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Non posso credere al fatto che sto veramente assecondando mia cugina su questo "appuntamento a quattro". Più che altro è un semplice appuntamento tra due persone che si piacciono con l'aggiunta di altre due che non si digeriscono per niente. E' tutto così sbagliato. Matthew non poteva semplicemente spiegare a Shawn la situazione? Se l'avesse fatto e se il suo amico avesse accettato la questione, ora io starei sul mio letto a leggere qualche libro o a fare qualsiasi altra cosa piacevole invece che ad aspettare il principe e lo stronzo sul lungomare, vestita e truccata di tutto punto perché obbligata dalla protagonista della serata e impaziente che la serata inizi presto per poi finire velocemente. Spero vivamente che Shawn si sia preso un calmante o qualcosa del genere perché, avendo promesso a mia cugina una serata tranquilla, non posso di certo iniziare ad urlare come una pazza isterica se lui inizia ad infastidirmi.

-Penso siano loro.- Kat mi prende per mano e mi tira verso due ragazzi che alla fine sono proprio i due che stavamo aspettando. Matthew è molto bello, sì, ma appena guardo con attenzione il suo amico noto con dispiacere che è veramente troppo figo per essere vero. E' come se fosse a suo agio nei vestiti che porta, mentre io mi sento sempre più a disagio per quello che indosso. Non che io odi il vestito o le scarpe, ma non sono da me. Mentre i piccioncini si salutano amabilmente con dei baci sulla guancia, io e l'altro ci limitiamo ad un "ciao" detto decisamente per cortesia. Ci avviamo verso il ristorante e, ovviamente, Matthew e Katherine passeggiano l'uno a fianco all'altra. Scena del tutto tenera e pucciosa, se non fosse che io mi ritrovo nella stessa posizione con Shawn.

-Senti, per questa sera sarò gentile e amichevole, ma solo perché me l'ha chiesto Matt.- 

-Wow! Che grande prova di maturità, davvero!- Scherzo.

-Sono serio.- Ok, forse si sta impegnando.

-Bene, allora permettimi di farti una domanda caro gentiluomo! Non sei un po' troppo grande per trattare la gente in quel modo?- 

-Se stai parlando di come mi sono presentato beh... Scusa, ma faccio così con tutti. Non mi fido di nessuno.- Lo dice con un tono così freddo che mi vengono i brividi.

-E questo perché?- 

-Di certo non vengo a dirlo a te.- Ed ecco che ritorna il ragazzo acido di qualche giorno fa.

-Oddio...- Sussurra per poi sospirare. -scusa, sul serio. Però, non mi chiedere niente di questo genere, non sono in vena.- Lo guardo attentamente. Quando ha detto le ultime parole, ha serrato la mascella, segno che c'è qualcosa  di veramente particolare sotto. Penso proprio che lui non si fidi di nessuno per qualcosa che riguarda il suo passato e non penso sia una buona idea cliccare questo tasto, non proprio ora che sta cercando di essere gentile. Decido di non controbattere e di stare in silenzio. Meglio aspettare che sia lui ad iniziare una conversazione.

Arriviamo al ristorante in religioso silenzio. Ci sediamo al tavolo che Matthew aveva prenotato e diamo un sguardo al menù per decidere cosa prendere. Una volta scelto, ordiniamo e iniziamo ad aspettare che tutto sia pronto.

-Allora cara Abbie...- Non sa nemmeno il mio nome, fantastico!

-Mi chiamo Ellie.- Rispondo.

-Ah giusto.- Ghigna. L'ha fatto visibilmente per infastidirmi. 

-Stavi dicendo?- Lo incito a continuare. Probabilmente ha iniziato la frase solo per recitare la parte di quello che non sa il nome di qualcun'altro.

-Da dove vieni?- E invece no.

-Ho girato molto negli ultimi anni, però sono americana, per l'esattezza sono nata qui. Tu?- Sono veramente curiosa di sapere da dove è nato un ragazzo così figo ma scontroso fino al midollo.

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