Il giorno della decisione...

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Mi arresi all'evidenza, ero stata scoperta. Cominciai a pensare a come articolare le parole giuste, e dissi:-Papà, conosci Adam?- Per tutta risposta lui mi guardò, le nocche diventarono bianche, si irrigidì e mi disse:- Sì, lo conosco-

Presi fiato e continuai. - Ecco, lui è il mio vero padre. Lo sapevi già, ma volevo dirtelo io di persona. Ho scelto lui. Nessuno me l'ha chiesto, di fare una scelta, ma io l'ho fatta, altrimenti avreste litigato, non me lo sarei mai perdonata. Eco, ho scelto il mio papà biologico. Lui mi ha aiutata nei periodi difficili, purtroppo della mia infanzia. Poi sei arrivato tu-dicendo questo rivolsi la testa verso Mark

- E con te è sparita la mia spensieratezza, e gran parte della mia felicità. Cominciai a diventare cupa, seria, al primo anno del liceo divenni punk a tutti gli effetti, ma poi verso la fine del secondo anno, decisi che il punk non faceva per me, sentivo un vuoto dentro. Effettivamente quel vuoto c'era, ed è stato colmato da una splendida ragazza, Amy-La guardai negli occhi. -Lei è la mia amica, forse l'unica vera amica degli ultimi 10 anni. Lei mi ha voluto bene, e io ne ho voluto a lei. Ma a te, Mark, non ho mai voluto bene quanto un vero papà. Mi mancava Adam. Ormai era solo un vago ricordo, ma non facevo altro che pensarci-

Adam sorrideva, quello splendido sorriso...Se non fosse per la circostanza, sarei già corsa ad abbracciarlo. Mark, invece, era teso. Molto teso. Si schiarì la voce per attirare l'attenzione, poi parlò. - È vero, Martha ha ragione. Tra di noi non c'è mai stato un rapporto come quello tra me e Andrew. A lui volevo tanto bene, era un figlio, mio figlio. Tu no, non eri mia figlia. Ti volevo bene, ma non come una figlia. Se sono d'intralcio, lascerò questa casa immediatamente-

Fece per alzarsi, ma lo trattenni. -E a Andrew non pensi? Lui con chi starà?- Sul suo viso comparì un'espressione di preoccupazione, mista a paura. Poi, squadrandoci uno per uno, disse:- Dobbiamo andare in tribunale, chiedere la separazione, poi spetterà al giudice scegliere dove far andare Andrew-

In quel momento sentimmo un:-Cosa!!!????- e la testa riccioluta di Andrew fece capolino. Mark lo salutò, tentando di essere naturale, con un:-Hey, campione!- ma il piccolo, compresa la serietà della situazione, disse:- Qui c'è in ballo il mio futuro. Cosa vorreste fare di me? Eh? Fate tutto quello che volete, ma non separatemi dalla mia sorellona-

Corse ad abbracciarmi. Certo, quel bambino poteva essere terribile, pestifero e tutto quanto, ma restava il mio adorato fratellino. Ricambiai l'abbraccio, poi lo rassicurai:-Stai tranquillo fratellino, non ci separeranno mai. Ti voglio bene-

Mark ci guardava disgustato - Purtroppo, questo è da vedere. La giustizia deciderà il meglio per Andrew, e adesso torna in camera tua- disse Mark, dando un buffetto affettuoso sul mento a Andrew. Lui ricambiò con una smorfia, poi disse:- Certo, certo... - e se ne andò.

Mark disse:- Vado anch'io. Ciao Martha, ciao Amy, salve signor Pittello-. Papà non ricambiò il saluto di Mark, poi disse:- Grazie per le belle parole Martha- Ci abbracciammo, lui mi diede un bacino sulla fronte e salì le scale. Amy mi chiese:- Ma davvero sono stata l'unica tua amica da decenni?-

- Sì, a parte le mie cugine- dissi. Io e Amy rimanemmo a parlare, quando suonò il campanello...

Spero vi piaccia, commentate.

P. S. capitolo scritto a quasi mezzanotte, con gli occhi pesanti, ma avevo tanta voglia di scrivere hehehe

Grazie della lettura e buonanotte, o buongiorno, a seconda di quando leggerete il capitolo ❤

Miriam ❤

La ragazza dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora