Può l'anima avere un destino?
Può un'anima icorporea, precaria e vagante avere timore della sorte che beffarda l'aspetta?Si vive di speranze anche dopo che si è morti e l'inferno è dolce se paragonato all'estrema speranza dell'eterna attesa.
Che almeno morisse anch'essa insieme al corpo; e invece no, essa sopravvive, reduce della propria carne, superstite del tempo che muta e fa mutare la carne dacché creata va in disfacimento e si perde nelle rughe del terreno che dapprima si calpesta e poi si sopporta.
Dopo cosa resta se non l'alone luminescente, freddo e pallido del ricordo di quella che un tempo fu vita?
Ha importanza l'esser esistiti?
Come fogli di giornale, delicati piani esistenziali si accartocciano e volano via consegnando il nostro spirito ad una mera e fredda rimembranza appena sussurrata, indefinibilmente accennata.Scappa l'anima, fugge per veder salva la speranza che ancora alberga in essa, per sapersi un giorno ricongiunta all'amore che come una dolce corrente elettrica alimentava i suoi muscoli, forti e vivaci un tempo ed ora marci e orfani di vita.
Che il giorno verrà!
Quando l'universo e con esso ogni dimensione a lui appartenuta si spaccherà in due per la battaglia finale. Ogni anima saprà allora a quale luogo apparterrà e che la gloriosa armata possa debellare la sesquipedale, indeclinabile e tremenda infezione che la storia conosce come l'articolazione fonica che confina col suono "Am hore".Si nasconde l'anima giungendo al confine del suono, dove la luce decade fin tanto a divenire onda per scampare al fenomenale predatore che ne farebbe altro combustibile per le proprie indissolubili fiamme.
Inaspettato è l'aiuto che infine le è giunto per beffare la condanna eterna e per alimentare altra speranza di non dover appartenere al condizionale, allo sbiadito e al distante.
Vaga errando nascosta ora nel tempo d'un bambino, ora nel sospiro d'un amante, viaggia sulle guance scavate di rughe d'una vecchia fin sul lucifero manto d'un gatto assonnato.
Deve soltanto aspettare che la caccia si consumi come le braci che s'aquietano dopo esser state divorate dal divampare di urlanti fiamme selvagge che ad ogni passo di danza ne consumavano la vita.
L'antico serpente divoratore di mondi, striscia fra le stelle fin nelle coscienze delle umane genti spargendo il peccato, inaridendo e avvelenando il cuore di chi ha l'infausta sorte di tangere il suo incedere.
Sa che la insegue e sa che forse la troverà ma un destino ben più ampio e importante del suo è in pericolo, quello dell'intera storia di tutta la popolazione della terra.
Il corpo e l'anima di ogni umano che anche per un secondo appena, ha visto pulsare il proprio cuore in questo mondo, ogni creatura alla quale è stata donata un'anima, che seppur trapassata, appartiene indissolubilmente a questo piano dimensionale è messa in grave pericolo.Am hore non soltanto si impradonirà della viva anima d'ogni uomo ma ingloberà in sé tutte le remote e defunte entità che mai siano per un solo istante vissute e poi scomparse.
Ha dominio sulla morte e sul piano mediano e agogna di bucare il cielo, fino a devastare le mura del cosmico paradiso per profanarlo e renderlo provincia del suo nero e multidimensionale impero.
La Legione s'è fatta scudo e sodale per render possibile la fuga e il nascondiglio ma un patto è stato stretto.
Sacrificar quel poco di nebbia di cui è giammai composta e far prestito della carne del proprio discendente per riuscire a fronteggiare il diabolico burattino che ha volontariamente fatto voto di schiavitù.La notte può durare migliaia d'anni, è questo destino di un'anima.

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Quella cantina
Mystery / ThrillerÈ un racconto fosco, nero, dove tutto si mescola senza poter dare la possibilità di capire nulla fuorché ciò che si vede alla luce della torcia. Tutto il resto si può solamente percepire. In una Roma quotidiana e consueta ci sono storie che mai avre...