Capitolo undici

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"Hey" salutò Alexa quando Camila entrò nel suo appartamento con timore "Hai passato una bella giornata?" domandò e Camila sospirò sentendosi a disagio.
Il corpo le faceva male da impazzire e non aveva alcuna voglia di farsi scopare pure da Alexa, quella donna che in qualche modo riusciva a spaventare Camila.
"Diciamo" disse Camila, facendo una smorfia per i lividi che le bruciavano ormai da quando aveva conosciuto Lauren.
"Qualcosa non va?" domandò Alexa, accompagnandola verso il divano "Puoi parlarmene, tranquilla. So che può sembrare strano ma... a me non importi per le scopate a dire la verità ma mi incuriosisci davvero tanto. Sembri diversa dalle altre persone che ho conosciuto. Tu... mi ispiri fiducia" disse Alexa con timore e con il tono basso; Camila alzò il suo sguardo sorpreso verso di lei.
"Davvero?" non poteva credere a quello che aveva sentito.
"Sul serio" rispose e Camila sorrise debolmente, iniziando a sentirsi a suo agio con Alexa, che le stava tenenendo la mano per spronarla a parlare.
"Sai... Lauren mi ha fatto male" disse con il volto basso "So che non è colpa sua ma quando vedo il mio corpo e sento i dolori mi sento davvero uno schifo, mi sento... male" singhiozzò Camila e Alexa per calmarla l'abbracciò.
La cubana si strinse a lei con forza, piangendo sulla sua spalla e sentendosi al sicuro, non come quando era con Lauren, la ragazza misteriosa ma che la spaventava e intimoriva.
"Tranquilla, non piagere" disse Alexa quando si  allontanò "Non devi fare nulla con me. Come hai visto prima... io non sono interessata sul serio alle scopate ma conoscerti perché mi incuriosisci"
"Davvero?" domandò Camila con il volto basso per l'imbarazzo.
"Sì" disse Alexa, alzandole il viso con l'indice "Posso?" domandò sussurrando, tentennando il suo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi color nocciola.
Camila sentì il fiato bloccarsi in gola, il cuore battere fortissimo contro il petto e le farfalle allo stomaco.
"Va bene" rispose Camila e Alexa la baciò dolcemente sulel labbra, staccandosi pochi secondi dopo "Sei rossa" rise piano.
"Non ho mai baciato nessuno" non la guardò negli occhi per la vergogna.
"Davvero?"
"Non mi sono nemmeno mai fidanzata. Ero... sfigata a scuola. L'unico ragazzo a cui piacevo al liceo mi ha scritto pochi giorni fa ma ho dovuto rifiutarlo perché voglio evitare delle complicazioni con Lauren" ammise "Poi ho allontanato anche le mie amiche" la sua espressione si incubì "Ho detto che non volevo più saperne di loro. Hanno provato a venire pure a casa mia ma io non gli avevo aperto e credo che non mi cercheranno più per un bel po'" finì con tono triste.

Lauren : Vieni subito qui, hai ricevuto un improvviso appuntamento con un uomo. Ti do mezz'ora.

Camila non lesse quel messaggio perché aveva la suoneria bassa e perché ormai l'unica cosa che sentiva era il suo cuore battere velocemente a guardare quelle labbra così carnose di Alexa.
"Io sono qui, lo sai" disse Alexa "Ci sono quando vuoi"
Lo sguardo di Camila era fisso sulle sue labbra e Alexa sorrise vittoriosa, come se avesse vinto il suo premio, la sua sfida; così Alexa si avvicinò e la baciò ma stavolta più profondamente.

Lauren : Dove cazzo sei? Sbrigati

E quel giorno risuccesse di nuovo.
Austin scoprì tutto grazie a un suo scagnozzo che per verificare se Lauren facesse tutto correttamente la seguì.
Lauren, un'altra volta, si era fatta toccare da un uomo viscido soltanto per non far scoprire niente ad Austin, ma evidentemente le cose non erano andate come sarebbero dovute andare.
Quel giorno Lauren ricevette la sua punizione dopo aver fatto la prostituta al posto di Camila. Quel giorno Lauren andò a letto piangendo mentre Camila... aveva deciso di dedicarsi ad Alexa e darle il suo corpo, il suo cuore e... il suo posto per il suo eventuale futuro fidanzato che però quel giorno divenne una lei.

My rapist ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora