E siamo ancora qui
ad urlarci che ci odiamo
e a fare l'amore con gli occhiIl pianto disperato del cielo, che regnava sulla città, aveva fatto scappare quasi tutti. Il vento colpiva dolcemente il mio viso scompigliandomi i capelli, mentre io con gli occhi chiusi mi beavo della delicata carezza, che mi provocava brividi di freddo.
Ridacchiai di fronte a quello scenario: era da mesi che non udivo i mormorii minacciosi del cielo, dato che a Los Angeles era il sole a regnare incontrastato.
Quanto mi mancava tutto ciò?
Mi domandai appoggiando il mento sulle ginocchia
Venni risvegliata dal rumore della porta d'ingresso del locale che sbattè, segno che qualcuno era appena uscito.
La serata era passata molto lentamente: a lungo avevo cercato di evitare gli sguardi di Dybala e Marchisio, fingendomi disinvolta e pienamente interessata ai discorsi dei calciatori che mi sedevano di fianco; ero riuscita ad ignorarli per tutto il tempo evitando al mio cuore ulteriori sofferenze.
Potevo ritenermi soddisfatta
La strana sensazione di essere osservata, che avevo provato durante la serata, era però tornata a manifestarsi forse più intensamente. Mi voltai di scatto per vedere se effettivamente fosse così.
Mi irrigidì quando incontrai due occhi verdi intenti a scrutarmi.
Paulo se ne stava in cima alle scale con le mani nelle tasche dei pantaloni, osservandomi assorto dall'alto mentre io ero seduta sul penultimo gradino della piccola scala, che portava all'entrata del locale.
Mi voltai immediatamente tornando ad ammirare il cielo ricoperto da nubi ricche di lacrime, cercando di ignorare i mille pensieri che vagavano nella mia testa.
"Ciao Ronnie.." il calciatore esordì con una voce talmente bassa, che quasi mi chiesi se avesse veramente parlato o se me lo fossi completamente immaginato. Il suono della sua voce mi colpì in pieno, provocandomi innumerevoli sensazioni contrastanti tra di loro.
Ed io che pensavo di poterlo ignorare completamente questa sera
Lo sentì avvicinarsi a me lentamente: "Sei tornata.." sembrava più parlare a se stesso
Non per te
Avrei voluto dirgli, ma dalla mia bocca non uscì alcun suono
"Credevo che non saresti più tornata" disse cautamente, come se temesse che da un momento all'altro io potessi scappare da lui
Ed era esattamente quello che avrei voluto fare
"Il tirocinio è finito ed eccomi qui" la mia voce uscì tremolante, mentre osservavo le mie scarpe
"Lo stage durava 6 mesi, ne sono passati quasi 8" mi fece presente scendendo di un gradino e, di conseguenza, diminuendo la distanza che ci separava
Rimasi in silenzio d'innanzi alla sua affermazione: che avrei dovuto dire? Che se fosse stato per me non sarebbero stati solo 8 mesi ma molti di più?
Sentì i brividi percorrermi tutta la schiena, costringendomi a stringermi nella mia felpa
"Hai freddo?" domandò
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Ventun volte noi
FanfictionSequel di 'Ventun volte te' "Com'era questa ragazza?" Paulo rifletté a lungo sulla domanda posta da me "Era bellissima, intelligente e così tenera. Con quegli occhioni azzurri osservava incuriosita il mondo, aveva un modo tutto suo di vedere le cose...