Capitolo XXIV

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Eccolo lassù con la sua anima da inferno, so che è potente ma è niente al mio confronto.
Ho una gran voglia di ucciderlo.

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Si guardano studiando uno le intenzioni dell'altro.
Il demone e lo spettro, sotto alla cupola di quella che è conosciuta in tutto il mondo come la principale casa del cristianesimo cattolico.

In una frazione di secondo il demone compie tre lunghi balzi superando agilmente, con potenza e ferocia l'alta scalinata.
La sua velocità è tale da coglier di sorpresa Manolo che non può far altro che rimanere immobile mentre viene centrato in pieno dal calcio assestatogli nel petto.

Vola all'indietro superando il marciapiede, cadendo proprio in mezzo alla strada.
Nello stesso momento proprio di là passa un pullman pieno di turisti giapponesi che lo investe.

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Sento gli scalini suonare sotto di me come fossero i tasti di un pianoforte.
Sembra che voli, li salgo tutti e ottanta con tre soli salti rimanendo con gli occhi incollati ai suoi.

Quasi vengo colto di sorpresa anche io da tutta questa potenza e velocità ma i miei riflessi soprannaturali mi consentono di coordinarmi in modo tale che in un istante copro decine di metri di dislivello e gli sono addosso.

Il colpo è forte e preciso, lo prendo in pieno, non ha provato nemmeno a schivarlo.
Vola per svariati metri, proprio in mezzo alla strada, sembra un manichino tanto è disarticolato.

Non si accorge nemmeno che il pullman lo prende in pieno.
Meglio così, non avevo proprio voglia di tirarla per le lunghe.
Avrei solamente voluto qualche risposta ma la situazione ha preso una piega tale da non potermi permettere nemmeno una domanda.

Chissà cosa avrà voluto da me Manolo?

Il fischio dei freni è stridente e prolungato, un pullman del genere seppur andando piano richiede qualche metro prima che arresti del tutto la sua corsa.

Seguo l'intera scena con disinteresse. Il grosso mezzo traboccante turisti entra nel mio campo visivo da destra e un secondo dopo scompare a sinistra, di lui dovrebbe rimanere una grossa frittata mista a marmellata di ciliegie di cui si parlerà al telegiornale per giorni; vista la modalità e visto il posto dove è successo.

La polizia avrà il suo bel da fare stasera ma...

...Non posso crederci, Manolo è davanti a me, in piedi come se niente fosse e mi guarda con un sorriso beffardo.

Il pullman lo ha investito, l'ho visto e invece questo qui sta in piedi davanti a me come se niente fosse.

La sua anima da inferno c'entra sicuramente qualcosa.

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In men che non si dica la Legione gli da un saggio dei nuovi poteri e lo tramuta in un fantasma così da penetrare ed esser penetrato dall'acciaio del bus.

Una strana sensazione, infinita e rapidissima lo sconvolge.
Sente gli atomi del corpo spegnersi e poi riaccendersi nel giro di un paio di secondi che sembrano due secoli.

Si svolge tutto troppo rapidamente per avere la lucida sensazione di averci capito qualcosa ma appena il pullman lo supera si trova in piedi di fronte ad un Giuseppe a dir poco incredulo.

"Non sei il solo ad avere qualche asso nella manica." Gli dice spocchioso.

La sua reazione non si fa attendere e in un baleno scatta per balzargli addosso ma questa volta la Legione non si fa prendere alla sprovvista e scatta di lato rendendo vano l'attacco.

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