SIAMO SOLO MEDICI LEGALI

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Calligaris’ pov

Un altro omicidio. Ho già chiamato Conforti, spero che si sbrighi.
La scena è pulita. Nessuna traccia di sangue, niente impronte e soprattutto niente arma. Il cadavere è stato ritrovato questa mattina verso le 7.40 da un uomo che stava facendo jogging nel parco. Il morto era per terra col busto poggiato compostamente ad un tronco. Non fosse per la maglia macchiata di sangue si potrebbe pensare che stia riposando.
Ad un tratto vengo affiancato da Visone che mi avvisa dell’arrivo di Claudio e gli vado incontro.
Noto che è in compagnia di Alice e ne sono felice. Quella ragazza sarà pur una ficcanaso, ma ha un intuito praticamente infallibile e devo ammettere che nel suo mese di assenza ho sentito un po’ la sua mancanza… E poi, parliamoci chiaro, lei ed il dottor Conforti sono una coppia formidabile. Ho provato più volte ad accennare alla cosa, a quanto stiano bene insieme, a quanto siano affiatati, ma entrambi a modo loro eludevano le mie osservazioni. Ho rischiato più volte di far alterare Claudio e adesso capisco i commenti degli specializzandi in Istituto… in effetti infonde un po’ di inquietudine quando si irrita. Per quanto riguarda Alice, al minimo accenno sparisce imbarazzata. Dovrò indagare eh, ma un’idea ce l’avrei…
“Conforti… buongiorno. Alice! Che piacere rivederti”
“Roberto”, “Dottor Calligaris buongiorno!”
“Allora? Il cadavere” Conforti va subito al punto.
“Da questa parte” detto questo li guido al luogo del ritrovamento e li informo di quello che sappiamo. Non che a Claudio interessi è ovvio, ma di sicuro ad Alice sì e almeno così non rischia di essere rimproverata a seguito di una sua domanda diretta a riguardo.

Claudio’s pov

Quando ho visto il corpo sono rimasto di sasso. Non fosse per la ferita allo stomaco si direbbe che dorma e per di più non ci sono tracce di sangue intorno…
“Alice riprendi” le ordino allungandole la fotocamera. Non la prende. È imbambolata a guardare la scena, ma la posso capisco.
“Alice…” cercando di farla tornare tra noi.
“Ehm… sì scusa Claudio” prende la videocamera, io metto i guanti e inizia a registrare.
“Uomo. Sui 35 anni. Razza caucasica. L’unico segno visibile è un colpo con arma da taglio. L’entrata è all’altezza dello stomaco. Non presenta ecchimosi di nessun tipo. La macchia di sangue intorno alla ferita è piuttosto ristretta. Dal rigor mortis direi che è morto circa dodici ore fa, ma per informazioni più accurate bisognerà aspettare l’autopsia” non so cosa dire… non ho mai visto una cosa del genere… e lo dico subito a Calligaris.
“Senti Roberto, non per fare la parte di Alice eh, ma non ho mai visto niente del genere. Da quanto sono riuscito ad osservare non so nemmeno stabilire se la causa della morte è quella ferita… ma non capisco una cosa… sembra un omicidio perfetto mettendo insieme quello che mi hai detto e ciò che ho visto. Perché non farla sembrare una morte naturale? Ci sono molti modi per inscenala… non riesco a capire…”
Mi volto verso Alice e noto che si sta trattenendo dal ridere… cos’ho fatto?
Calligaris e Visone mi fissano quasi sconvolti… ma che ho detto di stano?
“Sembri proprio lei…” mi spiega il vicequestore intuendo la mia confusione ma mantenendo un tono incerto, come preoccupato dal modo in cui potrei reagire alla sua affermazione.
Colpito e affondato.
“Alice stai attenta! Il dottore qui vuole fregarti il posto!” dice per alleggerire l’atmosfera, ma dopo questa la mia allieva non si trattiene più e scoppia a ridere assieme a Roberto. Voglio sotterrarmi. Di solito sono io a ridere degli altri, non viceversa e poi… è Alice la Signora in Giallo e io quello che cerca di farla rimanere coi piedi per terra.
“COMUNQUE… stavo dicendo…” devo farli smettere “non posso darti nessuna informazione senza l’autopsia. La fisso direttamente per domani. Alice andiamo. Buona giornata…”
“Osa proferire una sola parola su quello che è accaduto oggi in Istituto e sul tavolo settorio ci finisci tu. Tutto chiaro Sacrofano?” la minaccio appena arriviamo davanti all’edificio.
Non ha smesso di ridere per tutto il viaggio e per quanto la trovi adorabile, continua ad essere una cosa irritante.
Alza le mani in segno di resa, ma non replica. Scendiamo dalla macchina che ha ancora un sorrisetto divertito stampato in volto. Mi manderà fuori di testa… in tutti i sensi.
“Togliti quel sorrisetto dalla faccia!”
“Preoccupato di rovinarti la reputazione dottor Conforti?” Ché fa? Mi prende in giro ora?
“Non si gioca con il fuoco Sacrofano, altrimenti ci si scotta! Non te lo hanno insegnato da piccola?”
“Mh… può darsi…”
“Dai metti giù le tue cose che ti porto a pranzo. È l’una ormai” mi guarda stranita ma non controbatte. Dieci minuti dopo siamo in uno dei miei ristoranti preferiti: Amedeo.
Lei continua a non dire niente. Ammira il posto rapita, mentre io mi incanto a guardarla. Le poggio una mano alla base della schiena e la guido dentro. Avevo già prenotato questa mattina quindi il nostro tavolo è già pronto.
I primi minuti li passa a contemplare il luogo, in effetti è davvero bello, ma io l’ho scelto soprattutto per l’ottimo cibo.
È lei a spezzare il silenzio, non era l’argomento che speravo, ma… con calma.
Non è esattamente da me fare le cose con calma, eppure con questa ragazza…
“Allora? Cosa ne pensi del caso?” in fondo la sua domanda mi fa sorridere… è sempre lei, ficcanaso fino al midollo
“Hai appena ripreso il lavoro e vuoi già fare la Signora in Giallo?”
“Eddai! Ho visto che ha colpito anche te! È una rarità, se non un evento unico…” in effetti ha ragione. Lo trovo un caso interessante… dal punto di vista medico sia chiaro, ma come ho già detto a Calligaris, non so cosa pensare.
“Come ho detto prima, senza autopsia non posso dire nulla. La cosa strana è il poco sangue che circonda la ferita. Era profonda e in una zona propensa al dissanguamento… non capisco.”
Alzo gli occhi dalla mia riflessione e la vedo osservarmi curiosa, la testa leggermente inclinata di lato.
“È bello per una volta vederti così coinvolto lo sai?”
Quanto amo il suo sorriso, così dolce e innocente.
“Io però, al contrario di te, sono coinvolto solo dal punto di vista medico” le faccio notare.
“Questo non è vero!”
“Scusa?”
“Prima… hai fatto un’osservazione che non è da medico legale, anzi, una domanda. Hai notato che, non fosse stato per l’evidente ferita, sarebbe benissimo potuta passare per una morte naturale…”
“E allora? Non capisco dove vuoi arrivare”
“TU, ti sei chiesto il perché!” ha un tono quasi accusatorio e mi sta puntando un dito contro, come a volermela far pagare per tutte le volte che le ho detto di non immischiarsi…
“Ok… forse, e sottolineo forse, la cosa non mi incuriosisce per un motivo strettamente medico.” Mi arrendo.
Mangiamo in tranquillità. Niente vino che poi dobbiamo tornare al lavoro.
Abbiamo continuato a parlare delle nostre perplessità riguardo all’evidente omicidio per poi passare ad argomenti più leggeri come viaggi fatti in passato che ci sono piaciuti e cose di questo genere. Ne ho approfittato per tastare un po’ il terreno su questa sera domandando se avesse dei programmi per la serata, senza fare allusioni di alcun genere ovviamente, né su un mio possibile coinvolgimento né tantomeno su un mio interesse a passare la sera insieme. Da quello che ho capito è praticamente stata obbligata ad accettare la richiesta e sono piuttosto sicuro che non sappia nulla dell’invito che ho ricevuto.
La riaccompagno in Istituto. Le ho dato da aiutare Lara con la ricerca quindi per una settimana, come minimo, saranno impegnate. Io vado nel mio studio a finire delle pratiche.
Me ne stavo quasi per dimenticare! Non ho ancora deciso cosa far fare ad Alice dopo il ritardo di questa mattina… sarei anche tentato di lasciar perdere anche se non sarebbe corretto, ma quasi quasi… credo che per questa volta sarò caritatevole. Dubito sia una mossa saggia iniziare già con le cattiverie.
Si sono fatte le 18.30 e direi che è ora di andare. Passo da Alice per offrirle un passaggio, ma lei e Lara hanno deciso di lavorare ancora per un po’ quindi le saluto ed esco.
Da quello che mi ha detto Alice a pranzo sulla festa, ho capito che ci saranno molti colleghi della sua amica ed in tutta sincerità non ho intenzione di lasciarla in mezzo a tutti quei ragazzi con gli ormoni fuori controllo, di conseguenza ho deciso di partecipare. Lei non mi ha detto il nome del locale quindi penso non si insospettirà a vedermi là.
L’incontro è alle 20.00. Ho tutto il tempo di prepararmi con calma.
Non ho intenzione di mettere nulla di troppo elegante, pantaloni e camicia nera andranno benissimo. Lascio i primi tre bottoni aperti.

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Spazio autrice:
Ve lo dico subito per evitare imbarazzi. Sono una ragazza se si parla di trucchi vestiti e cose del genere ne so mene o di zero. Probabilmente un ragazzo ne sa più di me. Quindi se dico qualche cretinate vi prego abbiate pietà di me.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora