Capitolo 9.

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Sono triste, confusa, arrabbiata, frustrata, affranta, dolorante. Chiudo la porta alle mie spalle e mi appoggio sedendomi. Hannah e Carl già dormono e questo è un sollievo: non ho voglia di dare spiegazioni sulle mie condizioni. Rivivo per un secondo la serata: il bar, Sean, la strada, gli aggressori, Sean, il pronto soccorso, Sean, la macchina, Sean, Sean, Sean, Sean, Sean. Nel bene o nel male lui c'è sempre. Come fa a farmi tremare le gambe, perdere battiti ogni due secondi, mandarmi letteralmente in paradiso? Mi fa provare emozioni sconosciute che mi fanno paura. Io non posso ancora fidarmi di lui: il mio passato mi ha portata ad essere diffidente, ad aspettare molto tempo prima di aprirmi con qualcuno, di dargli la mia fiducia. Mi sono chiusa in me stessa e ho alzato un muro intorno a me, per proteggermi, per non soffrire più. In camera cerco di spoglarmi, ma combattere contro il dolore che mi provoca l'addome non è semplice. In questo momento ho tanto bisogno della mia mamma. Mi guardo allo specchio: il naso è un po' gonfio ma senza tutto quel sangue ha un aspetto molto meno terribile; la fasciatura con la maglia non si nota neanche. Meglio così. Non ho intenzione di spiegare cosa mi è successo a tutti quelli che incontro. Accendo il telefono e trovo un messaggio di Alicia, una ragazza che lavora con me al bar.

"Dove sei finita Zoe. Sono preoccupata. Ho preso io le tue cose, puoi venire a prenderle quando vuoi. Chiamami appena puoi. Baci A."

Sorrido mentre guardo il messaggio. Mi fa piacere l'idea che qualcuno si stia preoccupando per me. Non perché sono felice dell' angoscia altrui, ma perché vuol dire che a me ci tiene almeno un minimo e a questo non sono abituata. Alicia è davveronun vulcano, ma sa essere anche dolce e comprensiva. Mi metto velocemente il pigiama, per quanto può permetterlo la fasciatura, e mi sdraio a letto. Fatico ad addormentarmi per colpa dei troppi pensieri. Quando riesco a prendere sonno mi ritrovo in un prato in fiore: ci sono rose, margherite, calle, gigli. Il sole è alto in cielo e lo sfondo occupato da colline verdeggianti.

"Zoe" dice una voce fin troppo familiare alle mie spalle. Mi volto e vedo poco più lontana una donna, bellissima con i capelli scuri sciolti sulle spalle e un vestito bianco. Le corro in contro gridando "mamma" a squarciagola. Lei mi accoglie tra le sue braccia e mi stringe forte a se in un abbraccio carico di amore. L'emozione che provo è indescrivibile. Lei ha il suo profumo, che nonostante gli anni trascorsi senza di lei, mi è sembrato subito tanto familiare.

"Zoe, amore mio." dice la mia mamma con le lacrime agli occhi. "Ti voglio un bene infinito e mi manchi tantissimo"

"Anche te mamma, non puoi capire quanto." dico scoppiando in un pianto irrefrenabile. La mia mamma mi stringe più forte per poi allontanarmi quel poco da guardarmi negli occhi e asciugarmi le lacrime.

"Quel ragazzo ti piace, non è vero?" dice lei strizzandomi l'occhio e dandomi una botta affettuosa sul sedere.

"Mamma lo conosco da troppo poco per dirlo!"

"Non me la racconti giusta cara Zoe." dice lei. Poi si fa d'un tratto seria. Mi guarda negli occhi e inizia a parlare.

"Non provare più a fare una cosa del genere " dice prendendomi i polsi."La tua vita è preziosa tesoro. Non buttarla mai via. Devi sempre trovare la forza di andare avanti, di continuare a vivere. Non esiste neanche un motivo per cui togliersi la vita, ma infinfiniti per continuare a viverla. Non voglio vederti raggiungermi. Il dolore che mi provocherebbe sarebbe troppo grande. Io non posso più vivere ma tu si. Tu devi farlo per me ma soprattutto per te stessa. Vedo solo luce nel tuo futuro e so che sei destinata a grandi cose. Bambina mia, ti amo tanto, e veglierò sempre su di te. Ah e mi raccomando: dai una possibilità a Sean. Sembra un bravo ragazzo."

Detto ciò, la mamma mi da un bacio sulla fronte e se ne va, voltandomi le spalle.

È mattina e un raggio di sole filtra dalla finestra. Sono davvero felice. Io avevo bisogno di lei e questo le ha permesso di tornare da me, anche se solo in sogno, per aiutarmi, per spronarmi, per consigliarmi, per dirmi quelle parole estremamente giuste che desideravo sentire, per regalarmi un suo sorriso, un suo abbraccio, per darmi un po di quell'affetto che solo una mamma può donarti. Non potrò mai ringraziarla abbastanza per tutto questo.

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