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Appena finisco di portare le valigie dentro casa, vengo letteralmente buttata a terra da mia cugina Katherine. Voglio bene a questa mia sosia e va bene tutto, ma farmi arrivare col sedere per terra proprio no. Lo detesto.

-Oddio, finalmente sei arrivata! Non vedevo l'ora! Ti dico solo che stanotte non ho dormito per l'emozione.- Dice tutto questo velocemente, non facendomi capire nemmeno una parola. Ok, forse una parola si, ma si sa che sono melodrammatica.

-Kat, punto primo, allenta la presa che non respiro. Punto secondo, non ho capito niente di ciò che hai appena detto. Punto terzo...- Lei mi zittisce subito.

-Ok, ok, chiaro.- Ride. -Ho detto semplicemente che non vedevo l'ora di rivederti e di iniziare questa fantastica avventura insieme!- Questa ragazza è proprio un raggio di sole. In pochi minuti è già riuscita a farmi cambiare umore, figuriamoci in un anno. Penso che la mia permanenza qui mi farà proprio bene. Tutto quello stress per gli spostamenti, tutto quel disfare e rifare i bagagli finalmente è finito. Ora inizia la mia vera vita.

-Ellie Hunter! Non ti vedevo dai tempi delle elementari!- Non ci posso credere.

-Emy sei proprio tu?- Emeraude Toubia, l'unica amica che sono riuscita a farmi qui a Los Angeles prima che tutto iniziasse, o meglio, finisse.

-Sono proprio io, in carne ed ossa!- Corre verso di me per poi stringermi fortissimo.

-Questo abbraccio batte di gran lunga quello di Katherine! Oltre a non respirare vedo tutto nero.- Entrambe scoppiano a ridere ed Emy mi lascia andare.

-Si ma il mio abbraccio è stato il tuo primo a Los Angeles, ergo, il più speciale.- 

-Questa mi mancava, me la segno.- Scherza Emy, fingendo di scriverselo sulla mano

-Ragazze mi siete mancate tantissimo!- Esclamo in un momento di malinconia.

-Non ti mancheremo più da oggi cara Ellie! Questo sarà il trio migliore di tutti!- Emeraude e la normalità, un incontro mai avvenuto.

-Proprio così cara cugina, e inizierà subito ad esistere.- La guardo confusa.

-In che senso?- Chiedo. Non è che Emy vive qui e nessuno me l'ha detto?

-Nel senso che la vigilia del tuo primo giorno nella nuova scuola... Lo passeremo anche con Emy che rimarrà a dormire qui!- 

-Sul serio?- Le guardo entusiasta.

-Ovvio!!- Rispondono all'unisono. 

Passiamo i successivi 5 minuti ad esultare come pazze, strillando a più non posso e facendo i più strani balletti della vittoria.

-Che sta succedendo qui?- Zia, hai scelto il momento più sbagliato per fare la tua entrata trionfale. 

-Mamma, noi... Emh.- Katherine, del tutto imbarazzata, cerca di spiegare il tutto, ma con scarsi risultati visto che non riesce nemmeno ad aprire bocca per la vergogna.

-Tranquilla, eravate comunque adorabili.- Ecco che si accorge di me tra... 1 ... 2...

-Ellie! Finalmente sei arrivata! Fatti abbracciare! Come sei diventata grande!- Queste sono solo 3 delle mille esclamazioni che sono uscite dalla bocca di mia zia nel giro di qualche minuto. 

-Mamma dai mollala un po'!- Dice Kat con imbarazzo.

-Certo tesoro, ora la lascio, ma non diventare acida.- Penso che morirò dalle risate in questi giorni. 

-Zio Evan?- Chiedo curiosa.

-Non tornerà prima dell'una, quindi questa sarà una serata donne.- Che strano avere così tante femmine intorno. Di solito da mio padre c'erano solo i suoi "simpaticissimi" colleghi. Oltre questo, è doppiamente strano che una donna sulla cinquantina voglia unirsi a tre ragazze adolescenti per un pigiama party. Nulla contro, assolutamente. Non vedevo l'ora di avere tutto questo.

-Allora che volete mangiare? Pizza?- 

-Ovvio che siii!- Urliamo praticamente in coro.

-Vada per la pizza allora!- Mia zia si dirige in cucina, mentre io vado verso quella che sarà camera mia per iniziare a disfare i bagagli, ma vengo fermata da Kat ed Emy.

-Stai per caso andando a disfare i bagagli senza di noi?- Chiede mia cugina.

-Volete aiutarmi sul serio?- 

-Certo!- Kat.

-Ovvio.- Emy.

Ok le amo.

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-Quindi hai avuto solo una storia?- Mi chiede esterrefatta Emy.

-Si. Sai con tutti quei traslochi non riuscivo nemmeno ad approcciare con un ragazzo.-

-Ah giusto... Scusa.- 

-Figurati!-

-Ok, basta cose tristi! Rischio di mettermi a piangere!- Eclama Kat mentre è intenta a sistemare la mia serie di libri sugli scaffali.

-Ok, ok. Allora, visto che vuoi cambiare discorso... Non ti dispiacerà se dico a tua cugina che ti piace il caro Matthew!- Kat la guarda letteralmente allibita.

-Non è vero! Sul serio basta con questa storia!-

-Matthew Daddario? Quel Matthew?- Chiedo ricordando un bambino che si faceva chiamare Matt in quarta elementare.

-Lo conosci? BINGO!- Ok Emy è ufficialmente fuori.

-Ti piacee??- Kat arrossisce.

-No, assolutamente no! Lo trovo solo... Bello.-

-Ok, sei cotta.- Esclamo io.

-Sono cotta.- Risponde.

-Ellie ora tu devi stringermi la mano perché sono letteralmente dei mesi che provo a farglielo confessare.- Rido mentre Emy mi stringe la mano in segno di riconoscimento.

-Oh ma piantala!- Dice Kat mentre tira una cuscinata alla mora. 

-Questo non dovevi farlo!- E da questo parte una lotta di cuscinate in cui io divento magicamente la vittima. 

In pochissimo tempo già mi sento del tutto a mio agio. E' proprio vero che avere amici, o comunque persone che sono capaci di strapparti un sorriso, è il regalo più grande che la vita possa offrirti. Fino ad ora gli amici che ho avuto sono stati veramente pochi, quindi non ho mai provato la vera amicizia direttamente sulla mia pelle, la vedevo tramite i film oppure la leggevo nei romanzi. Ma ora ho veramente l'intenzione di sentirla e di coltivarla fino a che potrò.

Ciao a tutti! Questo è un capitolo molto più leggero, non volevo far diventare il tutto una noia mortale. Spero abbiate capito che la vita di Ellie cambierà soprattutto per la nuova casa. 

Goodbyee!

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