SENZA TRACCE

4.2K 89 18
                                    

Alice's pov

"Alice muoviti!"
Ho appena finito colazione. Claudio è stato così gentile da prendermi una brioche ed il caffè. Come farei senza di lui? Il caffè! La mia àncora di salvezza. L'unica cosa che la mattina mi permette di avere dei rapporti interpersonali più o meno civile.
"Prendo la borsa e arrivo..."
"Ti lascio a piedi!" sempre con queste minacce! Piccolo problema: è capacissimo di farlo davvero! E non sarebbe la prima volta che mi capita...
"Eccomi! Sono pronta."
Lo raggiungo e mi accompagna a casa per cambiarmi prima di andare al lavoro.
Oggi abbiamo l'autopsia e spero davvero di trovare qualcosa che possa aiutarci con il caso.
Arriviamo puntuali, evento raro per me.
Entriamo assieme attirando subito l'attenzione di Lara che non perde occasione di farmi notare la cosa sperando in qualche mia confessione.
"Sei arrivata con Conforti..."
"Mi ha solo dato un passaggio." Mi guarda chiaramente scettica verso le mie parole, ma non approfondisce. Non so perché, ma credo stia tramando qualcosa... non promette niente di buono.
Claudio è andato nel suo studio. L'autopsia comincia tra un'ora. Non è molto tempo e lo dedico tutto a continuare quella maledettissima, dannatissima e bastardissima relazione. Ci metteremo un'eternità a finirla.
Ho visto Beatroce.  E indovinate un po'? È andata spedita nello studio di CC. Cosa vuole adesso questa? Sì, lo so, non stiamo insieme eppure... lui è il mio CC! La odio! La odio con tutta me stessa!
Sono passati appena due minuti e ventitré secondo (sì, li ho contati) quando sento Claudio sbattere la porta dello studio e Beatrice uscire piuttosto scossa. Cos'è successo? Non mi azzardo ad andare da lui, potrebbe reagire in qualsiasi modo, in questo momento è imprevedibile.
Passata l'ora mi alzo per andare nei sotterranei. Lui non è ancora arrivato e per uno fissato con la puntualità è parecchio "anomalo". Mi vado a cambiare in fretta per non rischiare di incorrere nella sua ira e lo aspetto in sala autoptica pronta a fare il mio lavoro. Mi raggiunge un paio di minuti dopo col volto scuro. Non proferisco parola e lo stesso fa lui.
Questo silenzio è assordante, ma non ho il coraggio di spezzarlo. La salma è appena arrivata ed è il momento di cominciare.
"Tieni..." dice passandomi il suo cellulare su cui ha già aperto Spotify "scegli tu la canzone"
Scorro velocemente la sua playlist. Fosse per me metterei qualcosa di tranquillo, ma lui non è il tipo e soprattutto credo che abbia bisogno di qualcosa di forte... per scaricarsi... ho scelto!
Appena parte lui mi guarda stranito: sa benissimo non essere il mio genere. Mi sorride grato. Uno di quei suoi rari sorrisi così sinceri...
"Shoot to Thrill. Bella scelta!"
Ricambio dolce il suo sorriso e acceso il registratore cominciamo l'esame del corpo.

Claudio's pov

Beatrice è appena uscita dal mio studio sbattendo la porta. Odio quando attirano l'attenzione delle persone con gesti del genere. Quando sono arrabbiato lo faccio anch'io però il mio è più un modo per chiarire di lasciarmi in pace che altro.
Sta continuando a stuzzicarmi e non ne posso davvero più! Sa benissimo che non mi interessa eppure continua! Non la sopporto quando fa così, specialmente se inizia ad elencare tutti i difetti di Alice con la speranza di farmi "capire", a suo dire, quanto lei sia la ragazza sbagliata per me. È vero, Alice avrà anche i suoi difetti, eppure sono quelli a renderla così speciale. È la sua diversità rispetto alle altre donne con cui ero solito accompagnarmi ad attirarmi verso di lei. Il fatto che Beatrice cerchi in tutti i modi di screditarla ai miei occhi non fa che farmi arrabbiare. Forse ho esagerato ad urlarle contro però ha superato il mio limite di sopportazione. È uscita scioccata dalle mie affermazioni e dalla violenza con cui le ho pronunciate lasciandomi a sbollire la rabbia prima che potessi ferirla ancora.
Adesso ho l'autopsia e anche se preferirei starmene ancora un po' a scaricarmi sulla mia pallina, è meglio che vada, sono già in ritardo e non voglio dare ad Alice nessun modo per punzecchiarmi. Sono già abbastanza nervoso così, non serve che si metta anche lei.
Sperando che sia in un ritardo più mostruoso del mio (5 minuti per la cronaca), mi cambio in fretta e arrivo in sala autoptica a passo spedito. Ovviamente doveva arrivare puntuale proprio il giorno in cui sono io ad essere in ritardo no?! La legge di Murphy non sbaglia proprio mai a quanto pare. Se una cosa può andare peggio, si può stare sicuri che sarà così!
Mi guarda ma non dice niente. Anche il suo volto resta inespressivo, al contrario del mio che da quando Bea è entrata nel mio studio, non sta che diventando sempre più scuro e da come ho visto gli studenti allontanarsi da me al mio passaggio dallo studio a qui credo appaia anche piuttosto infastidito.
Nessuno di noi due rompe il silenzio che si è creato e in un certo senso le sono grato di non avermi chiesto nulla, so quanto lei adori farsi i fatti altrui, ma evidentemente ha compreso che non è il momento adatto.
Per lavorare metto sempre su della musica e decido che per farmi perdonare la mia poca socialità del momento, lascio sia lei a scegliere cosa ascoltare. Probabilmente preferirò il silenzio alla canzone che sceglierà, tuttavia, siccome dovrà sopportare il mio cattivo umore per qualche ora non mi lamenterò.
Le passo il cellulare e lei inizia a scorrere sullo schermo. Ci mette più di quanto pensassi e quando fa partire la traccia resto stupito. Le sorrido riconoscente di questo gesto.
"Shoot to Thrill. Bella scelta!" è una delle mie canzoni preferite degli AC/DC.
Ricambia il sorriso e realizzo solo ora che l'ha scelta proprio per aiutarmi a scaricare tutta la rabbia che ho in corpo. Questa ragazza mi conosce quasi meglio di me stesso.
Accende il registratore e cominciamo l'autopsia.
Sul corpo non ci sono segni compatibili con violenze fisiche come contusioni o compressioni della cute, gli unici segni individuati tramite esame esterno del corpo sono un foro di ago sul braccio, presumibilmente punto da cui hanno prelevato il sangue della vittima (è stato dissanguato); e la ferita da arma da taglio allo stomaco. L'arma usata è plausibile sia un coltello a lama liscia lungo all'incirca venti centimetri. La perforazione non è perpendicolare al corpo bensì, pur partendo da sotto le costole, arriva a incidere polmone sinistro e cuore. La ferita ha un particolare piuttosto singolare: i lembi di pelle lacerati presentano tracce di ustioni, come se il coltello prima di recidere la carne fosse stato scaldato e questo spiegherebbe anche la scarsa perdita di sangue, come se fosse stata cauterizzata.
Dall'esame interno non siamo riusciti a ricavare nessuna informazione e per quanto riguarda il tossicologico bisogna aspettare qualche giorno anche se penso non porterà a nulla, altrimenti a che scopo drenare il sangue?
L'autopsia è durata circa due ore e non ne abbiamo ricavato praticamente niente. Non possiamo nemmeno definire la corporatura dell'omicida: la zona perforata è composta da tessuti molli, per cui non è necessaria un'eccezionale energia per provocare una lesione come questa e l'altezza a cui è avvenuta, ma soprattutto l'angolatura, non dà indizi sulla possibile statura del criminale.
Finite tutte le analisi e repertato il vestiario, siamo finalmente andati a cambiarci. Alice ha fatto un ottimo lavoro. Sta diventando sempre più brava e ne vado estremamente orgoglioso.
Ho bisogno di una doccia. Urgentemente! Puzzo di morte.
Sono le 17.00, non è tardi, ma siamo stanchi e credo sia meglio andare a casa a riposarci. Vorrei invitarla da me... oggi non è giornata, meglio rimandare, non sarei di compagnia nonostante abbia scaricato l'irritazione accumulata prima.

Alice's pov

Abbiamo analizzato il corpo ininterrottamente per due ore senza trovare molto. Sono a pezzi e voglio solo farmi una bella dormita. Pure Claudio sembra provato anche se sospetto sia più che altro per la frustrazione di non aver scoperto granché.
Non sarebbe ancora ora di staccare oggi, ma non ce la faccio proprio più e CC, avendo notato le mie condizioni, mi ho ordinato di andare a casa; alla Wally ci avrebbe pensato lui. Grazie a dio!
Appena varcata la porta di casa, recupero un cambio e mi fiondo sotto la doccia. L'acqua calda mi rilassa subito accarezzandomi la pelle. È una sensazione bellissima. Mi torna alla mente la notte del congresso e nonostante provi ancora dei sensi di colpa per aver tradito Arthur, non posso fare a meno di sorridere a quel ricordo. Il suo tocco così dolce, le sue labbra sul mio collo, così morbide...
Esco da sotto il getto d'acqua e mi avvolgo nell'accappatoio. Tutta la spossatezza mi è passata e non ho più voglia di andare a dormire. Per la mente mi passa un pensiero assurdo. Yuky è fuori con Marco tutta la sera e non ho voglia di mangiare da sola; Silvia deve lavorare fino a tardi oggi. Non so quanto sia una buona idea, ma al momento c'è una sola persona con cui voglio stare. Non penso a nulla di speciale: pizza, film, cose normali insomma. Non so se sia possibile avere un rapporto d'amicizia con lui eppure vorrei solo passare una serata in sua compagnia a chiacchierare come buoni amici.
Non ci penso molto e preso il cellulare lo chiamo. Le probabilità che mi urli dietro che è stanco, che a meno non stia morendo lui non si muoverà da dov'è, imprecazioni varie e insulti di tutti i tipi sono alte. Mi preparo psicologicamente e aspetto che risponda.

_________________________

Spazio autrice:
Allora, io non ho conoscenze mediche e non so se quello che ho scritto sia veramente possibile quindi se ho scritto qualche cretinate ditemelo.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora