10: Red Arrow

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Catgirl a.k.a Frankie Jones.

Sono le quattro del mattino, non so perché sono qui, invece di essere con Selina.
So soltanto che avevo bisogno di cambiare aria.
Mi trovavo sul tetto del nostro appartamento quando sentì delle grida provenire da un vicolo.
Due poliziotti stavano aggredendo una ragazza che doveva avere al massimo sedici anni. Non so perché lo feci, mi lanciai dal tetto col mio rampino.

"Cosa non capisci, puttana?!"
La ragazza era in lacrime sul marciapiede, implorava pietà mentre i due la prendevano a calci.
Mi lanciai addosso ad uno di loro strozzandolo con la mia frusta, lo lasciai cadere a terra svenuto mentre l'altro era scappava spaventato.

"Tutto be-" Chiesi alla ragazza terrorizzata, che scappò urlando.
Le mani mi tremavano, sentivo il cuore che mi andava a mille. Avevo vinto un combattimento contro un poliziotto di cento kili, ma avevo spaventato quella ragazza.

"Ferma." Sentì una voce, proveniva dalle scale antincendio, alzai la testa.

"Ho detto Ferma." Con eleganza e grazia saltò atterando proprio davanti a me puntandomi arco e freccia.

"Salve." Le dissi io sorridendo.

"Il tuo nome è Catgirl, sei una delle più giovani e pericolose criminali di Gotham."

"Ah... Sul serio?" Le chiesi.

"Pensi che stia scherzando?"

"Ehm... No, è solo che non pensavo di avere una tale reputazione."

"... Ma sei scema?"

"E tu sei davvero adorabile, ma ora dovrei proprio andare, cara..."

"Red Arrow." Rispose.

"Red Arrow? Ah, sei tipo il Robin di Green Arrow."

"Senti non sono venuta qui a farmi prendere in giro da te.
Ti lascerò andare se mi parlerai
della rapina al museo d'arte."

"Non so di che parli e anche se lo sapessi, pensi davvero che te lo direi?"Le risposi con tono di sfida mentre estraevo la frusta.
Combattemo per una decina di minuti, sentivo le sirene della GCPD in lontananza, smettemo di combattere, col mio rampino mi sollevai sul tetto più vicino.

"Catgirl."

"Shhh! Minacciami con le tue frecce dopo che i poliziotti se ne saranno andati."Dissi sussurrando.

"GCPD! SCENDETE DA QUEL TETTO! ORA!"

"Merda." Disse lei mentre io scappavo via, mi raggiunse poco dopo, sul tetto di un vecchio palazzo. Ero seduta a penzoloni sul tetto dell'edificio oramai fatiscente,
Red Arrow era dietro di me quando mi chiese: "Perché hai attaccato quel poliziotto?"

"Sai, quando pensi di essere al sicuro, quando sai che nonostante tutto nella tua vita ci sarà sempre una costante. La famiglia, l'amicizia, la quotidianità nelle piccole cose.
Hai idea di cosa voglia dire veder la tua vita marcire sotto i tuoi occhi e non poter far nulla.
Io ho perso la mia famiglia, i miei amici... Io ho perso tutto.
Quella ragazza, come me aveva perso tutto, era arrivata a fidarsi di due sconosciuti, due persone che avrebbero dovuto rappresentare la giustizia e l'ordine in questa città. Sai che cosa stavano facendo a quella ragazza?" Le chiesi guardandola negli occhi.
"La prendevano a calci senza pietà mentre la insultavano. Io non potevo permetterlo. Io non sono un eroe ma conosco la differenza fra giusto e sbagliato."

"La conosci ma non la rispetti."
La guardai per poi distogliere lo sguardo.

"Io ho fatto cose peggiori di quelle che puoi immaginare, eppure sono io l'eroe, sono stata cresciuta per uccidere, per essere un'arma. Grazie a tutte le persone che mi hanno aiutata e anche a quelle che hanno tentato di uccidermi, ed è grazie a loro che sono diventata quello che sono ora. Ed è lo stesso anche per te che ti piaccia o no.
Io non conosco ne te ne questa città, non so perché tu abbia deciso di diventare questo, ma so che tu hai avuto l'occasione di fare una scelta e hai fatto quella sbagliata."

"Si, ma io-"
se ne era andata... era scomparsa nel buio.
Come faceva a sapere tutte quelle cose? Potevo fidarmi di lei? Ero confusa, le parole di Red Arrow si facevano sempre più pesanti, era forse perché aveva ragione? Sentì degli spari e dei vetri rompersi dal retro di un bar, lì la vidi combattere contro cinque uomini, che brandivano con aria minacciosa diverse armi, uno aveva perfino un piede di porco. Saltai dal tetto col mio rampino, cominciai a combattere affianco a Red Arrow, qualcuno doveva aver chiamato il pronto intervento, perché la polizia stava arrivando. Ci misimo correre fino a quando le chiesi:"Hey la sai guidare una moto?"

"Perché?"

"Tieni." Le dissi lanciandole le chiavi di una moto che doveva appartenere ad un tizio talmente idiota da dimenticarsele all'interno. Sfrecciamo via, era la seconda volta in una notte che scappavamo dalla polizia, nonostante tutto era bello stare in compagnia di quella ragazza, che aveva capito tutto quello che provavo soltanto guardandomi negli occhi. Dopo esser sicure d'aver seminato la polizia scendemo dalla moto, ci eravamo fermate davanti ad una fioreria, a prendere fiato, sul marciapiede erano rimasti alcuni fiori invenduti dall'odore quasi paradisiaco.

"Prima... Tu mi hai aiutata. Grazie."

"Non preoccuparti." Le risposi io raccogliendo un fiore da terra, una rosa.

"Perché l'hai fatto?"

"Perché io ho bisogno di qualcuno come te, qualcuno che mi capisca, qualcuno di cui mi possa fidare, qualcuno di cui essere amica." Dissi porgendole la rosa. Lei la prese fra le mani, togliendosi la maschera sorridendomi, ed è così che ho conosciuto Emiko Queen.

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