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Pochi giorni dopo, Klaus tenne una mostra in un locale a pochi isolati dal quartiere francese.
Soggiogò un critico d'arte affinché parlasse male dei suoi quadri e proprio mentre era appoggiato al muro fece il suo ingresso una vecchia conoscenza.
"Quanto tempo Nicklaus"
Salutò lui sorridendo.
"Lucien, come mai da queste parti?"
Chiese Klaus.
"Sapevo di trovarti qui"
Rispose lui.
"Hai qualcosa di importante da dirmi?"
Chiese Klaus.
"In realtà voglio chiederti di aiutarmi, ma discutiamone con un bello shottino, sto morendo di sete"
Disse Lucien.
Klaus sorrise lo prese sotto braccio e si sedettero al bar.
***
"Sorellina"
Disse Lorenzo bloccando Teresa sull'uscio della porta.
"Fratellino"
Rispose lei.
"Dove vai a quest'ora?"
Chiese lui.
"Alla mostra di Klaus, vuoi venire con me?"
Disse Teresa.
"Da quando sei diventata amica con Klaus?"
Chiese lui.
"Non lo sono, vado solo per ammirare i suoi dipinti, non li ho mai visti"
Rispose lei.
"E dimmi, ci sarà anche Elijah?"
Chiese lui.
"Credo di si"
Lorenzo la guardò.
"Prendo il casco"
***
"E così, sei anche tu alla ricerca del sigillo"
Disse Klaus.
"Più che altro, sono alla ricerca del difetto e se per trovarlo serve il sigillo allora si"
Disse Lucien.
Klaus stava per parlare ma venne interrotto.
"A quanto pare non sei l'unico Lucien"
Lucien si girò.
"Elijah"
Si alzò e gli si piazzò davanti.
"Sempre elegante tu"
Disse Lucien.
"Tu non sei da meno"
Dalla porta d'ingresso, entrarono Teresa e Lorenzo.
Lucien girò lo sguardo su di loro.
"Chi è lei?"
Chiese lui.
***
"Ancora mi chiedo cosa tu sia venuto a fare"
Si lamentò Teresa.
Si avvicinò ad un quadro e lo osservò attentamente.
"A te non importa niente dell'arte"
Finí poi concentrata sui colori del dipinto.
"Sola con due Mikaelson non ti lascio"
Rispose Lorenzo.
"Mica mordiamo"
Lorenzo si girò di spalle trovandosi davanti Elijah Klaus e un altro.
"Impressionismo, eh Nicklaus?"
Chiese Teresa.
"Esatto, con una leggera inserzione di.."
Cominciò Klaus.
"Naturalismo"
Finí Teresa.
"Ancora una volta esatto"
Klaus l'affiancò.
"Ti piace l'arte?"
Chiese lui.
"Sono laureata tre volte all'accademia di belle arti con il massimo dei voti e ho uno studio di design qui a New Orleans"
Rispose lei.
"Notevole, vorrei passare al tuo studio un giorno di questi"
Disse Klaus.
"Ti manderò l'indirizzo"

"Sapete, siamo qui anche noi, i vostri discorsi sull'arte non importano a nessuno dei tre"
Rispose Lorenzo.
Teresa lo guardò impassibile e alzò il braccio indicando un punto preciso affermando:
"quella è la porta"
Klaus si mise a ridere.
"A dire la verità sentire parlare una bella donna come te di arte mi affascina"
Disse Lucien.
Prese la mano di Teresa e la baciò leggermente sul dorso.
"Sono Lucien Castle"
"Teresa Shyen, molto lieta"
Ritirò la mano e per un secondo le parve di vedere un espressione infastidita sul volto di Elijah.
Non guardò nemmeno suo fratello, sapeva benissimo come stava reagendo dentro.
"Ora che avete fatto conoscenza, Teresa, vorrei invitarti a seguirmi, c'è un dipinto su cui vorrei la tua opinione professionale"
Teresa annuì e seguì Klaus al fondo della stanza cominciando a discutere sul quadro.
Lorenzo che li osservava da lontano approfittò del momento per fare il fratello geloso.
"La vedete?"
Chiese Lorenzo ad Elijah e Lucien.
"Si"
Risposero in coro.
"Scordatevela"
Disse poi piazzandosi davanti a loro.
"Sei il fratello?"
Chiese Lucien.
"Il fidanzato"
Disse lui.
"Si Lucien, lui è il fratello, Lorenzo"
Rispose Elijah.
"Sta tranquillo Lorenzo, so trattare una donna tanto bella ed intelligente come lei"
Disse Lucien.
Fece per dirigersi da Teresa ma Lorenzo lo bloccò.
"Forse non mi hai capito molto bene"
Gli occhi di Lorenzo si colorarono di rosso.
"Non ti avvicinare a lei, Castle"
Disse lui minaccioso.
Lucien divenne serio ed alzò le mani in segno di resa.
"E va bene"
Disse lui.
Stava per dire la stessa cosa ad Elijah ma non fece in tempo perché sparì.
Si girò verso Klaus e lo vide parlare con una donna bionda.
"Dove stracazzo è?"
Borbottò lui.
***
"Ascoltavo i vostri discorsi sull'arte, prima"
Disse Elijah.
Teresa sorrise.
"Non si origlia sai? È maleducazione"
Disse lei.
Lui sorrise.
"Perdonami, non ho potuto fare a meno"
"Tu e mio fratello vi siete trovati"
Disse lui.
"In realtà no, lui ha uno stile molto diverso dal mio"
"Ah si? In cosa sarebbe diverso?"
Chiese lui.
"Beh, lui va molto di più sull'impressionismo, su Munch, io mi avvicino molto allo stile moderno, più sofisticato, l'unica cosa che ci accomuna e che rappresentiamo la realtà per come la vediamo noi"
Rispose lei.
"Ma cambiamo discorso"
Elijah si fermò e Teresa le si mise davanti.
"che mi sai dire su Lucien Castle?"
Chiese lei.
"é il primo vampiro della linea di sangue di mio fratello Nicklaus"
Teresa annuì.
"non è una persona molto affidabile"
Disse poi Elijah.
"allora starò attenta"
Lo salutò con un cenno della mano e si diresse verso il rousso's.

Era sera tardi, e sperava che fosse ancora aperto, aveva bisogno di uno shottino.
Entrò spingendo la porta cigolante e notò subito che non c'era nessuno, se non la barista.
Si sedette su di uno sgabello al bancone.
"mi dispiace siamo.."
La barista alzò gli occhi sulla figura davanti a se, spaventata fece cadere a terra il boccale che stava pulendo.
Teresa fece una smorfia confusa.
"perdonami, non intendevo spaven.."
Non riuscì a finire la frase che la barista la interruppe.
"tu sei il difetto"
Esclamò lei terrorizzata.
Teresa sbiancò.
"Tu come..?"
La barista prese un coltello dal cassetto e glielo lanciò per poi correre nelle cucine.
Teresa afferrò il coltello facilmente, poi fece il giro del bancone e lo posò dove era stato preso.
Affaticata dalla corsa, la barista si nascose sotto il piano da lavoro della cucina, maledicendosi per essersi dimenticata il cellulare sul bancone, nel frattempo aveva preso un altro coltello e lo teneva stretto a se.
Sentiva dei passi avvicinarsi e si teneva pronta in caso il difetto l'avesse trovata.
Due gambe si fermarono accanto al piano di lavoro e la barista schizzò fuori brandendo il coltello pronta a ferire la figura dinnanzi a se, ma venne bloccata per il polsi da Teresa che con facilità la disarmò e a gran velocità la bloccò al muro.
La barista si dimenava e urlava ma Teresa le mise una mano sulla bocca.
"Ti vuoi calmare?!"
Sbottò Teresa.
"Non voglio farti del male!"
La bionda smise di dimenarsi, ma negli occhi leggeva ancora la paura.
Teresa abbassò lo sguardo sul cartellino della ragazza.
"Camille?"
Lei annuì e Teresa le lasciò i polsi.
"Se il tuo cuore smettesse di minacciare di uscirti dalla gabbia toracica, potresti spiegarmi come sai quella cosa?"
Teresa prese un bicchiere d'acqua e glielo porse. Camille lo bevve e si calmo un pò.
"Sono giorni che ti sogno"
Disse lei.
"dovrei sentirmi onorata?"
Chiese lei.
"Sogno che uccidi gente e in particolare i bambini"
Disse Camille.
"quindi no, sogni proprio la mia faccia? No perchè tra tutte le persone che ho ucciso, i bambini li escludo"
Disse Teresa.
"si..io..sogno te! Proprio te! Quando ogni volta uccidi qualcuno vieni da me e mi dici: 'se ti chiederanno, dì che è opera del difetto'"
Teresa abbassò lo sguardo.
"sei veramente il difetto? So che per via di un sigillo non puoi rivelarti"
Disse camille.
"esatto"
Camille deglutì.
"immagino che ora vorrai uccidermi"
Teresa scosse la testa.
"non c'è bisogno di ucciderti, so che non dirai niente"
Disse lei.
"come fai a saperlo? Magari una volta uscita da qui andrò da Klaus a dirglielo"
Teresa sorrise.
"Camille, se dovessi rivelare quello che sai, quando il sigillo sarà spezzato, non potrò più compiere la profezia"
DIsse lei.
"L'obbiettivo.."
Riflettè Camille.
"Sai le catastrofi che accadrebbero se una profezia non venisse compiuta?"
Camille annuì.
"non dirò niente"
Disse lei.
"Bene, se succede qualcosa riguardo al difetto, chiamami"
Teresa le porse il cellulare.
"Ho già scritto il mio numero"




































Diversamente uguali//Elijah MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora