PENSACI BENE

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Alice’s pov

Ecco! Sapevo che non avrei dovuto dirglielo. Credo si stia immaginando la scena da come sta ridendo. Grazie eh! Sei davvero un’amica.
“E dai Silvia! Per favore…” la supplico. Pietà.
“Si scusa, scusa” ma continua a ridere. Com’è quella frase? Ah, sì: “Se cadrai ti aiuterò ad alzarti… dopo aver smesso di ridere” ecco, questa rappresenta perfettamente il rapporto che ho con la mia migliore amica.
Finalmente smette e così le racconto anche delle sere precedenti per finire con tutto quello che è successo oggi, surclassando involontariamente (le avevo proprio rimosse dalla memoria) le parole che hanno preceduto quel bacio. Mi ascolta facendo a volte facce stupite, altre divertite…
“Si può sapere che hai fatto a quell’uomo?” mi chiede quando finisco “Ma soprattutto, che cazzo ti è preso per scappare via così?!” ma non lo so manco io! Sono deficiente ecco cos’è successo! Non riesco ad affrontare quello che provo per lui. Il fatto che mi mandi in confusione averlo vicino, le emozioni che provo al solo vederlo sorridere… è come essere in mezzo ad un mare in tempesta… ed io ho paura di annegare.
Provo a spiegarlo a Silvia, ma il suo carattere, così diverso dal mio, le impedisce di comprendermi fino in fondo. In compenso però, mi aiuta a comprendere quello di Claudio nonostante nemmeno lei riesca a spiegarsi il suo comportamento delle ultime sere. In effetti era strano… il Claudio che conosco io non è così… come dire… allegro, bambino, ma soprattutto, il Claudio Conforti che conosco io, non si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione del genere per portarmi a letto… e invece non mi ha sfiorata con un dito… è stato affettuoso e gentile senza secondi fini. Almeno all’apparenza. E se stesse tramando qualcosa? Non è da lui fare qualcosa di carino senza voler nulla in cambio. E poi, quel suo comportamento così infantile… proprio non me lo spiego. All’inizio non ci avevo fatto molto caso, anzi, non gli avevo dato peso, ma ora…
“Hey Ali! Ci sei o ci fai?” mi riscuote la mia amica.
“Mmm…” riprendendomi dai miei ragionamenti e ripuntando i miei occhi persi su di lei.
“A che pensi?” a qualcosa che non promette bene… eppure, per quanto mi sforzi, non riesco a credere che abbia finto.
“Non mi convince…”
“Oddio Alice, vuoi fare la signora in giallo anche adesso? Chiediglielo no? Non è un bugiardo e se gli rivolgessi una domanda diretta non ti mentirebbe” no, non è un bugiardo, lui è sempre, imprescindibilmente, spietatamente sincero.
Ma perché adesso mi stanno venendo tutti questi dubbi su di lui. So che non è un bugiardo, che non ha finto, eppure… sto cercando in tutti i modi un motivo per dubitare di lui.
Lasciamo cadere il discorso “CC” e ci concentriamo su altro. Pensavamo di fare una rimpatriata tra amici una di queste sere. Il nostro vecchio gruppo di Sacrofano. La facciamo ogni anno, di solito verso capodanno, ma siccome quest’anno alcuni saranno via per motivi di lavoro, abbiamo deciso di comune accordo di anticiparla alla prossima settimana. Ci saranno tutti, compreso il mio migliore amico, Daniele. Non lo vedo da un po’ e mi manca. Al pari di Silvia non so come farei senza di lui. Sfortunatamente adesso abita a Napoli quindi lo vedo di rado, ma ci teniamo costantemente di contatto via telefono. Lunedì dovrebbe arrivare e non vedo l’ora di riabbracciarlo. Anche Daniele ha deciso di specializzarsi in medicina legale, solo in un altro istituto. Ha fatto richiesta per stare a Roma fino a fine anno così lavoreremo fianco a fianco almeno per qualche mese. Sarà divertente, sarà come ai vecchi tempi: io a combinare guai e lui a tirarmici fuori. Come Silvia nemmeno lui mi assomiglia di carattere: è molto più tranquillo e razionale di me, ma soprattutto più prudente.
Tornando alla rimpatriata… Di solito è difficile riuscire a riunirci tutti, c’è sempre qualcuno che non può venire, ma questa volta saremo tutti, ma proprio tutti. Sarà bello.
“Perfetto allora! Al Blend sabato prossimo.” Affermo. È un localino non molto distante dall’Istituto e per noi andrà benissimo.
Il tempo è passato in fretta e ormai è già l’una di notte. Abbiamo pensato a tutto, quest’anno toccava a noi organizzare. Per fortuna che c’è Silvia altrimenti avrei dimenticato metà delle cose.
“Bene, ora che abbiamo finito, direi che è ora di andare a casa. Domani devo andare al lavoro e devo alzarmi presto” mi dice la mia migliore amica, che al contrario di me è sempre puntale e precisa.
Dopo aver pagato usciamo e ci dirigiamo ognuna a casa propria.
Per fortuna che domani non devo andare in Istituto altrimenti non so come farei ad alzarmi. Alt, non domani, oggi! Il lato negativo dell’andare a letto tardi: dopo la mezzanotte ragionare su ieri, oggi e domani diventa un gran caos. Almeno per me.
Arrivata a casa mi faccio una doccia veloce prima di infilarmi sotto le coperte. Veloce secondo i miei standard ovviamente. Com’era prevedibile sotto il getto d’acqua mi sono persa nei miei pensieri. Ho pensato a Lui, a come si è comportato ultimamente e come ho reagito io prima, nel suo studio, a quel suo dolce bacio. Improvvisamente mi tornano alla mente le sue parole: lui era preoccupato per me, che potesse succedermi qualcosa di brutto. Sono una cretina! È l’uomo della mia vita ed io non ho il coraggio di rischiare. Ho paura che passata la passione iniziale dovuta alla sfida di conquistarmi, tutto possa finire. Soffrirei immensamente, lo so, ma… i rischi fanno parte della vita no? Ma… lui ci tiene a me… si preoccupa per me…
Devo scegliere tra l’essere felice col rischio che duri poco ed il mio cuore vada in frantumi o ‘l non essere mai del tutto felice, completa, ma il cuore ancora compatto, magari con qualche crepa, ma con ancora tutti i pezzi al loro posto.
Persa nei miei pensieri non mi sono accorta che sono sotto l’acqua da quasi mezz’ora. Mi insapono, sciacquo ed esco. Non è un periodo ancora freddo questo, così il mio pigiama si limita ancora ad essere una semplice maglietta che mi arriva a metà coscia. Mi infilo sotto le coperte, ma per quanto mi sforzi, non riesco a prendere sonno: continuano a frullarmi troppi pensieri per la testa… avete presente quando avete talmente tante cose per la testa che non riuscite a focalizzavi neanche su una di quelle? Perfetto! Di conseguenza questa si preannuncia una notte insonne e completamente improduttiva. Riuscissi almeno a concentrarmi su un pensiero, avrei la possibilità di risolvere almeno uno dei miei tanti problemi.
Come previsto, non ho dormito praticamente nulla: solo verso le 5.30 sono riuscita a chiudere occhio, il prima l’ho passato a girarmi e rigirarmi nel letto. Sfortunatamente ho dimenticato di staccare la sveglia che è suonata puntuale alle 8.00. Ma si può sapere perché quando mi serve non suona mai e quando vorrei, e soprattutto potrei, solo dormire suona?
Ormai non ha più senso rimettersi a dormire, sarebbe inutile. Coì mi alzo e decido di andare a fare colazione al bar: ho dimenticato di fare rifornimento di dolciumi e biscotti ed il bar mi sembra una buona alternativa.
Quasi me ne dimenticavo… io e CC eravamo rimasti d’accordo per andare ai kart questa sera… che imbarazzo! Dopo la mia fuga di ieri ho una paura bestia di rincontrarlo, ma dobbiamo parlare e chiarirci. Non voglio lasciare più nulla in sospeso, a partire da questo. Dopo dovrò chiamarlo.
Ho ordinato un succo di frutta ed una brioche. In questo posto le fanno davvero buonissime ed io ne vado ghiotta…
Mangio con calma, non ho fretta. Finito, pago e mi avvivo verso l’uscita. Vengo fermata da una voce maschile che mi richiama.
“Signorina…” mi volto e vedo un uomo sulla quarantina venirmi incontro.
“Le sono cadute queste” dice porgendomi un mazzo di chiavi che riconosco immediatamente.
Non chiedetemi come hanno fatto a cadermi perché non lo so. Probabilmente quando ho svuotato metà borsa in cerca del portafoglio.
“Oh! Grazie mille. È stato gentilissimo” sono la solita sbadata.
“Si figuri” risponde sorridendomi. Ora che lo guardo bene è proprio un bell’uomo. Alto circa 1.85, capelli e occhi castani ed una leggera barba. È vestito abbastanza elegante, ma non troppo.
“Buona giornata” e mi congedo.
“A lei… spero di rivederla presto” che persona curiosa… non so perché, ma mi incuriosisce, c’è qualcosa in quello sguardo che ha risvegliato il mio lato detective.

Claudio’s pov

Sono ancora scombussolato dal suo rifiuto. Quasi non mi riconosco: una volta ero io a spezzare il cuore delle altre donne… ora invece sono io a soffrire per una ragazza che mi rifiuta. Ma non una ragazza qualsiasi… la più disastrosa, distratta, ficcanaso di tutta la penisola. Già… eppure, anche la più sorridente e piena di vita che conosca… colei che senza saperlo ha attirato il mio interesse fino a… mi dispiace, ma non riesco proprio a dirlo… forse un giorno, ma non ora.
Dopo che se n’è andata sono rimasto immobile dove mi ha lasciato per un paio di minuti che a me sono parsi interminabili. Ero bloccato, scosso… confuso.
Ho rovinato tutto. Finalmente ero riuscito ad avvicinarla a me, ad avere la sua fiducia… e con un solo bacio ho rovinato tutto. Ho faticato così tanto per averla vicina ed ora è andata via. No, non andata semplicemente via… scappata. Scappata via da me. Sono un deficiente! Avrei dovuto aspettare, avrei dovuto andarci più piano. Peccato non sia da me. È già tanto che sia riuscito a resisterle l’altra sera.
È come una droga per me: crea dipendenza, più ne ho e più ne voglio. E per quanto mi sia difficile ammetterlo, ho bisogno di averla vicino, in tutti i sensi.
Sono tornato a casa ancora scosso, non solo da quello che è successo, ma anche dalle conseguenze che ha avuto su di me, dal turbamento che mi ha causato e dalla presa coscienza di quello che significherebbe per me perderla, ma soprattutto dallo sconvolgimento che ha causato alla mi vita.
Ho bisogno di una doccia fredda. Molto fredda.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora