Quel ragazzo

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Andai a scuola, non che ne avessi voglia, ovviamente. Il professor Vender, che insegnava matematica, scrisse la data sulla lavagna. 19/9/2013. Era un anno, un anno esatto che conoscevo Amy. Avrei dovuto pensare a qualcosa... Un regalo! Sì, giusto, le avrei comprato un regalo particolare, qualcosa di commemorativo.

-Signorina Pittello, ha intenzione di ascoltare o devo mandarla fuori?- urlò irato il professore. Alzai gli occhi al cielo e gli risposi annoiata:- Si prof, mi scusi- anche se non avrei dovuto scusarmi io,  ma piuttosto lui per aver interrotto i miei pensieri.

La lezione era finalmente finita, non ce la facevo più, un altro secondo li dentro e sarei scoppiata. D'un tratto senttii qualcuno avvicinarsi a me, poi mi ritrovai in terra, con tutti i libri sparsi in giro. -Hahahaha,  ma guardatela! - disse il ragazzo.... Cavoli!

Era bellissimo, i capelli biondo cenere erano spostati sul lato destro della fronte, mentre gli occhi marroni chiari, quasi arancione, mi fissavano divertiti. Disse:- Oh, mi scuso signorina, devo aiutarla?- mi disse con un tono da falso gentiluomo che mi fece imbestialire. Non so quale grande forza del cielo mi trattenne dal morderlo alla caviglia,  facendolo zoppicare per il resto della propria vita.

Scrutava i miei libri... ma che ci trovava di bello?  Se voleva avrebbe anche potuto tenerseli, quei libracci. Lui si avvicinò pericolosamente a me,  probabilmente le mie guance stavano andando a fuoco, poi si staccò e disse:- Hahaha, ma cosa pensavi di fare? Eri rossa come un pomodoro!- Uno dei suoi amici bulletti, che mi squadrava con aria minacciosa, disse:- Oh oh oh.... Si direbbe che tu abbia fatto colpo!-

COSAAAA? No,  mai, nemmeno fra un milione di anni. Eppure era così carino, ma anche così stronzo... I suoi occhi ebbero un guizzo di gioia per un attimo,  poi tornarono a guardarmi lussuriosi. Tentai di contraddirli, di dirgli che non era affatto vero... ma mentivo a loro e a me stessa. Cosi feci un " no" con la testa,  e quell'incantevole creatura che avevo davanti, mi disse:- E allora cosa provi se faccio questo?- E mi baciò. Voleva davvero saperlo?  Farfalle nello stomaco, senso di vuoto....<No,  non hai provato proprio nulla> diceva il cervello.

< È  stata la sensazione migliore della mia vita> diceva il cuore.

Si staccò senza fiato e mi chiese:- Allora, cos'hai provato?-

-N-niente-. La mia voce uscì debole, non decisa come avrei voluto.

- Sì, certo,  e tu ti aspetti che io ci creda? Hahaha!  ILLUSA!-  mi schernì.

Mi alzai, lo spinsi via e iniziai a correre, uscendo dalla scuola, anche se mi fu difficile visto la massa di liceali che usciva.

Stavo tornando a casa,  quando qualcuno  mi afferò il polso....

Spazio autrice

Probabilmente questa storia finirà  fra qualche capitolo, ma ne inizierò sicuramente un'altra! 

Miriam❤

La ragazza dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora