15: Speranza

132 11 2
                                    

Catgirl a.k.a Frankie Jones.

Mi sentivo forte, invincibile come se tutto quel dolore che avevo provato si fosse trasformato nel mio punto di forza.
Ero riuscita a strangolare Robin e ho dare una testata a Superboy!
Ero riuscita a scappare. Gli uomini di Black mask non mi avevano detto niente su Catwoman ma questo non importava ero riuscita a proteggere una donna da loro, gli avevo pestati e avevo i loro portafogli... E beh in poche parole mi sono divertita.
Mi cambiai in un vicolo per poi entrare in una tavola calda.

"Ciao Pam."

"Ciao Frankie, lo sai che non dovresti essere qui a quest'ora? Una ragazza come te non dovrebbe aggirarsi da queste parti alle tre del mattino."

"Grazie Pam, ma so come difendermi."

"Se lo dici tu, splendore. Allora cosa vuoi che ti porto?"

"Hmm, puoi portarmi una fetta di torta di mele e del latte al cioccolato?"

"Certo."Disse Pam sorridendomi,
Pam lavorava come cameriera in quel posto da vent'anni, aveva i capelli biondi, gli occhi castani e stanchi, non era in ottima forma mangiava e fumava troppo aveva perso suo figlio in un incidente, gli avevano sparato mentre suo nipote era rimasto ferito... Pam non è mai riuscito a superarlo.
È per la gente come lei che faccio quello che faccio. Io non sono Robin Hood o Batman io sono una ragazza, una ladra... Che ci prova. Io faccio le cose a modo mio, non seguo le regole di nessuno perché io non appartengo a nessuno.

"Ecco una fetta di torta appena uscita dal forno."

"Davvero?"

"No, lo soltanto scongelata al microonde."
Disse lei dopo avermi portato la fetta di torta e la tazza di latte tornò a pulire il bancone, Pam aveva fatto cadere un bicchiere a terra mi voltai di scatto e la vidi immobile mentre un tale con un passa montagna gli puntava una pistola.

"N N Non uccidermi. Per fav favore." L'uomo con un cenno le indicò la cassa.
Feci un profondo respiro, tirai fuori il portafogli di uno di quei poliziotti che avevo pestato.

"Hey" L'uomo si voltò verso di me.

"Sai bene che in quella cassa ci saranno al massimo venti dollari.
In questo portafogli c'è ne sono duecento." Dissi mettendo il portafogli sul tavolo.
"Tanto gli avrei utilizzati per comprarmi delle altre cazzate come questa torta mezza congelata." L'uomo mi guardò confuso mentre bevevo il mio latte al cioccolato.
"Prendili." Gli dissi con fermezza lui confuso afferrò il portafogli mentre correva gli lanciai la tazza colpendolo alla testa e lui cadde a terra.
"Sai ci ho ripensato."
Ero stanca morta, sentivo gli occhi di Pam fissi su di me.
"Forse è meglio che te gli prenda tu." Le dissi lasciandole il portafogli sul bancone.
"Ci vediamo Pam!" Dissi uscendo mentre lei confusa guardava quel tale disteso a terra. Ero appena uscita quando mi ritrovai davanti un ragazzo che mi stava fissando, quel ragazzo era Adam Creel probabilmente aveva visto quello che era successo nella tavola calda.

"Adam? Che ci fai qui? Ti sei perso di nuovo? "

"Avevo bisogno di prendere un po' d'aria." Mi rispose lui mentre guardava con aria curiosa e allo stesso tempo confusa all'interno del negozio.

"Ti ho visto mentre..."

"Mentre lanciavo una tazza addosso ad un rapinatore?"

"Sì."Disse lui accennando un sorriso.
"Sai speravo di rincontrarti." Proseguì Adam.

"Davvero?" Lui mi guardò negli occhi e annuì, aveva gli occhi di un blu chiarissimo e i capelli castani.

"Comunque posso farti una domanda?"

"Spara."

"Ma tu sei Batgirl?"

"Cosa?!" Non riuscì a evitare di ridere.

"Beh hai i capelli rossi e sai fare quelle cose."

"Quindi per te potrei essere Batgirl?"

"Se fossi più alta non avrei alcun dubbio." Mi rispose sorridendo.

"È stato divertente parlare con te, ma ora devo tornare a casa." Gli dissi allontanandomi.

"Oh Okay allora alla prossima, Batgirl!" Disse lui quasi urlando.
Vivevo in una fabbrica abbandonata con alcuni gatti randagi e due computer che avevo rubato a Selina.
Entrai da una fessura nella recinzione, mi arrampicai sul muro per entrare da una delle varie finestre. La luce non era un granché avevo attaccato qualche lampadina a batteria qua e là, non era il posto migliore del mondo soprattutto di notte ma era pur sempre qualcosa.
Accesi una delle lampadine trovandomi davanti Robin che accarezzava dei gatti.
"Jones."

"Oh mio dio! Ma che cosa sei? Il diavolo?"

"Non sei la prima persona che me lo chiede." Mi rispose lui con un gatto in braccio, sembrava un piccolo Lex Luthor.

"Dove il tuo amico? Superboy, giusto?"

"Non sono cose che ti riguardano."

"Posso almeno sapere che ci fai qui?"

"So perché hai pestato QUEI poliziotti."

"Hmm okay."

"Fanno parte del racket di Black mask e tu volevi delle informazioni sul loro capo, ma loro non ti hanno detto niente e così gli hai pestati."
Sospirai non avevo voglia di ascoltarlo e nemmeno di parlargli.
"Se ti dico che è così mi lascerai in pace?" Gli risposi afferrando il pacchetto di patatine sopra al computer,gli davo le spalle ero troppo stanca per prestargli attenzione.

"Che cosa vuoi sapere su Black mask?"

"Lui ha fatto qualcosa di davvero orribile a Catwoman e io voglio sapere cosa."

"E poi?"

"E poi che?" Dissi voltandomi frustrata.

"Dopo che l'avrai scoperto che farai, Jones?" Io volevo soltanto capire perché Selina l'aveva fatto, perché mi aveva abbandonato come tutti del resto. Robin mi guardava negli occhi sembrava che persino i gatti mi seguissero con lo sguardo in attesa di una risposta.
"Io... io non lo so." Mormorai abbassando la testa.
"Io voglio fare la cosa giusta è solo che adesso non so più quale sia." Dissi alzando lo sguardo verso di lui, Robin si avvicinò a me di qualche passo per poi lanciarmi la sua katana addosso, riuscì ad evitarla con talmente tanta grazia da stupirmi, queste probabilmente erano le uniche cose utili che mi aveva insegnato Selina.
"Ma che cazzo fai?! Sei fuori di testa?!"

"Era solo un test."

"Un test per cosa, piccolo psicopatico?!"

"Per capire se ne eri degna."

"Degna?"

"Sono alla ricerca di giovani supereroi per il mio team: i Teen titans."

"Ma io sono una ladra non sono un'eroe."

"Su questo hai ragione ma potresti servirmi." Disse lui porgendomi un pezzo di carta su cui c'era scritto un'indirizzo.
"Sarà meglio che Lunedì prossimo ti faccia trovare qui, io ti sto dando una scelta, un'occasione.
Adesso hai tu il potere di scegliere. Fa la cosa giusta." Disse allontanandosi.

"Titan?" Mormorai mentre tenevo in mano l'indirizzo che mi aveva dato Robin, non mi fidavo di lui, perché avrei dovuto? Mi aveva appena lanciato una katana addosso. Ma forse quella proposta era quello che stavo cercando, forse era la speranza.

CatgirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora