CAPITOLO 4

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°SOFIA'S POV°
Era il primo giorno di scuola e come sempre l'ansia era lì pronta a vegliare su di me. Arrivarono le 8.00 di mattina e quella classe si faceva sempre più vicina... Iniziai a camminare con passi molto lenti e con le gambe che tremavano, tutti mi fissavano, la mia lingua sembrava fosse paralizzata, ma dopo un po presi coraggio e dissi con voce bassa:
<Sono Sofia, la ragazza nuova è questa la 4B?>
Solo una ragazza che parlava con altri ragazzi sentendosi interrotta mi disse con aria scocciata:
<Si cara...>
Entrai così senza pensarci nella mia classe, piena di nuovi compagni. Decisi di sedermi nell'unico banco libero, era a due posti, ma ancora nessuno si sedeva lì.
Ad un certo punto si avvicinò una ragazza molto carina e dal viso dolce che si sedette vicino a me.
Iniziò lei a presentarsi, forse notò la mia timidezza... si chiamava Camilla e subito fu contenta di conoscermi, come me in fondo... Arrivò la nuova prof. che immediatamente sgridò Camilla, ma subito scoppiammo a ridere.
Finì finalmente questo giorno e devo dire che mi aspettavo di peggio forse perché Camilla mi aveva davvero aiutata. Entrammo sullo stesso pullman e così lei iniziò a farmi un po di domande, così io tutto ad un fiato risposi. Anche lei parlò della sua vita e delle sue passioni, ma la cosa che più mi colpì era il suo cognome Meta... Sicuramente una coincidenza pensai, ma incuriosita glielo chiesi:
<Hai detto che il tuo cognome è Meta?>
Lei subito disse con aria soddisfatta ma allo stesso tempo scocciata:
<Si, sono la figlia di Ermal Meta>
I miei occhi si illuminarono, Ermal era il mio cantante preferito e subito un sorriso si stampò sulla faccia di entrambe.
Non avevo ancora legato con tutti in classe, ma Camilla non era una di questi.
Era il 7 febbraio, la mattina a scuola andò tutto bene, così come nel pomeriggio, se non fosse per mio fratello Riccardo che ormai non riesco più a sopportare. Si lamenta per ogni cosa che faccio e ne sono stufa, addirittura non vuole che ascolti Ermal perché gli dà fastidio, ma io non gli do corda e così come un bambino piccolo corre da nostra madre e le chiede se posso spegnere la mia amata radio. Ovviamente lei acconsente e con aria scocciata mi dice:
<Dai Sofia non fare picci per tutto!>
ed io come al solito finisco per non ascoltare più le mie amate canzoni... quelle di Ermal sono davvero molto profonde, mi hanno sempre aiutata quando mi sentivo sola. Così ormai si erano fatte le otto di sera e sapevo che quella sera non era una come le altre perché ci sarebbe stata la prima serata del Festival di Sanremo dove partecipava lui, Ermal con Fabrizio Moro, antro cantante che adoro e così presi il mio telefono in mano e mandai un messaggio a Camilla, era il primo se non si contano quelli mandati per fami inviare i compiti, e le scrissi:
<Ehi ciao Camilla possiamo vedere insieme il Festival?>.
Lei rispose immediatamente con un grande sì è mi invitò a casa sua... Inutile dire che forse mi ero cacciata in un affare non mio e che forse quella sera sarei stata di troppo in casa Meta, ma presi coraggio e andai comunque.
Una volta arrivata fui subito accolta dalla sua famiglia, non ne ero sorpesa insomma conoscevo Ermal, ci sedemmo sul divano e iniziammo a piangere sentendo le parole di Non mi avete fatto niente... Inutile anche dire che trattenevo i soliti urletti che mi uscivano quando vedevo il mio cantante preferito, ma essendo suo padre evitai..

L'AMORE CHE CI RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora