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La sera dell'appuntamento con Dylan è arrivata. Dovrei essere completamente concentrata a fare film mentali sulla serata, ma in realtà non sto facendo altro che pensare e ripensare a ciò che sto programmando per il matrimonio in alternativa a quel video. Non so se si rivelerà un'idea sensata, ma spero di si, altrimenti mi ritroverò a litigare nuovamente con il moro antipatico, cosa che non voglio assolutamente che accada.

Quello che ho programmato è semplice, ma l'essere in grado di farlo, non è stato altrettanto facile. Spero solo che funzioni davvero.

Intanto l'appuntamento era sempre più vicino. Mi vedrò con Dylan alle 19 davanti a casa mia. Mi sembra tanto di rivivere un momento preciso, solo con un ragazzo diverso che mi apre la portiera e mi fa entrare nella sua macchina. Che scherzo del destino.

Come outfit ho scelto una cosa veramente molto semplice. Indosserò un semplicissimo vestito verde acqua con sopra una giacchetta di pelle nera. Completo pratico ma allo stesso tempo assolutamente adatto all'occasione. Per quando ne so, andremo in un ristorante che fa hamburger o comunque cose per niente raffinate, proprio ciò che preferisco.

Non riesco minimamente a capire le persone che mangiano caviale o roba simile. E' anche vero io non sono mai stata raffinata sotto questo punto di vista quindi non l'ho mai mangiato, ma solo a vederlo mi viene la nausea.

Per ammazzare il tempo continuo a pensare e a ripensare a ciò che ho deciso di fare domani al matrimonio. Ho solo paura che non funzioni e quindi di mandare tutto a rotoli. Non devo   assolutamente sbagliare. Nessuno sa cosa ho intenzione di fare, e forse è meglio così. Fare tutto da sola non complicherà le cose. Ovvio, se il piano di Shawn funzionerà, non metterò in atto il mio, in caso contrario non ci penserò ulteriormente.

Alle 19 precise sento un clacson, quindi prendo la borsa e mi precipito fuori casa. Dopo aver chiuso la porta, mi giro e vedo Dylan.

E' vestito in modo semplice, ma devo dire che è proprio una bella vista. Indossa una maglietta grigia e dei normalissimi jeans. I capelli sono leggermente tirati all'indietro, ma gli danno quel tocco ulteriormente più sexy. E' appoggiato alla macchina mentre tiene le mani in tasca e lo sguardo dritto verso di me. Sul suo volto si allarga un sorriso appena inizio ad avvicinarmi e io non posso fare altro che ricambiare.

-Buonasera.- Dice con tono calmo mentre mi apre la portiera.

-Buonasera.- Gli rispondo entrando nella macchina. 

Appena mi siedo un profumo di vaniglia mi invade le narici e subito mi rilasso completamente. L'odore di vaniglia è, subito dopo a quello del mare, il mio preferito. Ha il potere di calmarmi. Forse questo è perché, da quanto ricordo, mia madre aveva sempre quest'odore addosso.

Dylan si siede al posto di guida, dopodiché si gira verso di me.

-Per questa prima uscita, scegli tu la colonna sonora.- Mi passa vari dischi, tra cui alcuni veramente vecchi e altri più recenti. 

-Non penso tu abbia i miei stessi gusti ma... Va bene.- Mi sorride e mette in moto la macchina. 

Leggo con attenzione tutti i titoli dei vari dischi, finchè non ne trovo uno del mio cantante preferito.

-Penso di aver deciso.- Lui mi guarda con curiosità mentre infilo il disco nell'apposito posto. Dopo svariati minuti, parte Photograph di Ed Sheeran.

-Non ci voglio credere! Questa è una delle canzoni che ascolto di più!- Inizialmente, appena sentita la frase, pensavo stesse mentendo per farmi un piacere, ma appena poso lo sguardo su di lui vedo, con sorpresa, che sta facendo una sorta di balletto imbarazzante mentre guida.

Io e questo ragazzo andremo d'accordo, decisamente.

                                                                                             ***

-Quindi ti piace seriamente Ed?- Gli chiedo subito dopo aver ordinato i panini e le bibite. 

-Aspetta, in che senso?- All'inizio non lo capisco, ma poi ci arrivo e scoppio a ridere.

-Ma ovviamente sto parlando della musica!- Continuo a ridere finchè non sento i fastidiosissimi dolori alla pancia.

-Beh, la prossima volta esprimiti meglio. Avrei potuto rovinare l'intera serata altrimenti.- Scuoto la testa. Con lui le risate non mancano.

-Comunque, si. L'ho sempre adorata la sua musica. Ha quel tocco che, sinceramente, non trovo in nessun altro autore.- Non avrei mai pensato di sentire queste parole da un ragazzo.

-Concordo.- La cameriera ci interrompe per darci le ordinazioni.

Tra una chiacchiera e l'altra, finiamo i panini. Mi ha raccontato un po' della sua infanzia e mi ha detto parecchie delle cose che ama fare. Io invece non ho avuto molto da raccontare dato che ho sempre e solo viaggiato. Ho cercato di evitare l'argomento "genitori" perché non riesco a parlare della mamma senza che mi escano anche solo due lacrime, e piangere anche davanti a lui è fuori discussione.

Dopo che mi ha praticamente costretta a non pagare, usciamo dal locale e decidiamo di stare per un po' seduti su una panchina vicino alla macchina. 

Ormai è il sole è tramontato, e la temperatura è scesa di molto. Incrocio le braccia per riscaldarmi, ma non ottengo l'effetto desiderato.

-Hai freddo?- Mi ha letto nel pensiero?

-No, no tranquillo.- Cerco di essere credibile, ma non sono molto brava in questo. Probabilmente Shawn aveva capito questa cosa di me, e vedermi mentre parlavo male di lui così liberamente deve avergli veramente fatto male.

Non pensare a Shawn, Ellie!

Senza ascoltarmi minimamente, si leva la giacca e me la mette sulle spalle. Sorrido per il gesto. 

-Grazie.- Lo dico quasi sussurrando.

-Non c'è di che.- Mi guarda per un secondo, poi sposta lo sguardo.

Tra di noi cade il silenzio e inizio a pensare. Decido di fare una delle cose che fino ad un momento fa non avrei sicuramente fatto.

-Tra una settimana c'è il ballo che organizzano prima di Natale ogni anno. Ti... Ti andrebbe di accompagnarmi?- Spero che non mi dia buca.

-Certo, perché no.- Mi sorride e io ricambio. 

-Ok, allora poi ci... Ci organizziamo.- Perché sto balbettando? Cavolo, devo smetterla!

-Sai una cosa El... Sei veramente speciale. In tutta la mia vita non ho mai conosciuto una ragazza come te. Penso veramente che tu mi piaccia.- Wow, non me l'aspettavo, di certo non stasera. Però non mi dispiace affatto. Penso che anche lui mi piaccia dato che non mi sento affatto a disagio. Appoggio la mia testa sulla sua spalla mentre lui mi prende la mano.

Stiamo così per quelle che sembrano essere ore, dopodiché risaliamo in macchina diretti verso casa mia. 




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