In questo viaggio nell'infinità
So che l'amore no, non passeràA novembre le giornate iniziavano ad accocciarsi e a diventare più fredde.
Ciò mi permetteva di ammirare il sole scomparire dietro le montagne, accarezzate lievemente dalla neve, mentre la squadra finiva il suo allenamento pomeridiano.
"A che pensi?" il continuo picchiettio nel mio fianco da parte di Josepha mi obbligó a portare l'attenzione sulla realtà che mi circondava
"Niente di particolare, perché?" mi voltai verso di lei, la quale mi osservava con sospetto
"Credevo ci fosse un motivo per il fatto che non ti sei fatta più viva" mi rimproveró facendomi ridere
"Oh andiamo, sono stata assente solo per qualche giorno"
"15 giorni per l'esattezza" alzai le mani in segno di resa ridacchiando.
"Seriamente Ronnie.. qual è il motivo?" mi chiese questa volta con un tono quasi materno
Portai lo sguardo davanti a me ed individuai subito la causa delle mie azioni: Dybala si stava esercitando nelle punizioni insieme al marito di Josepha
"Che è successo adesso tra voi due?" si fece più vicina a me aspettando qualche racconto succolente, ma non c'era niente di bello e divertente in quello che stava succedendo
"Ogni volta mi convinco che posso andare avanti tranquillamente e puntualmente Dybala ripiomba nella mia vita a ricordarmi che non è così semplice dimenticare ciò che siamo stati" rivelai giocando con le maniche del mio maglioncino nero
"Ciò che devi chiedere a te stessa Ronnie è se vuoi davvero dimenticare tutto ciò che è successo o accettare quello che è stato, accettare ciò che Paulo è stato per te e andare avanti" mi morsi il labbro inferiore non sapendo cosa fare
"Secondo me non puoi far finta che tutto quello che hai passato non sia mai esistito"
"È difficile" affermai
"Non ho mai detto il contrario" mi rispose mentre ci recavamo a bordo campo alla fine degli allenamenti
"Serve una mano Mister?" chiedemmo io e la ragazza all'allenatore notando che mancavano ancora poche cose da sistemare
"Mi fareste un enorme piacere se portaste i palloni nello sgabuzzino" ci ringraziò quando ci offrimmo volontarie"Ma cosa ci è saltato in mente di fare?! E' pesantissimo!" la voce di Josepha era l'unico suono che si udiva tra i corridoi di Vinovo in quanto quasi tutti se ne erano già andati.
"Invece di lamentarti, aiutami!" la rimproverai mentre con fatica cercavo di trasportare quel sacco contenente tutti i palloni
"Oh guarda: c'è Miralem! Ci vediamo Ronnie!" mi urlò felice mentre saltellava verso suo marito lasciando me da sola e affaticata
"Bell'amica! E voi stupidi palloni non potete collaborare.. oh santo cielo!" esclamai spaventata quando, voltandomi, mi ritrovai davanti la figura dell'argentino.
"Ti stavo cercando" esordì
Beh io ti stavo evitando
"Scusa, ma ho da fare come puoi vedere" sorrisi fintamente per poi cercare di scappare ma quell'enorme peso, che stavo trasportando, non mi rendeva facile la fuga.
"Ti aiuto" si propose, ma subito lo bloccai: "Ce la faccio benissimo da sola" cercai di mostrarmi convincente
"Lo vedo" mi prese in giro, ma bastò il mio sguardo per far vacillare la sua voglia di scherzare
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Ventun volte noi
FanfictionSequel di 'Ventun volte te' "Com'era questa ragazza?" Paulo rifletté a lungo sulla domanda posta da me "Era bellissima, intelligente e così tenera. Con quegli occhioni azzurri osservava incuriosita il mondo, aveva un modo tutto suo di vedere le cose...