Capitolo 7

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Martina

Ascolto Mechi entusiasta nel suo alloggio, mentre ci racconta di cosa ha organizzato per il compleanno di Jeremy, il suo ragazzo. << Non ti sembra un po' esagerato? >> le chiede Lodo, la bionda alza gl'occhi al cielo, << Dammi un po' di fiducia, se sto ancora con lui un motivo c'è! >> ribatte, << Si ma tu gli dai fin troppe attenzioni Mechi, roba che lui non fa, si fa la sua vita tranquillo tanto sa che tu lo aspetterai >> spiega la bruna per far capire a Mechi che forse tutte quelle attenzioni non se le meriterebbe, effettivamente lei fa di tutto per Jeremy mentre lui non è così attento alla sua ragazza, che meriterebbe un mondo intero per quanto è splendida. << Non è così >> ribatte un po' insicura lei << Mi manca solo da scegliere il vestito e poi ho fatto tutto, sono sicura che mi sarà riconoscente >> fa spallucce per far azzittire Lodo e le sue preoccupazioni, << Si certo che lo sarà >> ribatte lei. << Forse stai un po' esagerando >> dico io a Mechi mentre guardo tutte le decorazioni che preso per il ristorante che ha prenotato, festoni d'oro e d'argento, un enorme scritta di tanti auguri, palloncini di varie forme e colori. Un festa di compleanno vera e propria. << Saremo solo io e lui è questo che conta >> ribatte la bionda, << Si ma... >>, << Niente ma! >> mi interrompe lei << Sarà tutto fantastico >> continua << Vedrete >>. Mechi esce per fare le ultime commissioni per la festa del suo ragazzo, mentre io e Lodo ci incamminiamo verso la segreteria a ritirare dei documenti. << Ho paura per lei >> mi confida la bruna, << Per Mechi? >> chiedo, << Si... insomma io di quello non mi fido, non che sia cattivo, ma non sembra che gli importi di lei >> dice pensierosa. Infondo lei e Mechi ormai sono diventate molto amiche, condividono l'alloggio da quando hanno iniziato l'università, hanno stretto un legame profondo e rispettoso. << Credo che Mechi se la sappia comunque cavare, qualsiasi cosa le succeda, è forte, è in gamba e se Jeremy non lo capisce è solo uno stupido >> cerco di tirarle su il morale, si nota tutta la preoccupazione per la sua amica. << Non so, non voglio vederla soffrire, la fa piangere già abbastanza e per quanto mi riguarda io l'avrei già lasciato >> fa spallucce, << Si ma tu non sei Mechi >> le spiego io << Ognuno ha i suoi modi, ha i suoi tempi, ha il suo modo di vedere le cose, magari lei deve sbatterci il naso per rendersi conto che Jeremy non è quello che vuole realmente >>, << L'ha già sbattuto mille volte Tini >>. << TINI >> sento il mio nome pronunciare << Ecco qual è il nome della ragazza misteriosa di cui tutti parlano >>. Mi volto e mi ritrovo davanti a tre ragazze, tutte e tre perfette, con i loro capelli lucenti, i loro visi da modelle e i corpi tonici delle classiche ballerine. Le riconosco subito, non solo perché sono le tre ragazza più popolari dell'università, ma anche perché sono venute al nostro tavolo durante la festa in cui ci aveva trascinato Cande. << Qualche problema? >> chiedo io, la ragazza dai capelli neri fa un sorrisetto beffardo, << Assolutamente no >> risponde lei << Loro sono le mie amiche Kelly e Cheryl >> dice indicando le due ragazze dietro di lei, la prima dai capelli rossi, porta occhiali da sole e mi fa un cenno con la testa, la seconda e bionda, ha un viso particolare ma molto bello, ci guarda come se avessimo chissà quale rara malattia. << Sappiamo chi siete >> risponde Lodo, << Beh si certo... ma noi non sappiamo chi siete voi >> ribatte Sophia, il capitano delle cheerleader non che la ragazza famosa per essere la prediletta da Jorge, il capitano della squadra di football. Un'accoppiata vincente. << Perché dovrebbe importarti chi siamo? >> le chiedo io facendo un passo avanti, sono una spanna più alta e la cerco di farla sentire piccola per toglierli quell'aria superiore che ha sul volto. << Siete amiche dei ragazzi della squadra di football e anche noi siamo loro amiche quindi pensavo... >>, << Pensavi male >> la interrompo << Non siamo proprio amiche di nessun giocatore di football >>. Lei, insieme alle altre due che non aprono bocca, rimangono a guardarci, nessuno parla per qualche secondo. << Senti, non so cosa tu voglia da noi, ma non ci interessa >> sorrido e poi indietreggio, mi volto per andarmene insieme a Lodo, << Chi si credono di essere queste >> sento dire dalla bionda di nome Cheryl, soffoco una risatina e Lodo mi guarda accigliata. << Non dovremmo fare così con loro >> mi dice, << Perché mai? Insomma sono solo ragazze >> la guardo io, << Perché al college funziona in modo diverso Tini, è come se ci fossero delle gerarchie e i giocatori di football e le cheerleader stanno in cima a questa scala >>, io mi metto a ridere dopo che lei cerca di spiegarmi come funziona l'università, è una cosa che per me non esiste, gerarchie? Qui siamo tutti uguali, tutti con le stesse possibilità, nessuno è migliore di nessuno. << Non esiste Lodo, io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, poco importa se giocano a football o muovono il culo con un gonnellino del cazzo >> cerco di farle capire, << Tini così finirai nei guai, quelle ragazze non ti lasceranno in pace >> cerca ancora di mettermi all'erta lei. << Che ci provino, non sanno con chi hanno a che fare >> le faccio l'occhiolino, lei si arrende sbuffando << Sai comunque che sono dalla tua parte >> la sento dire e le sorrido. Quando torno nel mio alloggio lancio la borsa in terra, mi tolgo le scarpe. Sento l'acqua scorrere nel bagno. << Alba sono tornata >> urlo, << Ok, faccio la doccia e arrivo >> la sento rispondermi. Mi metto sul divano accendo la tv e guardo il cellulare dove trovo un messaggio di Mechi nella chat di gruppo di noi ragazze, con due sue foto con due abiti diversi, ci chiede quale dei due le stia meglio. Subito Cande le risponde che preferisce il primo e io concordo con lei. Afferro il telecomando e inizio a cambiare canali. Ripenso a quelle ragazze che ho incontrato prima, quel loro fare presuntuoso e altezzoso, il fatto che si credono superiori mi dà letteralmente sui nervi, certe volte penso che qualche schiaffo ben assestato a persone del genere non farebbe poi così male. Insomma cosa ci trova la gente a sentirsi così? Far sentire gl'altri inferiori per sentirsi meglio è segno di ignoranza umana. Penso che purtroppo c'è gente che non riesce a reagire e si lascia buttare fango addosso, ritrovandosi insicuri di se stessi, infelici e non riescono ad andare avanti, mentre io penso che bisogna sempre reagire a chi per divertimento ti fa sentire più piccolo solo per soddisfare il proprio ego. Qualcuno inizia a bussare alla porta e ritorno alla realtà. Mi alzo e vado ad aprire trovandomi davanti tre ragazzi.

University Dream (Jortini )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora