13: Il Gatto

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Catgirl a.k.a Frankie Jones.

"Non posso crederci. "

"A cosa?" Mi chiese Selina, stavamo tornando nel nostro appartamento dopo aver rapinato la Gotham Bank.

"Che siamo ancora vive e libere."Gli risposi sorridendo, con tre milioni di dollari nello zaino.

"Già, ti ho addestrata bene."

"È stato incredibile! Poison Ivy con un tocco è riuscita a far addormentare tutti! Poi Harley... E tu! Wow! È stato fighissimo!"

"Abbassa la voce, Frankie." Disse Selina ridacchiando. Entrammo in casa, era da molto tempo che non mi sentivo così felice, beh avevamo due milioni di dollari in mano, chi non lo sarebbe stato?

"Siamo Ricche!"

"Che stai facendo, Frankie?"

"Sto facendo piovere i soldi mentre ballo sul divano." Selina mi sorrise, era gentile ma fredda sembrava agitata per qualcosa.

"Selina? Va tutto bene?" Le chiesi avvicinandomi a lei.

"Sì."

"Oh... Hmm okay." Si sentiva in colpa per qualcosa, non sapevo il perché e non glielo avrei chiesto, avrei aspettato finché non fosse stata lei a dirmelo. Passarono tre settimane, nelle quali avevo visto Selina una o due volte, ero preoccupata. C'era qualcosa che la faceva stare male, una sensazione o forse una persona?
Ne avevo parlato con Emiko, era una delle poche persone di cui mi fidavo ed era l'unica con cui parlavo apertamente delle mie sensazioni e dei miei sospetti su Selina.

"Io non lo so Emiko, è molto strana in questo periodo... Persino più del normale."

"Perché non glielo hai chiesto, Frankie?"

"Perché mi avrebbe sicuramente mentito, si sentiva troppo in colpa per dirmelo ."

"E cosa potrebbe aver fatto di così orrendo? Ha per caso rubato un lucidalabbra di Chanel in sconto?" Disse Emiko con sarcasmo mentre io sospiravo.

"Emi, sono seria."

"Anche io non ci credi?" Mi rispose sorridendo.
"Voglio chiederti una cosa, se le cose con Catwoman andrebbero male ti andrebbe di venire con me?"Mi chiese Emi.

"Aspetta, perché le cose con Selina dovrebbero andare male?"

"Frankie calmati, sai che bisogna essere sempre pronti a tutto, anche a perdere le persone che ami. " Emiko aveva ragione ma non volevo pensare che Selina potesse morire o tradirmi come aveva fatto sua madre, Selina non è come la madre di Emiko, Selina mi vuole bene... Giusto?

"Emiko?"

" Dimmi."

"Secondo te, Selina mi vuole bene?" Emiko distolse lo sguardo da dei tizi che stavano cercando di rubare un auto, nascosti dall'ombra.

"Io questo non lo so. Però so che ti ha preso con sé, ti ha dato una casa, del cibo, ti ha addestrata... e che nonostante tu le dia il tuo sostegno anche dopo averle dimostrato più volte di potersi fidare di te, ma lei ancora non lo fa, è su questo che dovresti riflettere, su quello che nasconde."

"È un avvertimento?"

"Io ci tengo a te Frankie, non voglio che ti ritrovi di nuovo nella merda."

"Anche io ti voglio bene."

"Io non ho detto che ti voglio bene."

"Ma lo pensi, non è vero?"

"Tu questo non puoi saperlo se io non te lo detto."Mi rispose sorridendo.

"Adesso che facciamo? Scendiamo da questo palazzo e ci prendiamo un gelato?"

"Ok, però devo fare una cosa prima." Disse buttandosi dal tetto, atterando con grazia sull'asfalto per poi prendere quei tizi a calci.
La raggiunsi un paio di minuti dopo.

"Wow non ci hai messo neanche cinque minuti."

"Già, andiamo a prenderci quel gelato, ora?" Emiko stava pensando a qualcosa, qualcosa che non prometteva niente di buono, aveva quello sguardo vuoto quando si sentiva in difficoltà per qualcosa. Lei non faceva trasparire mai le sue emozioni, ma io cercavo di interpretare i suoi movimenti, le sue parole e in questo caso anche i suoi silenzi. 

"Frankie, devo dirti una cosa." Si fermò di fronte a me.

"Dimmi." Le risposi.
Mi guardò dritto negli occhi e mi consegnò un fascicolo.

"Mi dispiace." La guardai confusa mentre aprivo il fascicolo, era su Selina e sui Falcone.

"Selina diventerà presto il capo della più importante famiglia criminale della città." Guardai Emiko negli occhi e a denti stretti le dissi:
"No. Selina non lo avrebbe mai fatto."

"Frankie, guarda ci sono delle foto che lo dimostrano. Selina lavora con i Falcone." Rimasi quasi pietrificata, ero arrabbiata mi sentivo tradita... Guardai Emiko e me ne andai con il fascicolo tra le mani sotto il suo sguardo.
Tornai a casa, più pensavo a Selina più mi sentivo male. Dovevo prendere una decisione, per una volta avrei dovuto prendere in mano la mia vita. Presi tutta la mia roba, la misi nella mia borsa da ginnastica e uscì dalla finestra, stavo fuggendo... di nuovo. Mi fermai sul tetto di un edificio. Mi sentivo persa, non potevo non pensare alla mia vita a tutte le scelte che ho fatto... A tutte le scelte sbagliate che ho fatto.
Mi ero seduta a penzoloni sul tetto, sentí dei rumori, mi voltai di scatto temendo che fosse Emiko o peggio Selina, quando mi voltai vidi che si trattava solamente si un gatto abbandonato,
si era seduto a qualche centimetro da me.
Mi ritrovavo al punto di partenza, mi ritrovavo sola e abbandonata proprio come quel gatto. In quel momento capii cosa voleva dire Selina, adesso sapevo cosa voleva dire essere Catgirl ma questo non mi faceva sentire meglio.

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