IZUKU'S P.O.V.
Quel pomeriggio fu fantastico.
Passai tutte quelle ore al fianco di Todoroki,camminando in giro per il dormitorio mentre mi parlava dei suoi interessi e del liceo che frequentava.
"Guarda un po' che ironia della sorte,tu,che soffri di acromatopsia,parli a me,che frequento un liceo artistico" ridacchiò il giovane accanto a me.
"Beh,mi fido molto del destino.E se questo ha voluto farci incontrare,allora ci sarà un motivo,non credi?" voltai lo sguardo verso di lui.
Nei suoi occhi dalla forma affilata riuscivo ad intravedere il riflesso dei miei arrotondati e sul suo volto pallido nacque un tenero sorriso."Giusto" sussurrò.
"Andiamo a prepararci una tazza di tè?" aggiunse.
Quel pomeriggio,a differenza della precedente mattina,il cielo era coperto da nuvole che parevano scure e da queste una pioggerella,solita di questo periodo primaverile,cadeva leggiadra sui vetri delle finestre e sul tetto dell'edificio,causando dei leggeri e al contempo forti rumori causati dalle prepotenti gocce d'acqua che scendevano impetuose.
Il temporale era accompagnato da un venticello particolarmente freddo,quindi pensai che una calda tazza di tè avrebbe soltanto potuto farmi bene.
Raggiungemmo la cucina,intenti a preparare la bevanda per poi versarla in due tazze di ceramica,decorate da ghirigori di vario tipo.
Continuammo a passeggiare al coperto da quella frenetica tempesta e raggiungemmo la camera di Shouto.
Era proprio come me l'aspettavo.
Accogliente e ordinata,il letto ben fatto -non come il mio che era una massa di lenzuola mischiate- con molti schizzi e disegni qua e là per la stanza,data la sua grande passione per il disegno.
C'erano anche delle mensole con una grande quantità di libri,per lo più romanzi gialli e d'amore.
Questo non me l'aspettavo.
"E così leggi romanzi d'amore,eh?" domandai retoricamente,sfiorando in un tocco leggero con il polpastrello il lato liscio della copertina di un libro,la cui autrice era Jane Austen.
"Non pensavo ti piacesse Jane Austen"continuai,prendendo un sorso del liquido caldo che inondava la mia bocca,donando un gusto dolciastro percepito dalle mie papille gustative.
"Posso?" chiesi indicando il romanzo,notando con la coda dell'occhio il proprietario della stanza annuire,consentendomi di prendere il libro.
Lo tirai fuori dalla sua collezione,leggendone il titolo.
Orgoglio e pregiudizio.
"Ho già sentito parlare di questo libro,ma non l'ho mai letto" osservai la copertina di cartoncino nei minimi dettagli.
Dopo qualche minuto parlò anche lui.
"A te piace leggere?" mise la mano libera sotto la mia,che reggeva l'opera,accarezzandone il dorso e le nocche con le sue dita affusolate.
A quel gesto sorrisi:"Di certo mi piacerebbe farlo se sapessi almeno immaginare un mondo a colori".
"Non leggo da anni,mi ero promesso di non farlo più da piccolino.Non è molto semplice immaginare qualcosa sempre dello stesso colore, né tantomeno bello.È quasi fastidioso,monotono."
Presi un altro sorso dalla tazza che impugnavo con l'altra mano,quella sinistra,seguito da Shouto.
"Beh,potresti ricominciare a leggere" propose il mio nuovo amico,che stava carezzando dolcemente il mio pollice con il suo.
"A quale scopo?Non penso sia cambiato molto da allora.È davvero brutto non riuscire neanche ad immaginare qualcosa di colorato,tutto costantemente grigio e ripetitivo,come se camminassi in un tunnel completamente buio e non riuscissi mai a trovare un'uscita e con essa la luce" dissi con tono affranto,distogliendo lo sguardo dall'oggetto appartenente al ragazzo accanto a me per puntarlo alla finestra,notando il cielo schiarirsi di poco.
"Ehi,non essere triste.Facciamo una cosa.Che ne dici se ogni martedì e giovedì pomeriggio ci incontrassimo,in questo modo potrei insegnarti a immaginare i colori e tu potresti riprendere a leggere,sempre se ti va ovviamente" Todoroki non demordeva e vedere che stava offrendo il proprio aiuto pur di farmi sorridere,mi fece scaldare il cuore.
"Ne sei sicuro?Non voglio disturbarti o darti noia e non per essere pessimista o guastafeste,ma penso che sarà complicato riuscir a farmi vedere i colori" chiesi titubante.
"Midoriya,tu non riusciresti mai a darmi noia.Inizieremo domani e magari,dopo la piccola lezione,potresti prendere in prestito qualche libro per fare pratica" sentivo dolcezza nella sua profonda voce e lasciai sfuggire un sorriso.
"Ti ringrazio di cuore,Todoroki-kun.Sei davvero gentile"
Riuscii a vedere dei lembi di pelle farsi leggermente più scuri,probabilmente stava arrossendo:"Non ringraziarmi Midoriya,è un piacere per me aiutarti.Comunque puoi chiamarmi Shouto".
"Ok Shouto,allora tu chiamami Izuku" dissi.
Dopo poco ritornai in camera mia con Todoroki,che aveva insistito tanto nell'accompagnarmi per non farmi perdere un'altra volta.
Arrivati davanti alla porta,lo salutai con un cenno della mano per poi entrare nella mia stanza.
Avevo ancora la tazza in mano ma senza contenuto all'interno,avendolo bevuto tutto.
La posai sulla mia scrivania per poi sospirare rumorosamente.
Ecco cosa significa essere felici pensai.
SPAZIO AUTRICE DISAGIATA:
HIII!Come state?Spero bene :3 E spero anche che il capitolo vi sia piaciuto perché boh,non ne sono troppo convinta.Oltretutto non l'ho riletto poiché mia sorella si è offerta nel rileggerlo al posto mio e ha detto che le è piaciuto,quindi qualsiasi sbaglio è colpa sua ihihihi.Se vi è piaciuto vi ricordo di mettere una stellina per sostenermi e invitarmi a continuare la storia <3 VIVIBI❤️Al prossimo capitolo,ciauu-Kalluto
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The Colors of Love •TodoDeku•
Fiksi Penggemaracromatopsia /a·cro·ma·to·psì·a/ sostantivo femminile Anomalia della vista per cui non si distinguono (parzialmente o totalmente) i colori. Dove Izuku Midoriya,un ragazzo infelice a causa della malattia di cui soffre,l'acromatopsia,trova la felicità...