"Vuoi da bere?"Dice mia madre riempendo un bicchiere d'acqua. É seduta sul tavolo e poso lo sguardo su di me.
"No no grazie." Dico,sono in piedi davanti a lei. Non so ancora il perché sono qui, pensavo che andasse diversamente,che andavo a casa di Harry.
"Okay." Dice mia madre e fa per alzarsi. Si volta verso uno sportello dove teniamo i medicinali.
La vedo prendere uno scatolino, credo siano le pillole anti-stress, mi ricordo dello scatolino perché prima di conoscere Harry le prendevo quasi sempre.
"Perché?" Dico indicando il piccolo pacchetto di pillole.
Riempe il bicchiere con l'acqua e si porta la piccola pillola bianca sulle labbra per poi mandarla giù con l'acqua.
Non risponde, mi guarda, e non risponde. "Okay.." Sospiro.
"Dobbiamo parlare di una cosa Emma, siediti." Dice picchiettando la sedia davanti a lei.
"Di cosa?" Dico sedendomi vicino a lei, sembrerebbe una faccenda seria, dato che ha la faccia seria.
"Forse non ti piacerà affato. So che io e tuo padre ci siamo lasciati, ma si deve sempre voltare pagina, o cambiare libro," Perché stiamo parlando di mio padre? E con questo discorso a dove vuole arrivare?
"Bene, ti sembrerà strano, ma vedi Emma, in teoria sto facendo amicizia con un mio collego di lavoro." Dice, bene ma allora?
"Con questo mio amico ci stiamo frequentando, usciamo certe volte.. C'é piuttosto un forte legame." Dice.
Faccio un 'si' con la testa per farla continuare. "Negli ultimi giorni siamo usciti sempre, anche di sera e.. Insomma ci siamo fidanzati." Dice tutto d'un fiato.
"Cosa?" Dico sbalordita. Se avessi uno specchio davanti a me, vedrei la mia mascella a terra.
"Non prenderla male, io a tuo padre lo amavo, ma non posso restare single a vita. Devo conoscere altre persone Emma." Il suo tono si fa più duro, non sta scherzando. Niente affatto.
Non ci posso credere. "Umh beh, questo lo so.." Dico.
Lei annuisce in accordo. "E chi é?" Dico volendo sapere chi sta frequentando.
"Tom Malik." Dice.
Malik? Aspetta fammi capire, é il padre di Zayn?
"Malik?" Dico, okay questa chiacchierata era da evitare.
"Si perché?" Dice alzando un sopracciglio.
"No niente." Dico smuovendo la testa.
"Ha pure un figlio, é più grande di te. Ma da quello che ho capito fa la tua stessa scuola." Dice, okay sta parlando di Zayn.
Quindi fammi capire, mia madre con il padre di Zayn? Impossibile.
"Ah..capito." Dico spostando lo sguardo.
É una cosa scioccante, non avrei mai potuto pensare che mia madre si frequentasse con il padre di Zayn, nemmeno con un altro uomo.
"Io..vado a farmi una doccia." Dico uscendo dalla cucina e andando verso camera mia.
La porta é in legno ricamato, con dei contorni anch'essi in legno.
Poggio la mano sopra la maniglia di ferro e mi ritrovo nella mia stanza. Mi sembra strano trovarmi qui. É come se questa stanza avesse più di 20 anni da quando non ci entro e non ci dormo più.
Un aria di chiuso mi inala le narici facendomi tossire.
Vado verso la finestra aprendola, per far fuori uscire la puzza. Le tapperelle della finestra sono chiuse, ma le riapro.
Il sole penetra dalle finestre illuminandomi la stanza, ma sopratutto illuminandomi la mia vecchia scrivania.
Ancora ci sono i fogli scritti miei, messi in disordine per la scrivania. Sfioro con il dito i fogli. Ne prendo
uno:
"Giorno 24:
Non so come faccio a sopravvivere ancora. 24 fottutissimi giorni dalla morte di Amy. 24 giorni da quando non é più in casa, da quando non la vedo, da quando non la sento ridere o piangere, da quando non viene in camera mia tutte le notti per chiedermi di raccontarle la sua storia preferita, che la fa addormentare tutte le volte che gliela leggo: 'La bella addormentata.'
24 giorni senza lei.
Oggi sono andata al cimitero, le ho portato un mazzo di fiori color giallo,il suo colore preferito.
Ero davanti alla bara, ero in lacrime, non riuscivo a respirare,nemmeno a formulare una frase, si sentivano solo i miei singhiozzi e le lacrime bagnarmi il viso.
Mi sono chinata di fronte alla sua bara, portando le mani in faccia e piangendo, piangendo e piangendo. Le dissi: 'Mi manchi sorellina, sto muorendo senza te. Ti prego stai bene lassù e stai attenta a non fare casini, e non mangiare troppi gelati che ti fanno male.' Dissi, accarezzando la foto che stava sopra la sua bara. La mia voce era spezzata. Ricordo quando la portai in gelateria insieme papà e mammà, lei si era sporcata tutta di gelato e la sua maglietta era un disastro-" Le lacrime invadono il mio viso. Non posso, non devo leggere queste cose. Mi stanno lacerando il cuore.Poso il foglio sulla scrivania, e con il volto pieno di lacrime vado verso il bagno.
Mi libero dei vestiti di dosso, ed entro nella doccia. Spero che mi farà bene questa doccia, che mi lava dai pensieri che mi invadono la mente. Lo spero.
STAI LEGGENDO
I'm Yours
Fanfiction"Non posso,non possiamo andare avanti. Io non ce la faccio." Una lacrima solitaria mi scende dal viso rigandomi una guancia. "Non eri tu la ragazza forte?" "Lo ero, hai detto bene. Ma tu mi hai distrutta."