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Come di consuetudine, dopo pranzo, Teresa uscì da casa per andare a fare un giro in centro. Era riuscita a sfuggire a suo fratello che voleva per forza accompagnarla, ma lei rifiutò. Il solo pensiero che i Mikaelson potessero reclamare Lorenzo per ucciderlo, le faceva venire un buco nello stomaco.

Era appena uscita da un negozio ed era diretta alla sua moto; nel piccolo tragitto tirò un sospiro di sollievo pensando che erano passati quattro giorni da quando si era presentata a casa dei Mikaelson e che ancora nessuno era andato a cercarla.
Credeva che: più tardi avrebbe conosciuto tutta la gang, meglio sarebbe stato.

Purtoppo dovette ricredere i suoi ideali quando appoggiato alla sua moto, c'era Klaus.
Lui, con il suo sorrisino di merda, la guardava avviciniarsi.
-salve Teresa.
Disse lui mentre lei si fermò ad un metro da lui.
-voglio sperare che tu non l'abbia rovinata.
Disse lei riferendosi alla moto.
-oh, non penso, controlla tu stessa.
Disse lui per poi spostarsi per fare spazio alla ragazza.
-pare di no..
Disse lei dando un occhiata veloce.
-comunque, perché sei qui?
Chiese Teresa a braccia conserte.
-oh, niente di che..passavo da queste parti e ho pensato di venirti a trovare.
Rispose lui.
-okay.. Allora mi hai trovata, adesso vado.
Disse allungando la mano per prendere io casco appeso alla moto.
Klaus le bloccò il braccio.
-perché così tanta fretta?
Chiese poi.
A lei diede molto fastidio quel gesto.
-ho da fare.
Rispose fredda.
-non puoi proprio rimandare?
Chiese lui.
-no, mi dispiace.
Disse Teresa dispiaciuta sarcasticamente ricambiando lo sguardo finto di Klaus.
-allora sarò costretto ad entrare solo a casa tua
Disse lui facendo spallucce.
-Cosa hai detto?
Chiese lei sconcertata mantenendo comunque un tono distaccato. Prese il casco e lo indossò.
-all'inizio volevo invitarti a bere qualcosa, magari avrei invitato anche tuo fratello, ma adesso ho cambiato idea.
-andrà benissimo il 30 febbraio.
Disse lei.
Salì sulla moto e la accese
-sto per arrabbiarmi ragazzina, voglio Lorenzo ho un conto in sospeso con lui ed intendo saldarlo.
-senti, non provare ad avvicinarti di un solo millimetro a me o alla mia famiglia.
Disse Teresa prima di schizzare via con un sorrisetto compiaciuto.
Pensava davvero di riuscire a spaventarla

Parcheggiò la moto davanti al garage di casa sua e scese.
Si levò il casco e da esso cadde un bigliettino.
Lo prese e lo lesse.

Casa Mikaelson alle 16:30
Spero verrai
Klaus

Teresa rimase interdetta.
Forse doveva andare.
Avrebbe potuto chiarire una volta per tutte i problemi di Lorenzo.
-Si dovresti
Disse una voce dietro di lei.
-Nonna..
Disse lei.
-La smetterai mai di leggermi nel pensiero?"
Disse poi.
La signora anziana rise.
"Forse si, forse no"
Teresa divenne seria.
"Ci andrei, se non fosse che non mi fido"
La nonna sorrise.
"Vieni dentro cara, ti voglio raccontare una cosa"
Entrambe entranono in casa e si sedettero sul divano.
Il nonno era appena entrato in salotto.
"Belle signore, cosa fate?"
Chiese lui sorridendo.
"Stavo giusto per raccontare a Teresa di come ci siamo conosciuti"
Sorrise la nonna.
"Perché?"
Chiese Teresa.
"Diglielo tu Henc"
Disse la nonna.

Ah é per il fatto del bigliettino?"
Chiede il nonni sedendosi sulla sua poltrona.
"E tu dovresti smetterla di origliare"
Disse Teresa al nonno.
"Sai, io, a questa signora qui, le lasciavo dei bigliettini in cui scrivevo gli orari e i posti in cui incontrarci di nascosto"
Disse il nonno.
"Cosa c'entra con me questo?"
Chiese Teresa.
"Lei li ignorava tutti"
Disse Il nonno.
"Coooosa? Davvero?"
Chiese la nipote guardando la nonna.
"All'epoca non mi interessava"
Disse lei.
"Già... E io coglione.." il nonno si abbassò appena in tempo per avitare di prendere in faccia la ciabatta che la moglie gli aveva tirato "continuavo a lasciarli nella sua cassetta della posta, lei ogni giorno li prendeva e li buttava"
La nonna rise.
"Così cattiva nonna? Mi sorprendi"
Disse la nipote meravigliata.
Non si aspettava mica di sapere che sua nonna era una stronza da giovane.
"Alla fine dopo l'ennesima lettera decisi di andare ad uno dei suoi appuntamenti, così mi presentai, parlando scoprì che lui non era poi così male come pensavo"
Disse la nonna.
"Qualche mese dopo ci fidanzammo e due anni dopo ci sposammo"
Continuò il nonno.
Teresa sorrise pensando al nonno che, nonostante i continui rifiuti continuò a insistere. Che carino.

"Quello che voglio dirti tesoro é accetta il suo invito e vai, prima che diventi troppo insistente"
Disse la nonna.
Teresa comprese che la nonna non aveva capito niente. Non sapeva di chi si trattasse.
"Vedrò nonna, vedrò"
Decise di non dire niente, ma di parlarne con Lorenzo.

Salì in camera di Lorenzo.
"Fratello, abbiamo un problema"
Disse lei.
"Si tratta dell'invito dei Mikaelson?"
Chiese lui con un foglietto di carta a mano.
"È stato dato a me da un fattorino soggiogato da Klaus probabilmente"
Teresa sospirò e si sedette sul letto.
"Adesso che facciamo? Andiamo?"
Chiese lei.
"Io si, tu resti qui"
Lorenzo si alzò e fece per uscire dalla stanza.
"Spero tu stia scherzando"
Disse Teresa parandosi davanti a lui
"Non voglio metterti in pericolo"
Disse lui.
"Sono un essere immortale che può resuscitare in qualsiasi modo, quello che sarebbe in pericolo saresti tu"
Lorenzo esitò, poi annuì.
"Okay, andiamo entrambi, ma sappi una cosa, questa non è una cena in amicizia, è una trappola"
Disse lui.
"Allora vedremo di stare attenti"
Disse lei sorridendo.

Diversamente uguali//Elijah MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora