3: Dolore

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Catgirl a.k.a Frankie Jones.

Mi trovavo nell Upper east side, sul tetto di una gioielleria che avrei dovuto rapinare per Charlie.
Da quando avevo accettato il "lavoro" che mi aveva proposto avevo cominciato a guadagnare e diventavo sempre più brava.
Stavo per essere catturata dai poliziotti ma fortunatamente riuscì a seminarli, stavo per tornarmene al motel quando lo vidi dietro di me con la coda degli occhi.
"Catgirl." Mi alzai di scatto. Lo vidi uscire dall'ombra, era il Pettirosso di Batman.
"Wow pensavo tu fossi più... beh alto, e beh... Ehm... non guardarmi così! Sei tu che sei così... Ah perché non combattiamo è basta?"
Era scomparso silenziosamente nell'ombra, proprio com'era apparso.
"Hey Robin ci sei? Ah, solo a Gotham gli eroi sono più inquietanti dei criminali."
Mentre stavo terminando la frase una di quelle strane stelle ninja mi sfiorò la mano. "Piccolo bast-"
Non avevo neanche terminato la frase quando lui mi diede un calcio in faccia facendomi cadere a terra col naso sanguinante.
"Non rendere le cose difficili, Catgirl.
Costituisciti ed io non ti farò niente."

"Pensi che abbia paura di un nanetto con un mantello?" Gli chiesi per poi darli un calcio, rimase per qualche secondo immobile per poi saltarmi addosso, mi prese a calci e a pugni ed io afferai una di quelle stelle ninja che mi aveva lanciato poco tempo prima e gliela infilzai nello stomaco.

"Razza di putt-!"
Gli tirai un calcio per poi scappare via coi gioielli.
Non è stata la giornata più bella della mia vita, ma ho combattuto contro Robin e ho vinto nonostante fossi io quella nelle condizioni più gravi.
Erano le tre di notte, entrai nel motel Charlie stava facendo un cruciverba seduto al tavolo dell Hall.
"Ecco la roba." Dissi posando il sacchetto sul tavolo.

"Wow è un bel po' di roba." Mi rispose lui sorridendo.
"Ti senti bene?" Mi chiese notando i miei lividi e anche il fatto che sanguinavo immagino.

"Beh diciamo di sì, oggi ho combattuto contro il pettirosso di Gotham-

"-Cosa?!" Disse.

"Già, ma tranquillo sto bene, credo. Cosa guardi?" Gli chiesi.

"Il telegiornale."

"Hm, ok io vado a dormire."

Mentre me ne stavo andando, Charlie alzò il volume del televisore:
"Una donna è stata ritrovata senza vita nel suo locale, il dipartimento di polizia di Gotham pensa si tratti di un omicidio. La vittima è stata identificata con l'identità di: Rose Mary Jones."
Rosy... salii velocemente gli scalini e mi chiusi nella mia camera, scoppiai in lacrime, piangevo in silenzio appoggiata alla porta con la testa fra le mani pensando a che cosa avessi fatto per meritarmi questo, se avessi potuto evitarlo, sentii una fitta allo stomaco più forte dei calci, dei pugni, dei vetri rotti... Quella fitta era il dolore e la sensazione di impotenza, avrei voluto fare qualcosa per mia zia, magari in questo momento potremo essere insieme se non fosse successo quello che è successo. Non so più cosa provare, mi sento così debole e inutile.

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