"Tesoro non puoi capire quanto mi hai fatta spaventare" mi dice Hannah una volta rimaste sole. È una donna di quarantotto anni, molto bella, alta, magra, ha dei grandi occhi nocciola, i capelli biondi, la carnagione scura. Cerca di fare il suo meglio come mamma, ma mi rendo conto di essere un enorme casino, difficile da gestire. L'ammiro per questo. Mi aiuta a vestirmi con molta cura, come se fossi la sua bambola preferita. Faceva così anche quando ero piccola.
"Mi sento terribilmente in colpa!"
"Hannah, tu non c'entri niente" provo a dirle ma lei mi interrompe.
"Non riesco nemmeno ad immaginare il dolore che hai provao in tutti questi anni. Ho sempre cercato di ignorarlo, di farmi vedere sempre sorridente hai tuoi occhi, ma tu non mi rendi le cose facili. Adesso me l'hai praticamente sbattuto davanti agli occhi ed io non posso che odiarmi. Mi odio perchè non ero lì per aiutarti, perchè non ho potuto fare niente per impedirtelo, perchè ho fallito come madre. La mia bambina ha cercato di togliersi la vita!"
I suoi occhi si riempiono di lacrime che iniziano a rigarle il volto, facendole colare il mascara. Io l'abbraccio per provare a calmarla ma scoppia ugualmente in singhiozzi incontrollabili.
"Hannah, non avresti potuto fare niente, non è colpa tua, sei una bravissima madre e non mi fai mancare mai niente, io ti voglio bene e ti ammiro per la tua determinazione." le sue parole hanno smosso un certo affetto verso di lei e vederla cosìmi fa stare male davvero.
"Non piangere più, ti prego."
Sembra rincuorata dalle mie parole. Si asciuga gli occhi.
"Andiamo, piccola, torniamo a casa ora." Appena arrivate, mi precipito in camera per accendere il computer e controllare Facebook. Voglio trovare Sean. Accedo al mio profilo e controllo le notifiche. C'è una richiesta di amicizia: Sean Ryan. Porco cazzo. Per poco non mi viene un infarto. Accetto subito e vado a dare un'occhiata sul suo profilo. Ha venti anni e frequenta la NYU, sembra che abbia molti amici e suona la chitarra. È perfetto, semplicemente perfetto. Credo sia davvero troppo per me. Io ho lasciato la scuola, lavoro in un pub, sono fortemente asociale. Essersi fatta tante illusioni è stato un'enorme sbaglio. Tra noi non è successo niente. Lui è stato solo carino con me, ma lo avrebbe fatto con chiunque. Non posso essere stata così cretina da immaginare qualcosa di impossibile. All'improvviso ho una gran voglia di piangere. Gli occhi mi si riempiono di lacrime. Non riesco a controllare i singhiozzi sempre più forti. Hannah si precipita in camera mia. Si stende sul letto con me. Mi canta una ninna nanna ed io mi addormento cullata dalle sue braccia.
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Il mio angelo
Short Story"Sei stata tu a salvarmi: senza di te non avrei superato ciò che mi è successo. Quindi sei un po' angelo anche tu."