Un miscuglio di tristezza e rabbia attanaglia la sua mente, nella confusione generale ha fortunatamente sparato un solo colpo ma quella scena se la rivede davanti agli occhi mentre cammina nella campagna diretto verso Fiumicino.
Un fiume di persone terrorizzate si è istericamente riversato verso le uscite ma lui ha provato ad inseguire il mostro anche se si è dimostrato troppo veloce ed ha pensato anche lui di scavalcare la cancellata, soprattutto per evitare la polizia che presumibilmente da lì a poco invaderà l'intera area.
Passando per la via secondaria, quella parallela alla Portuense, rischia meno di esser fermato da qualche pattuglia e infatti dopo alcune peripezie e un paio di chilometri e mezzo riesce a raggiungere il centro commerciale.
Nota che tutto intorno c'è fermento, l'eco di ciò che è successo alla Fiera dev'essere arrivata fin qui in un certo qual modo perché si sente elettricità nell'aria.
Si trova dietro una signora che vede chiaramente dare di gomito all'amica di fianco invitandola a leggere il messaggio che le è appena arrivato sul cellulare. Dice che questo pomeriggio, al Romics è successo un casino ma che non sa di preciso cosa e che ora è pieno di polizia.Chi ha inviato quel messaggio evidentemente non è al corrente di cosa sia successo realmente, altrimenti i toni sarebbero stati ben altri, così come la reazione della signora che giudica tutto l'accaduto come una semplice rissa.
Questo gli basta però per addrizzare le antenne, se dovesse spargersi la voce dei morti ammazzati e della sparatoria in breve tempo qualcuno diramerà un identikit, magari proprio del suo viso, visto che non era mascherato e quindi più facilmente riconoscibile, l'intera area verrebbe presa d'assalto da centinaia fra poliziotti, carabinieri ed esercito; in fin dei conti un pazzo omicida ha ucciso svariate persone con una spada, non accade tutti i giorni e per non farci mancare nulla è pure scappato.
Si prevede una caccia all'uomo modello Luciano Liboni.Da un'occhiata al grosso schermo del secondo piano, quello nella zona dei ristoranti, per vedere se le ultime notizie dei telegiornali parlino del fattaccio ma per ora solo calcio in tv, quindi si fionda al Nike Store del piano di sotto e si compra una tuta della AS Roma, così da potersi togliere i vestiti che indossa ed essere meno riconoscibile.
Scelta la taglia e il colore, che è completamente diverso dalla maglia e dai pantaloni che ha addosso, prende anche un cappello e vola in cassa.
Solo una persona davanti ma che per pagare ci mette una vita ed è sempre più nervoso, sente il mondo stringersi intorno a lui e vede gli sguardi torvi delle persone, posarsi spietati su di lui.
Come potrebbe mai giustificare il fatto di aver avuto una pistola con sé e addirittura d'averla usata in mezzo a tutta quella gente?
Sa di essersi assunto una grossa responsabilità, era necessario farlo ma sa pure che non potrebbe in nessun modo spiegarlo.
Un fiume di pensieri grosso e tortuoso come il Rio delle Amazzoni lo sommerge e lo trascina finché di colpo vede gli occhi della cassiera che cercano il suo consenso.È arrivato il suo turno, la logorroica cliente che lo precedeva ha concluso il profluvio di frivole sciocchezze finalmente.
Non aspetta nemmeno i convenevoli come i "salve, buonasera, come sta?"
Ma le pianta il bancomat sotto al naso pronto per digitare il pin senza proferire parola.Lei coglie al volo la sua fretta e lo serve senza troppi preamboli, un saluto di circostanza e si fionda fuori, scatta a destra e a metà corridoio entra diretto al gabinetto.
Quando esce è quasi irriconoscibile, i vecchi panni li ha infilati nella busta ma deve disfarsene e non può certamente farlo li dentro, quindi esce dall'edificio e guardandosi intorno gli salta in mente un'idea; il cinema.
Entrerà nella sala e col favore del buio si sbarazzerà degli abiti gettandoli in uno dei grossi secchi posti all'ingresso, poi se ne starà un paio d'ore tranquillo, guardando un film, sperando che nessuno possa essersi messo sulle sue tracce. Infine, quando sarà ormai sera si siederà dentro uno dei numerosi locali della zona per vedere se realmente la situazione si sia calmata. Dovrà rifarsi la strada in senso opposto per recuperare la propria auto. Fortuna che non l'ha posteggiata nel parcheggio della Fiera ma all'esterno.

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Quella cantina
Gizem / GerilimÈ un racconto fosco, nero, dove tutto si mescola senza poter dare la possibilità di capire nulla fuorché ciò che si vede alla luce della torcia. Tutto il resto si può solamente percepire. In una Roma quotidiana e consueta ci sono storie che mai avre...