Capitolo 2.

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È bellissimo, anche con la bocca schiusa ed i capelli in disordine, che gli ricadono sulla fronte. Non riesco a capire perchè non si è limitato a chiamare l'ambulanza e tornarsene a casa, invece di dormire su una sedia scomoda in un ospedale, per aspettare che una sconosciuta si svegli. Mi soffermo a guardarlo più del dovuto. Osservo gli addominali che si intravedono dalla maglia firmata Hollister aderente. È davvero sexi. La suoneria del suo cellulare interrompe i miei pensieri che stavano diventando sempre meno casti man mano che il mio sguardo scendeva verso i Levi's scoloriti. Lui si sveglia di soprassalto e mi guarda. I suoi occhi sono dolci e profondi allo stesso tempo. Quel grigio sembra leggermi dentro. Si rende conto di dovermi delle spiegazioni infatti spenge il telefono e mi dedica tutta la sua attenzione. "Ciao" la sua voce è un po' incerta, oserei dire imbarazzata "sono contento che tu ti sia svegliata. Ecco io.." fa una pausa, forse per riordinare le idee "Stavo andando in cucina per prendere altra birra. Appena entrato ti ho vista: stavi cadendo e perdevi molto sangue. Mi sono affrettato per sorreggerti. Ho chiamato l'ambulanza e sono salito con te per accompagnarti. Non eri cosciente ed io non sapevo chi chiamare, perchè non ti conosco, quindi sono rimasto con te. Comunque piacere, Sean." Mi tende la mano, che cerco alla meglio di stringere. "Zoe." dico con un fil di voce. "È davvero un piacere Zoe!"

"Grazie di avermi salvata, Sean." la sua bocca si apre mostrando un sorriso fatto di denti perfetti e fossette, il più bello che abbia mai visto, ed io perdo un battito.

Il mio angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora