Dimmi come vivere
in questo mondo,
Dimmi come respirare
senza soffrireIn quell'appartamento, illuminato dalla luce della luna che entrava dalle finestre, l'unico suono era prodotto dallo schermo della televisione che proiettava qualche film.
Continuavo a cambiare canale, non trovando niente di veramente interessante, fino a quando venni distratta dalla suoneria del mio cellulare: appena lessi il nome sullo schermo alzai gli occhi al cielo.
'Biondo se sei rimasto ancora chiuso fuori casa io giuro che..'
'Non ti chiamo per quello' mi interruppe bruscamente
'E allora per cosa?' chiesi mangiando qualche pop corn per poi sentirlo imprecare
'Berna che succede?' iniziai a preoccuparmi
'Si tratta di Paulo' spensi subito la televisione e mi alzai dal divano per poi iniziare a muovermi per tutto il soggiorno
'Ha fatto qualcosa?'
'Sta venendo a casa tua' mi fermai in mezzo alla stanza
'Che vuol dire che sta venendo a casa mia?'
'Lui beh.. stiamo cercando di fermarlo, ma.. cazzo!' sentì altre voci di sottofondo
'Federico?' cercai di richiamare la sua attenzione
'E' complicato ok? Stiamo arrivando' disse semplicemente prima di chiudere la chiamata e lasciarmi alquanto perplessa.
Cercai di richiamarlo più volte, ma rispondeva ogni volta la segreteria
Non poteva chiamarmi, fare il misterioso e poi sparire.
Un rumore proveniente dalla strada mi fece correre alla finestra e, così, potei vedere la macchina di Dybala addosso ai bidoni dei rifiuti. Senza perdere tempo, corsi fuori dal mio appartamento, percorsi di fretta le scale e uscì dal condominio nel momento stesso in cui la macchina di Higuain accostò di fianco a quella di Paulo. Da quest'ultima scese il calciatore, il quale iniziò ad avvicinarsi a me.
Mi strinsi nella felpa, che arrivava a metà coscia, per cercare di sfuggire dal freddo torinese e feci qualche passo anch'io verso di lui, per accertarmi che stesse bene.
Ero tesa a pensare alla discussione che avevamo avuto quella stessa mattina
"Dybala - esordì mentre lui continuava ad avanzare - ti senti.." la frase rimase a metà quando il calciatore strinse il mio viso tra le sue mani e posò le sue morbide labbra sulle mie.
Sentì il cuore fermarsi e le gambe tremare
Mi accorsi di aver trattenuto il respiro solo quando il ragazzo venne allontanato da me da Juan e Federico.
Rimasi immobile a fissare un punto indefinito.
Mi aveva baciata
"Ronnie, ehi..Ronnie!" la voce di Gonzalo mi riportò con i piedi per terra
"Io.." cercai qualcosa da dire, ma il mio cervello era fermo a pensare a quello che era appena successo.
Portai la mia attenzione sul numero 21 della Juventus che sembrava faticare a restare in piedi, per questo era sorretto dai suoi due compagni di squadra
Spalancai gli occhi e mi rivolsi a Higuain: "E' ubriaco?!"
"Ha bevuto solo un pochino" cercò di calmarmi il colombiano
"Ronnie! Amore mio!" urlò il diretto interessato per poi ridere
"Ok ha bevuto parecchio" rivelò Bernardeschi
STAI LEGGENDO
Ventun volte noi
FanfictionSequel di 'Ventun volte te' "Com'era questa ragazza?" Paulo rifletté a lungo sulla domanda posta da me "Era bellissima, intelligente e così tenera. Con quegli occhioni azzurri osservava incuriosita il mondo, aveva un modo tutto suo di vedere le cose...