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"AVEVAMO CONCORDATO CHE TU NON AVRESTI FATTO NIENTE KLAUS"
Urlò Elijah
"non ho mai concordato niente, fratello"
Rispose Klaus con tranquillità.
Bevve un sorso di sangue confezionato dal bicchiere e guardò suo fratello.
"Perché non hai voluto fare come avevamo deciso noi? Sarebbero venuti loro due"
Chiese Freya.
"Perché io ho velocizzato il tutto, mi seccavo ad aspettare che tornassero"
Disse Klaus per poi sorridere beffardamente.
Elijah si mise le mani ai capelli e cominciò a fare su e giù per il salotto di casa sua.
"Perché te la prendi tanto fratello? Sto solo facendo in modo che nessuno di noi venga minacciato"
Disse seccato Klaus alzandosi all'impiedi.
"Perché lui ha l'unica arma in grado di uccidere un originale"
Rispose il fratello.
"Ma perché per te é così difficile fidarti di me?"
Chiese Klaus.
Elijah lo guardò, e si mise a ridere.
Rideva dal nervosismo.
Rideva per evitare di prendere a pugni in faccia il fratello.
"Perché mi é così difficile? Beh SEMPLICE, l'ultima volta che uno Shyen ci ha fatto visita tu e lui vi siete alleati contro gli antenati per uccidere Haylay"
Disse Elijah alludendo alla sua vecchia fiamma.
"C'era in gioco la tua vita Elijah!"
Cercò di giustificarsi.
Klaus mise le sue mani sulle spalle di Elijah.
"LA MIA VITA NON DEVE INTERESSARTI KLAUS"
Urlò Elijah
Tolse con violenza le mani del fratello dalle sue spalle.
"Ragazzi, per favore calmatevi"
Disse Freya opponendosi tra i due.
Klaus irritato alzó la voce anch'esso.
"FINCHÉ IO SARÒ VIVO IO E TE SIAMO DELLA STESSA FAMIGLIA, SENZA DI ME SARESTI MORTO"
Lo afferrò nuovamente per le spalle e lo squoté.
"Si"
Rispose secco e deciso Elijah.
Klaus si ricompose e guardò il fratello.
Freya non ebbe il coraggio di aprire bocca, dopo tutto era una litigata tra fratelli e lei voleva restarne fuori, anche se, dopotutto, erano i suoi fratelli.

Klaus indispettito prese il suo giubotto di pelle e uscì di casa, diretto al Rousso's, dove avrebbe di sicuro trovato Camille.

Teresa parcheggiò la moto di fronte al palazzo e si fermò davanti al portone.
Suo fratello la affiancó ed entrarono.
Come locale era molto accogliente, le luci soffuse e l'oscurità non esagerata lo rendevano molto misterioso.
Cercò con lo sguardo qualcuno.
"Vedo che avete avuto il biglietto"
Disse Klaus mentre i due fratelli avanzavano nel giardinetto interno.
"Ma no, ti pare? Cosa te lo fa pensare?"
Chiese sarcastica Teresa.
Klaus rise.
"Allora, come mai ci hai voluti qui?"
Chiese lei.
"Volevo conoscerti meglio"
Rispose lui indicando Teresa.
"E per quanto riguarda lui, beh, lo volevo semplicemente qui"
Arrivò una cameriera che porse un bicchiere di Barbon mischiato a sangue, a Teresa. La stessa cosa a Lorenzo.
"Nicklaus! Non mi avverti dell'arrivo dei nostri ospiti?"
Disse una voce dietro di loro.
"Perdonami fratello, avevo capito che questa cena non volevi si facesse.
Elijah sorrise.
"Oramai, conviene andare avanti, giusto Lorenzo?"
Chiese Elijah dando una pacca sulla spalla  a Lorenzo.
Lo sorpassò e si mise davanti a Teresa.
"Ci siamo già presentati qualche giorno fa, Teresa. Felice di rivederti"
Disse Elijah, le prese la mano che non reggeva il bicchiere e la baciò delicatamente sul dorso.
"Mentre vi aspettavamo, mi sono preso la briga di organizzare una cenetta, ho soggiogato i migliori chef della città"
Disse Klaus.
"Gentile da parte tua, Nicklaus"
Rispose Teresa.
Il fratello la guardò.

Teresa distolse lo sguardo dagli occhi di Elijah, al tavolo alle spalle di Klaus dentro una stanza.
Guardando meglio si accorse che era apparecchiato.
Teresa emise una piccola risata.
Klaus aggrottò le sopracciglia.
"Cosa c'è di tanto divertente"
Chiese.
"Nulla"
Rispose lei.
Klaus la guardò meglio, ma decise di non approfondire il discorso.
Si sedettero tutti al tavolo.
Mentre due cameriere servivano i primi piatti, Klaus prese parola.
"Allora Teresa, parlami di te.. chi sei.. come sei... quanti anni hai... cosa sei..."
Klaus restò nel vago.
"Beh, non c'é molto da sapere su di me"
"Sono una ragazza introversa, stronza, senza amici, asociale, apatica, lunatica e l'etá ad una donna non si chiede"
Ma hai anche dei difetti comunque.
Rispose lei soddisfatta.
Klaus rise.
"Hai ragione, scusa...un errore che non si ripeterà"
Disse scherzoso.
"E tu invece?"
Chiese lei.
"Io sono un ragazzo che non ha età, sono egoista, perfido, cattivo...sono il male assoluto in poche parole, però sono incredibilmente affascinante"
Viva la modestia.
"Ah bene"
"E dimmi Teresa, tu sai della presenza di vampiri in questa città?"
Chiese Klaus.
"Si certo"
Rispose lei al massimo della tranquillitá.
"Klaus, dove vuoi andare a parare?"
Chiese Lorenzo.
Lui rimase interdetto.
Non si aspettava una domanda così diretta.
"Da nessuna parte, Lorenzo, lasciami parlare con la tua affascinante sorella"
Disse lui.
"Perché me lo chiedi?"
Chiese lei.
"Non ti spaventano?"
Chiese Klaus.
"No, io non ho paura di niente"
Giustamente di che deve avere paura un essere come lei?
"Davvero?"
"Si"
"Allora potrai anche spiegarmi perché non hai bevuto il sangue di prima.
"Non bevo sangue"
Elijah aggrottò le sopracciglia.
"Perdonami Teresa, tu sei un vampiro che non beve sangue?"
Lei gli sorrise.
"Si esatto"
Era carina, simpatica, sicura di sé e forte caratterialmente.
Secondo lui doveva essere per forza qualcosa di più.
"Non sei un vampiro normale allora"
Disse Klaus.
Teresa lo guardò torva.
"Tu dici?"
Chiese lei.
"Ovviamente non mi permetterei mai di dubitare di una bella donna come te, ma a volte i veri segreti si celano dietro le cose più semplici"
Rispose Elijah.
"Concordo"
Disse lei con una smorfia di approvazione.
"Andiamo al sodo"
Se ne uscì Lorenzo.
"Cosa avete intenzione di fare? Sappiamo tutti che voi due mi odiate"
Disse lui senza peli sulla lingua.
Teresa notò l'espressione seria del fratello.
"Volevo risultare gentile agli occhi di tua sorella, Lorenzo, ma a quanto pare non me lo vuoi permettere"
Disse lui sorridendo.
"Mia sorella non ha bisogno di credere che tu sia gentile Klaus, ti odiano tutti e lei non è da meno.
Disse Lorenzo.
"Fratello, io non conosco Klaus, non ti permetto di dire che odio una persona per sentito dire, ti permetto di dire invece che diffido di chiunque non sia della famiglia.
Disse lei guardando il fratello.
"Sentito Lorenzo? Tua sorella usa il cervello al posto tuo"
Lorenzo, evidentemente arrabbiato, si alzò dal tavolo di scatto uscendo dalla sala.
Teresa fece per raggiungerlo, ma Klaus la fermò.
"Te ne prego Teresa, resta qui, andrò io da tuo fratello"
Lei sospirò.
"Klaus, non toccarlo"
Disse Teresa.
"Ho l'udito sviluppati come sai, al minimo rumore di combattimento interverrò, e poi potrò dire di odiarti"
Finí poi lei.

Diversamente uguali//Elijah MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora