17: Bruce Wayne

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Catgirl a.k.a Frankie Jones.

Erano le quattro del mattino, pioveva. Uscì di fretta cercando di non farmi sentire da nessuno, stavo tornando a Gotham.
Harleen assieme a Pamela erano venute qui a New York, qualche settimana fa e mi avevano parlato di Selina e di quello che era successo ai Falcone.
"Le hanno sparato, secondo i medici è in pericolo di vita." Mi aveva detto Harleen.

"Sapete chi sia stato?

"Beh era un collegamento diretto con i Falcone, chiunque avesse qualcosa in sospeso con loro, avrà semplicemente desiderato la di morte Selina." Mi rispose Pamela, Rimasi in silenzio, ero arrabbiata con lei, per un secondo ho immaginato di premere io quel grilletto e fu in quel momento che realizzai quanto fosse sbagliato, decisi di andare a trovare Selina e magari perdonarla.
Arrivai a Gotham alle cinque e un quarto, entrai all'interno dell'ospedale.

"Scusami, mi sembri un po' spaesata, ti sei persa?" Mi chiese con dolcezza una giovane infermiera avvicinandosi a me.
Aveva la pelle scura, doveva essere indiana o qualcosa del genere.
Le chiesi dove si trovava la stanza di Selina e lei mi indicò una porta alla sinistra di un lungo corridoio dal cui medici e infermieri si muovevano freneticamente trasportando lettini e sedie a rotelle con persone ammalate e ferite.
Andai verso la porta  quando la donna mi chiese di fermarmi e che non avrebbe potuto farmi entrare se non le avessi detto il motivo per cui le facevo visita e altre cose che non ricordo, cercai di liquidarla velocemente dandole meno informazioni possibili, entrai nella stanza di Selina, era distesa su quel lettino d'ospedale con tubi ficcati ovunque, sembrava così... fragile e debole.
Mi fece uno strano effetto vederla in quelle condizioni, mi sarebbe piaciuto rinfacciarle tutto quello che mi aveva fatto, ma che senso avrebbe avuto? Sinceramente non sapevo nemmeno se si fosse resa conto che mi trovavo qui, davanti a lei.
Mi sedetti su una sedia vicino al lettino non dissi nulla, rimasi in silenzio pensando a cosa sarebbe successo se non mi avesse tradita e abbandonata, pensai a tutte le cose che avremo potuto fare, le strinsi la mano con dolcezza.
"Ti voglio bene, nonostante tutto quello che mi hai fatto Selina, io ti voglio bene." Dissi mentre un uomo di bell'aspetto, in completo e dei fiori fra le mani mi fissava dall'uscio della porta.
"Mi dispiace interrompere." Disse entrando.
"Scusi e lei è?" Gli chiesi infastidita.

"Il mio nome è Bruce."

"È un amico di Selina?"
L'uomo rimase per qualche secondo in silenzio per poi dirmi: "È... complicato."

"Beh tutto con Selina lo è."

"E tu dovresti essere?"

"Frankie."

"E che rapporto hai con lei?"

"Difficili. Come tutti del resto." Gli risposi cercando di rimanere più sul vago possibile. Bruce, o almeno così aveva detto di chiamarsi, stava in un angolo buio della stanza, vicino alla finestra da cui filtravano le forti luci dei night club e dei semafori. Quel tipo non mi piaceva, mi osservava come se fossi una piccola criminale da interrogare, ma cercai di trattenermi cercando di essere cortese per Selina.
"Come l'hai conosciuta?" Mi chiese.  Esitai, non sapevo cosa rispondergli, feci un lungo respiro per poi iniziare a parlare.
"Mi trovavo in una brutta situazione e lei mi ha aiutata, lei invece?"

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