chiusi e le lacrime che le scorrevano mentre urlava per il dolore "Lauren, ascoltami. Adesso chiamo l'ospedale e-" qualcuno la tirò dal cappuccio della felpa, facendola alzare.
"Non farai davvero un cazzo" disse una voce avida "Non finchè ci sarò io"
Aveva riconosciuto a chi apparteneva quel tono di voce senza voltarsi.
Lauren sanguinava dalla spalla e non riusciva a trattenere i gemiti per il dolore che si era esteso lungo tutto il braccio, non riuscendolo più a muovere.
"Per favore... non fagli niente" singhiozzò Camila guardando Lauren con paura e amarezza "Dobbiamo chiamare un dottore. Ha un'emorragia" tremava mentre lo diceva. Lauren non poteva morire. Non in quel modo.
La risata di scherno di Austin fece rabbrividire Camila, ma quest'ultima riuscì a divincolarsi dalla presa da un momento di disattenzione da parte di Austin.
"Non voglio farti del male, Camila" disse lui con finto tono amareggiato per il gesto della ragazza impaurita che si era da poco inginocchiata vicino a Lauren.
"Lauren, ti prego. Cerca di essere cosciente" disse appoggiando una sua mano sulla sua guancia "Per favore" pregò piangendo.
"Non ti ho mai voluta fare del male" continuò lui.
"Tu volevi colpirmi" disse Camila voltandosi con un'espressione di disprezzo nei suoi confronti "Non volevi sparare a Lauren, ma a me, e lei mi ha salvata"
"A dire la verità volevo sparare a lei" disse Austin avvicinandosi a Camila che continuava a fissare Lauren con le mani che le tremavano per la paura.
"Per favore, dobbiamo fare qualcosa. I-io non capisco... qu-qui nessuno si muove. Nessuno esce da casa seppur tutti abbiano sentito uno sp-sparo"
"Perché sono io Camila. Perché Detroit fa schifo. Perché qui la giustizia non esiste. Perché Lauren finirà per morire-"
"No, no, no!" urlò Camila alzandosi per guardare con odio Austin nonostante quest'ultimo avesse una pistola in pugno "Lauren, Lauren, Lauren" la richiamò sperando in un suo risveglio.
"Credo che stia per morire" rise Austin "E calcolando che io abbia una pistola, che tu chiami un'ambulanza e che quest'ultima arrivi... lei... sarà già morta"
Camila lo guardò con terrore.
"Cosa vuoi che faccia allora?" domandò Camila fissando Lauren "Cosa dovrei fare esattamente?" singhiozzò mentre Austin sorrideva soddisfatto.
"Da te voglio soltanto due cose" disse Austin con un sorriso soddisfatto e orgoglioso sulel labbra.
"Quali?" domandò subito Camila "Poi... Lauren morirebbe comunque?"
"Lauren non morirà" scosse la testa "Ho degli scagnozzi che ne sanno molto di medicina e sono proprio lì" indicò un incrocio da dove provenne lo sparo pochi minuti prima "Stanno aspettando un mio richiamo"
"Cosa vuoi da me? Vai al punto" disse impazientemente e Austin si avvicinò a Lauren, dando una spallata a Camila che a causa del giramento di testa -che si stava facendo presente- quasi perse l'equilibrio.
"Lauren, Lauren, Lauren" disse Austin piegandosi per baciare la fronte della corina mentre chiudeva gli occhi sorridendo "Ti avevo detto che durante il lavoro nessuno si sarebbe dovuto innamorare"
Camila a quell'affermazione sgranò gli occhi.
Lauren? Lauren innamorata? Era quello che intendeva dire?
No, Lauren non era innamorata di lei. Era impossibile. Non aveva nemmeno ricambiato il suo bacio.
"Ti prego" Camila si girò verso Austin, attirando la sua attenzione "Dimmi cosa devo fare. Farò tutto quello che vuoi, te lo giuro"
"Voglio che... tu stia lontano da lei" disse alzandosi dal suolo.
"E qual è l'altra cosa?" domandò Camila frettolosamente.
"Voglio che mi sposi" sorrise acidamente.
Camila a quell'affermazione sgranò gli occhi.
Il suo cuore accellerò. Iniziò a sentire caldo.
Non poteva crederci.
"Spo-sposarti?" domandò "Perché?"
"Credo che stia morendo" Austin cambiò discorso "Sì o no, Camila?"
La risposta di Camila fu inudibile alle orecchie di Lauren, che non sentiva niente nè vedeva qualcosa, ma quel giorno tutto cambiò definitivamente.
Decisamente Austin aveva vinto anche quella volta.
Aveva portato via un'altra persona importante di Lauren : Camila.
Adesso mancava soltanto un'altra pedina da far cadere, e senz'altro era il fratello, Chris Jauregui. Dal momento che lo avrebbe fatto cadere, Lauren sarebbe rimasta senza barriere difensive perchè era senza madre, che l'aveva abbandonata fin dalla nascita mentre il padre era morto e amici non ne aveva.
Austin sapeva, sapeva benissimo che la fine di Lauren stava per arrivare ma lui sapeva che la vendetta era un piatto che andava servito freddo.
Lui l'avrebbe vista crollare piano piano, mentre vedeva come si distruggeva col tempo. Voleva distruggerla lentamente, quasi impercettibilmente agli occhi degli altri, ma sapeva anche benissimo che la distanza di Camila da lei era già una sconfitta, una perdita e un dolore incolmabile.
Lo aveva capito da come la corvina guardava quella ragazza : il suo sguardo era quasi felice, e Austin odiava ogni tipo di felicità che non era la sua.
STAI LEGGENDO
My rapist ➳ Camren
Fanfic"Sai, conoscevo una ragazza" iniziò Austin, alzando lo sguardo dai suoi soldi per guardare Lauren, che già aveva capito che le sue commissioni non sarebbero mai finite "Dovrebbe avere ventidue anni ormai. Quando l'ho conosciuta ne aveva diciotto" "A...