Capitolo 15

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Vince l'orgoglio,
perde l'amore

"Ottimo lavoro ragazzi" mi avvicinai alla panchina per bere un po' d'acqua alla fine della lezione

"Prima che andiate, venite tutti qui" l'insegnante di danza contemporanea ci richiamò al centro della sala mentre, tra le mani, stringeva un foglio apparentemente bianco.

"Secondo te, cosa ci vuole dire?" alzai le spalle alla domanda di Francesca

"Bene ragazzi, l'accademia sta organizzando uno spettacolo e la settimana prossima si svolgeranno i provini; per chi desidera partecipare, su questo foglio potete scrivere il vostro nome nella colonna specifica in base al ruolo per cui volete provare. Per maggiori informazioni chiedete in segreteria, buona giornata" dopo aver appeso il foglio alla bacheca, l'insegnante si avvicinò allo stereo per recuperare le proprie cose mentre tutti gli allievi corsero a prenotarsi.

Recuperai il mio borsone e, una volta che la massa di ragazzi si fu spostata, mi avvicinai per registrarmi: presi la penna, lessi tutti i ruoli per poi scrivere il mio nome nella colonna riservata a coloro che volevano tentare per diventare un protagonista.

"Protagonista eh?" mi voltai verso la coreografa per poi sorridere timidamente: "Perchè non tentare?"

"Buona fortuna Veronica" mi sorrise a sua volta per poi avvicinarsi alla porta

Rimasi qualche secondo in silenzio per poi richiamare la sua attenzione: "Secondo lei non posso farcela?"

Si voltò verso di me, aspettandosi quella domanda: "Credo che tu avresti potuto farcela l'anno scorso" aggrottai la fronte non capendo

Dopo lo stage in America, avevo cercato di applicare tutto quello che avevo imparato nelle nuove coreografie e, a dirla tutta, mi stavo impegnando molto di più rispetto all'anno prima.

Non comprendevo il motivo del suo pensiero

"Vedi Veronica.. Sei un'eccellente ballerina, sei migliorata rispetto allo scorso anno, però durante il tuo percorso per arrivare alla ragazza che sei oggi hai perso qualcosa"

"Continuo a non capire"

"Hai perso l'entusiasmo, la grinta, l'energia" mi spiegò pazientemente

"Ci metto sempre impegno in ogni coreografia" replicai

"Non basta Veronica, l'anno scorso vedevo sempre i tuoi occhi luccicare mentre ballavi e ora mi sembrano spenti" abbassai lo sguardo concentrandomi sulle mie scarpe

Ci furono secondi di silenzio interrotto dall'insegnante: "Ti consiglio di mettere del ghiaccio su quel ginocchio" portai nuovamente lo sguardo su di lei

Come faceva a saperlo?

"Credi che non abbia notato che è da parecchio che a fine di ogni lezione zoppichi? Non sforzarlo troppo o ti farai nuovamente male" annuì mordendomi il labbro

Aveva ragione, il dolore al ginocchio era tornato a farsi sentire alla fine di ogni allenamento, ma non c'era nulla di cui preoccuparsi

"Tornando al discorso di prima, io credo che qualcosa sia successo, qualcosa ti ha fatto cambiare e finché non risolverai ciò e non tornerai ad essere la ballerina piena di vitalità di una volta, non andrai da nessuna parte: la tecnica non serve a niente se non metti questo" concluse portandosi una mano sul cuore

La osservai uscire dall'aula mentre riflettevo sulle sue parole: mi misi davanti agli specchi e mi guardai.

Davvero ero diventata così?

Lasciai il borsone a terra, collegai il cellulare alle casse e ripetei la coreografia del giorno cercando di capire se avesse ragione

"Cazzo" imprecai quando, al termine di un salto, sentì una scossa di dolore al ginocchio

Ventun volte noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora