Lauren il giorno dopo accompagnò Camila in una solita strada dove di solito andavano le troie per farsi affittare per qualche ora.
Quel giorno Lauren camminò a vuoto sulla banchina mentre iniziava a farsi della solita roba che vendeva lei e i suoi colleghi.
La sua vita era una merda. Tutto era una merda.
Suo padre era morto. Chris ormai parlava poco alla sorella perchè quest'ultima era spesso occupata ma soprattutto perché suo fratello non sopportava l'idea che avesse fatto un accordo con quello specie di verme che si chiama Austin con cui Lauren lavorava ormai da due anni, due anni che era morto suo padre, quando lei aveva vent'anni. Chris odiava vederla in quello stato quindi aveva deciso di non vederla più, evitandola fino a parlarle poco se non niente.
Lauren si sentiva un verme, un maledetto schifo.
Ciò che aveva fatto a Camila era qualcosa di indelebile. Qualcosa che Camila si sarebbe portata per sempre, qualcosa che l'avrebbe fatta piangere quando un suo futuro figlio le avrebbe domandato com'era stata la sua prima volta.
Quando la testa inziò a girarle si appoggiò contro un muro e dopo qualche minuto vide una Mercedes parcheggiare davanti a lei con dentro qualcuno di familiare.
Quando mise a fuoco la figura che uscì dall'auto imprecò mentalmente.
"Oh, Lauren" disse Alexa, la sua ex, la loro relazione era durata davvero poco ma era davvero difficile evitarla perché lavorava con lei "Che bello rivederti" chiuse la portiera e si avvicinò alla corvina.
"Chiudi quella cazzo di bocca e vattene via da qui" disse a denti stretti Lauren.
"Io volevo soltanto salutarti, sai. È passato circa un anno e tu non mi hai più rivolto la parola senza motivo..."
"Cazzo, Alexa. Non fare l'innocente!" urlò Lauren, ormai fuori gangheri "Sei stata tu quella che per una nostra litigata a causa di uno scatto di gelosia, hai detto ad Austin della nostra relazione!" si allontanò dal muro, vedendo offuscato a causa della roba.
"Cosa stai dicendo? Io non ho fatto proprio niente" disse con tono finto Alexa.
"Cazzo, non sai quanto ho sofferto quella volta. Austin mi ha picchiata cazzo, in tutti i modi"
"Sapevi che era illegale farlo tra colleghi" alzò le spalle.
"Certo perché tu eri la sua preferita e a te non ha fatto proprio un cazzo!" urlò "Ero seriamente innamorata di te, cazzo. Devi morire"
"Calma i toni" disse Alexa, spingendola dalle spalle "Non farmi incazzare"
"Non farmi incazzare tu, stronza!"
Alexa la prese dalla maglietta e la sbattè con violenza contro il muro, iniziando a darle dei pugni allo stomaco fino a farle sputare sangue.
"Maledetta" riuscì a dire Lauren, e qualche secondo dopo vide una figura familiare prendere Alexa dalle spalle e spingerla via dal suo corpo "Ca-Camila?" domandò scioccata e impaurita. Per caso non era andata a prostituirsi come la aveva detto? "Cosa cazzo di fai qui?!" urlò e Camila si spaventò mentre Alexa fissava la scena con interesse.
"I-io sono sca-scappata"
Lauren sgranò gli occhi a quella affermazione.
Camila aveva saltato un appuntamento con un uomo; questo valeva a dire che l'uomo lo avrebbe detto ad Austin e ci sarebbero stati gravi problemi.
"Cazzo!" urlò Lauren, iniziando a zoppicare -a causa del dolore allo stomaco- verso il luogo d'incontro "Tu vattene da qui!"
Alexa guardò allibita la scena.
Chi cazzo era quella incompetente che aveva saltato un appuntamento? Perché Lauren stava prendendo il suo posto?
"Aspetta!" urlò Camila ma Lauren non l'ascoltò.
"E tu saresti?" domandò Alexa alzando un sopracciglio.
"E-ecco... i-io..." abbassò la testa, intimorita "Io sono Camila e lavoro per Lauren"
"Per Lauren?" alzò un sopracciglio e rise "Vorrai dire per Austin"
"Austin? Chi è?"
"Austin è il capo. Lauren è soltanto una sua pedina, proprio come me. Noi siamo colleghe anche se una volta scopavamo da Dio"
Camila rimase qualche secondo in silenzio prima di realizzare.
Lauren non era il capo di tutto. Lauren era stata costretta a trattarla in quel modo.
"Quindi lei sta prendendo il tuo posto, eh? Interessante" disse Alexa fissando l'incrocio da dove Lauen era scomparsa "Ad Austin non piacerà sapere questo" aprì la portiera ma Camila la fermò.
"Aspetta, cosa? Non gli dirai niente, vero?"
"Oh sì che glie lo dirò invece" le fece l'occhiolino "Non se la prenderà con te, tranquilla. Da come ho capito Lauren è stato il tuo capo quindi Austin se la prenderà con lei" entrò in auto e chiuse la portiera.
"No, aspetta, non dirgli niente ti prego"
Alexa rise a quella tenerezza.
"In cambio?"
"In cambio?" Camila non capì.
"Sei molto bella, che ne dici di qualche scopata?" domandò e Camila sgranò gli occhi ma dopo qualche secondo pensò alla risposta.
"Va bene, ma tu non dirai niente ad Austin, okay?" domandò come una bambina e Alexa annuì.
"Domani quando avrai tempo scrivimi" disse Alexa, scrivendo su un foglio un numero di telefono.
Camila prese il foglietto e Alexa andò via con la sua Mercedes.
Quel giorno Camila asserì che Lauren non era cattiva e che non era il suo capo. Lauren era una pedina, una pedina che quella sera si sarebbe fatta stuprare al posto di Camila per evitare complicazioni, complicazioni causate dalla più piccola. Quel giorno Camila per non far rivelare niente ad Alexa fece un accordo, un accordo che non fu rispettato da una delle due e che portò molti problemi...
STAI LEGGENDO
My rapist ➳ Camren
Fanfiction"Sai, conoscevo una ragazza" iniziò Austin, alzando lo sguardo dai suoi soldi per guardare Lauren, che già aveva capito che le sue commissioni non sarebbero mai finite "Dovrebbe avere ventidue anni ormai. Quando l'ho conosciuta ne aveva diciotto" "A...