Capitolo venti

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Quando Lauren arrivò sotto la casa di Camila, vide quest'ultima seduta appoggiata contro la recinzione della casa mentre fissava l'asfalto con fare pensieroso.
"Hey" disse Lauren, attirando l'attenzione di Camila.
"Lauren..." I suoi occhi si riempirono di lacrime, come se finalmente avesse avuto l'opportunità di sfogarsi.
Lauren rimase impassibile apparentemente ma vedere quella ragazza in quello stato la faceva stare così male.
Le braccia di Camila cirncondarono il corpo di Lauren con forza mentre appoggiava il suo viso contro la sua felpa.
Lauren sospirò.
Odiava che il suo cuore battesse in quel modo persistente e forte anche in quei momenti.
Camila notò il battito cardiaco veloce di Lauren, infatti si allontanò dal suo corpo e sospirò pensando perché Lauren fosse così agitata e impassibile all'apparenza.
"Mi dispiace" disse Camila "Soltanto che quello che mi aveva detto Alexa-"
"Non mi importa sapere cosa ti ha detto. Odio le sue cazzate" sputò Lauren "Dimmi quel che cazzo vuoi dirmi che non ho tempo da perdere"
"Volevo... scusarmi" disse soltanto, giocherellando con le sue mani con ansia "Io... non volevo farti del male. Io non ho paura di te"
"Tu hai paura di me invece" disse Lauren "Tu non sai cosa cazzo ho passato per te. Austin mi aveva stuprata per punirmi quando tu non andavi a prostituirti come ti ordinavo" disse a denti stretti, trattenendo le lacrime.
"Mi dispiace" disse.
"Ormai è tardi. La tua ragazza adesso sarà il tuo fottuto capo e tu non sei più un mio fottuto problema"
Gli occhi di Camila si sgranarono per la sorpresa, pra di socchiuderli con dolore mentre le lacrime continuavano a scendere sul suo viso e singhiozzava.
"Non volevo essere un problema" disse Camila con il volto basso "Io non..." non riuscì a concludere la frase. Le emozioni erano troppe per esprimerle.
Lei non voleva fare male a Lauren. Lei... lei ci teneva fin troppo.
Il suo cuore a vederla scoppiava dalla felicità ma allo stesso tempo si spezzava perché Lauren era arrabbiata con lei e sembrava non aver alcun intenzione di chiarire.
Lauren sbuffò e scosse la testa, facendo per andarsene, ma Camila la fermò tenendola per un braccio con il volto ancora basso.
Quando la corvina si girò Camila fece un passo avanti e con l'altra mano la prese per la guancia, inclinandola per baciarla dolcemente sulle labbra.
Lauren rimase sorpresa per il contatto e dopo qualche secondo si staccò con rabbia e soprattutto malavoglia.
In realtà avrebbe voluto baciarla e baciarla ancora, ma non doveva.
"Vuoi cacciarmi di nuovo nei guai?" rise di scherno Lauren e Camila si sorprse per la risposta "Camila, noi non siamo niente. Tu adesso lavorerai per Austin in un settore diverso e lo stesso farò anch'io"
"Ma io non voglio" disse Camila singhiozzando "Io voglio te"
"E perché? Per pararti il culo quando vuoi?" le sue parole uscirono acide "Credo che quello sia il compito della tua ragazza"
"Non è la mia ragazza!" scoppiò Camila.
"Oh, davvero? Sembrava proprio di sì, sai?"
"Smettila!" urlò "Perché cazzo devi fare così la stronza con me?!" continuò "Pensi che io possa dimenticare cosa mi hai fatto?!"
Lauren rimase in silenzio, cercando di guardarla negli occhi senza trasmettere insicurezza.
"Per colpa tua ho perso Shawn, Dinah, Normani... ho perso tutti!" urlò "Ho perso tutti e sono sola"
Lauren rimase impassibile.
"Devo andare" disse, girandosi, ma la presa di Camila stavolta fu più forte.
La spinse facendola scivolare dal marciapiede cadendo di conseguenza sul corpo di Lauren.
"Sei una stronza!" urlò dandole dei pugni contro il petto mentre Lauren gemeva dal dolore per i libidi ancora freschi. Ormai lo erano da una vita "Hai portato via la mia verginità! Hai portato via i miei amici!" la prese dalla maglietta e la spinse di più contro il suolo "Giuro che per un periodo di tempo ho pensato che tu non fossi così stronza!" le lacrime scivolarono sul suo viso, cadendo su quello di Lauren, che continuava a rimanere impassibile alla scena "Ma se ci penso bene una persona davvero di buon cuore non farebbe così male a qualcuno!" urlò, e Lauren la lasciò sfogare "E sono sicura che sei anche sola! Le persone come te non hanno qualcuno al loro fianco"
Lauren sospirò e distolse lo sguardo.
In quel momento Camila si strinse contro il petto di Lauren, ma fu quest'ultima che la spinse via dal suo corpo proprio quando si sentì un rumore assordante ricoprire le successive urla di Camila.

My rapist ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora