Capitolo Extra - Fran

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Sono quasi le cinque quando torno dall'allenamento, i ragazzi mi hanno lasciato al campus perché devo andare a ritirare un pacco che arriva da casa. Cammino nei vicoli dell'università. Gli enormi prati d'erba circondati da sentieri di ciottoli e molte panchine sparse qua e là che permettono agli studenti di stare seduti all'aria aperta. Sto messaggiando con una ragazza che ho conosciuto ieri sera, molto bella e molto provocante. La mia attenzione viene attirata però da una ragazza che urla. << Lasciami in pace >>, sento dire, << Non voglio più parlarti, lasciami >>. Mi guardo un po' in giro e noto una ragazza che cerca di liberarsi dalla presa di un ragazzo biondo. << Lasciami >> urla ancora. Quando la metto bene a fuoco la riconosco. E' Mechi, ha il viso arrabbiato, il fiatone mentre con degli strattoni cerca di liberarsi il braccio tenuto stretto dal ragazzo. << Non prendertela >> le dice lui << Non capisci >>, << Lasciami andare Jeremy >> urla lei, << No >> ribatte lui arrabbiato. Qualcosa dentro di me si accende, un senso di fastidio percorre il mio corpo, nelle vene finché non arriva alla mia testa e in un secondo sono davanti a lei. << Ti ha detto di lasciarla andare >> dico gonfiando il petto per mettere paura a quel ragazzo mingherlino che ho davanti. Mechi sgrana gl'occhi quando mi vede. << Che vuoi tu? >> chiede lui a me, << Vai via >> a rispondere è Mechi che, appena il ragazzo le molla il braccio, gli dà uno spintone << Non voglio più vederti >> e poi se ne va. Guardo in cagnesco quel ragazzo che cerca di seguirla e lo blocco. << Non impicciarti >> mi dice, << Lasciala stare amico, altrimenti potresti ritrovarti con qualche osso rotto >> lo minaccio. Lui si arrende e fa qualche passo indietro e poi sparisce. Con poche falcate raggiungo Mechi che ancora cammina veloce, capisco che sta piangendo quando la sento tirare sul col naso. << Ehi fermati >> le dico quando le sono dietro, lei si volta di scatto e mi guarda con gl'occhi colmi di lacrime, mi si blocca il respiro, << Lasciami in pace >> mi urla addosso e poi ritorna a camminare senza guardarsi indietro. Rimango li, impalato come uno scemo. Vederla in quel modo mi ha lasciato senza parole. L'ho sempre vista sicura di se, piena di vita, senza paure e ora non mi sembra più quella ragazza, sembra quasi distrutta. Quando riprendo le mie facoltà mentali inizio a cercarla, non la vedo più eppure non deve essere andata tanto lontana. Mi guardo in giro finché non la trovo seduta su una panchina, con la testa bassa e i capelli biondi che le coprono il volto. Mi avvicino lentamente, se si accorgesse di me probabilmente se ne andrebbe. Quando le sono vicino mi siedo e lei mi dà la schiena e si asciuga le lacrime. << Puoi andartene per favore >> dice con la voce rotta, non ha nemmeno le forze di urlarmi contro. << Vai via >> insiste lei, ma io rimango li, non so cosa dire ma non riesco ad andarmene, non mentre lei è in questo stato. << Non ti lascio qui da sola mentre piangi >> le dico io, << Che ti importa? >> chiede ancora dandomi le spalle, << Non mi piace vederti piangere, non te lo meriti >> le dico sinceramente, << Si certo... cosa ne sai tu... >> borbotta. Rimaniamo in silenzio per un po', << Cosa ti ha fatto? >> le chiedo, << Niente >> risponde, << Guardami >> le dico io ma lei non si volta. Appoggio una mano sulla sua spalla e lei sussulta, la allontano subito, << Non toccarmi >> dice solamente. << Dimmi cosa ti ha fatto allora >> insisto. Finalmente lei si volta << Non ti arrendi mai? >> chiede incrociando i suoi occhi lucidi con i miei, << Sono un giocatore di football la parola arrendersi non fa parte del mio vocabolario >> cerco di sdrammatizzare ma lei mi guarda in quel modo freddo. << E' il mio ragazzo >> ammette poi, << Bel ragazzo >> ribatto io, lei alza gl'occhi al cielo << Ok ti ascolto, cosa ha fatto per meritare la tua ira? >> sorrido piano e lei sembra rilassarsi. << E' il suo compleanno, ho organizzato una specie di festa per lui, dovevamo uscire insieme per una cena, avevo preparato tutto nei minimi dettagli, i suoi piatti preferiti, la sua musica preferita, la sua birra preferita, ci ho messo così tanto impegno... ma lui preferisce andare alla festa a sorpresa che gli hanno fatto i suoi amici, senza nemmeno ringraziarmi per quello che ho fatto >> lei scuote il capo, guarda in terra come se si vergognasse. << E' uno stupido >> le dico << Io sarei venuto con te >> e sono serio, non so perché, me è la verità. << Si certo... >> blatera poco convinta << Non serve che mi tiri su di morale >>. Un lacrima le scende sul viso e d'istinto appoggio una mano sul suo volto per pulirgliela, << Non piangere >> le dico, non merita le sue lacrime, << Anche se sei comunque bella anche mentre piangi >> aggiungo senza nemmeno pensarci. Lei ridacchia e io la guardo stranito, << non riesci proprio a non provarci con una ragazza vero? >> chiede, << Non ci sto provando... E' la verità >> ammetto, non volevo provarci, volevo solo farle sapere che è bella, anche mentre ha gl'occhi rossi e gonfi dal pianto. Lei mi fissa per qualche secondo, non riesco a capire cosa le passa per la testa, riesco solo a concentrarmi sul suo viso angelico, sulla pelle candida e morbida. Mi ritrovo, ad un tratto, con le sue labbra sulle mie. Un calore strano invade il mio corpo, i brividi mi percorrono la schiena e mi sento leggero come una nuvola, poi lei si allontana di scatto e tutto torna normale. Mi guarda scioccata portandosi una mano sulla bocca. << Oddio >> dice << Cosa ho fatto. Oddio. Oddio. Oddio >> ripete in continuazione. << Calmati >> la tranquillizzo, << NO! >> urla lei sembra confusa e spaventata. Si alza di scatto << Dimenticatelo, ti prego, fai come se non fosse mai successo, ti prego >> mi supplica lei << Non volevo farlo >> dice poco convinta << E' stato uno sbaglio... io... io... ti prego dimenticatelo, dimentica tutto >> borbotta e poi scappa via, senza guardarsi indietro, mentre io senza parole la guardo allontanarsi, rimanendo su questa panchina con una sensazione strana sulla pelle.

Autore: Eccoci qui con il primo capitolo Extra dove a narrare è Fran. Spero che vi piaccia come idea. Non saranno lunghi come i capitoli normali che trattano soprattutto di Jorge e Martina ma spero che in questo modo di riuscire a raccontare anche un po' delle altre storie. GRAZIE A TUTTI COME SEMPRE <3

University Dream (Jortini )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora