°CAMILLA'S POV°
Il tour era ufficialmente iniziato, piano piano stavo conoscendo tutti i ragazzi che lavoravano dietro le quinte e anche Cordio, Bolacchi e Davorio, erano delle persone fantastiche con cui avevo fatto subito amicizia anche se ad Andrea questo non piaceva.
L'unica persona che non sopportavo era Monia, la nuova fidanzata di mio padre, forse una delle persone più false che io abbia mai conosciuto. Davanti a lui mi trattava come se fossi sua figlia, quando invece mio padre non c'era diventava la matrigna cattiva...non sapeva però, che questa cosa sarebbe durata ben poco, non mi sarei fatta comandare e "sottomettere" da una sconosciuta.
<Io non la sopporto> mi lamentai con i ragazzi camminando avanti e dietro
<Ti calmi? Se andrà avanti così, non dureranno molto> disse Marco cercando di rassicurarmi
<Infatti, stai tranquilla, tra l'altro tratta di merda anche tuo padre quindi penso sia abbastanza intelligente da lasciar perdere questa persona> disse Andrea dandomi un bacio quasi sulla punta delle labbra.
Tutti ci guardavano con occhi spalancati, tranne Sofia che rideva sotto i baffi...
<Cazzo...mi sono dimenticato> sussurrò imprecando
<Avete intenzione di spiegare qualcosa, oppure dobbiamo fare un quiz per indovinare?> disse Emiliano sarcastico
<Anche se lo facessimo con un quiz non penso ci voglia molto a capire, o sbaglio?> continuò Dino guardandoci con aria interrogativa.
Volevo sprofondare, avevo paura che se avessimo detto qualcosa, l'avrebbero detto a mio padre e non potevo permetterlo dopo tutti i casini che avevo combinato.
<Stiamo insieme, non penso ci sia tanto da capire> disse Andrea interrompendo la mia idea di mentire a tutti quanti
<Ma da quando?> disse Marco sorridendoci
<Più o meno da Lisbona, è successo di tutto lì>dissi guardando Sofia che immediatamente abbassò lo sguardo
<Ermal? Lo sa?>chiese Roberto
<No e non deve saperlo assolutamente! Vi prego, vogliamo fidarci di voi> disse Andrea supplicandoli
Io annuì, confermando ciò che aveva appena detto.
<Non diremo niente, però lo sapete che prima o poi le bugie e i segreti vengono a galla, quindi quanto pensate di farla durare questa vostra finta amicizia?> disse Dino sottolineando la parola "segreti"
Io avevo gli occhi puntati a terra mentre mi torturavo le mani. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, sapevo che prima o poi mio padre l'avrebbe scoperto, ma adesso volevo godermi il mio tempo e la mia estate con Andrea, superando anche questi piccoli ma grandi bivi.
<Lo sappiamo, ma per adesso va bene così, non vogliamo che lui lo sappia, vi prego rispettate la nostra scelta> dissi
<Certo ragazzi, noi vi appoggeremo, siete stupendi> disse Sofia accarezzandomi la schiena e sorridendo ad Andrea.
Tutti confermarono le parole di Sofia e poi uno alla volta ci vennero ad abbracciare.
"Mi raccomando principessa!> mi sussurrò Marco prima di darmi un bacio sulla guancia
<Stai tranquillo zio Macco> dissi sorridendogli e lui ricambiò
<Montanari! Vedi di staccarti un po'> disse scherzando Andrea
<Vige, sono più importante io ricordatelo, non fare il geloso!> disse abbracciandolo
In quel preciso istante entrò Ermal e il mio cuore perse un battito e sicuramente anche quello di tutti gli altri
<Come mai tutto questo affetto?> disse mio padre sorridente
Ci fu un silenzio imbarazzante che durò qualche secondo, ero in panico non sapevo cosa dire, nessuno sapeva.
<Voglio chiedere ad Anna di ufficializzare il nostro fidanzamento, non proprio il matrimonio però vorrei regalargli un anello serio> disse Marco salvandomi da quella situazione imbarazzante
<Ma è fantastico, grande Montanari! Tantissimi auguri fratello mio> disse mio padre abbracciandolo
Marco lo ringraziò scoppiando quasi a ridere per la cazzata che aveva detto, la loro relazione era già ufficiale e Marco aveva dato l'anello ad Anna 5 mesi fa al loro anniversario, ma ovviamente questo mio padre non poteva saperlo.
~
Il concertò finì, eravamo a Roma al Foro Italico e fu una data pazzesca, per la prima volta avevo cantato e suonato da sola la seconda parte di "mi salvi chi può" davanti a mille persone, inutile dirvi che dopo quello che era successo pochi giorni prima, l'interpretazione fu piena di carica, rabbia ed energia e fu notato anche dai ragazzi e dal pubblico soprattutto.
Inoltre, la presenza di Fiorella Mannoia aveva reso il tutto una serata perfetta...eravamo contentissimi.
<Che bomba!> disse Roberto mentre andavamo dietro le quinte
<È stato fantastico> aggiunsi voltandomi un'altra volta verso quello che era stato il nostro palco per quella sera
<Anche tu non sei stata da meno> disse Cordio avvicinandosi a me
<Grazie Fra,anche tu sei stato fantastico> dissi abbracciandolo
Andrea ci fulminò con lo sguardo e Marco rideva mentre lo guardava.
<Senti, ti va se dopo andiamo a bere qualcosa?> mi chiese Cordio
Io rimasi paralizzata, non sapevo cosa rispondergli, non potevo rifiutare, ma se fossi andata Andrea avrebbe ucciso prima lui e poi me
<Ehm...> iniziai cercando di non creare un casino con le parole
<Pierfrancesco, ti ho detto che non ci devi provare con la figlia del "capo"> disse Emiliano salvandomi come sempre da ogni situazione
Io risi ringraziandolo mentalmente
<Va bene, per oggi passiamo, però ti devo qualcosa da bere> disse Cordio ridendo dandomi un pizzicotto sulla guancia
Sorrisi
<Cami, stiamo andando sul pullmino, andiamo?> disse Andrea con una voce non proprio tranquilla
<Si arrivo> dissi augurando la buona notte a Cordio che ricambiò
Entrai nel furgoncino e Andrea continuava a tenermi il muso, un po' come durante tutta la serata, precisamente da quando gli altri avevano scoperto tutto.
<Mi spieghi che hai?> chiesi assicurandomi che mio padre non fosse salito
<Nulla...> disse facendo spallucce guardando fisso il telefono.
<Oh, me lo dici?> dissi strappandogli dalle mani il cellulare
<Ti ho detto che non è niente, puoi ridarmelo adesso?> chiese con aria da strafottente
<No, prima che salga dimmi che è successo. È per Cordio? Guarda che è solo un amico> cercai di spiegare
<Non è per quello, ceh non solo...> disse
<E per che altro?> chiesi
La mia domanda però non ricevette risposta perché in quel preciso istante mio padre entrò salutando gli ultimi fan.
<Si partee?> chiese mio padre contento
<Andiamo> disse Mirko, l'autista
Andrea mi porse la mano per restituirgli il telefono, incazzata gli sbattei il cellulare sul palmo della mano e sbuffai nervosa.
<Oh Cami, tutto bene?> chiese mio padre preoccupato
<Si> risposi fredda cercando di srotolare le cuffiette
<Sei stata bravissima, specialmente a "mi salvi chi può", siete stati tutti bravissimi> disse guardandoci
Tutti lo ringraziammo complimentandoci con lui.
La prossima tappa era Torino, quindi ci aspettavano 7 ore di macchina.
Nervosa per il comportamento di Andrea mi misi le cuffie nelle orecchie e appoggiai la testa contro il finestrino,sperando di riuscire ad addormentarmi.
Misi la riproduzione casuale nella mia playlist di Spotify e mi capitò "Canova" di Manzarek, una delle mie preferite in quel periodo•Parolacce al vento
Parolacce lungo il fiume
Parolacce dritte nel telefono
Di certo non siamo due santi coi buchi in mano
Due passi in centro, a passo molto lento
Talmente lento che mi siedo a pensare
E qualcosa mi dice che più sto fermo e più casco male
Ma non so dove sei•Piano piano mi addormentai mentre quella canzone mi faceva da "ninna nanna", volevo capire cosa passasse nella mente di quel ragazzo che nel frattempo si era addormentato dandomi le spalle con le cuffie nelle orecchie.
~
Erano le 7 e c'eravamo appena fermati ad un autogrill per fare colazione, avevo bisogno di un caffè e di un cornetto al pistacchio, se no non mi sarei mai riuscita a svegliare.
Mancavano ancora 2 ore di viaggio e poi finalmente saremmo arrivati a Torino, mi piaceva un sacco quella città, infatti speravo che avessimo avuto il tempo per visitarla.Andrea da quando si era svegliato non mi aveva rivolto neanche una parola, così decisi di evitarlo completamente, facendo il suo gioco.
Entrammo nel autogrill e finalmente assunsi un po' di zuccheri nel mio corpo
<Prima o poi farai la faccia verde> disse mio padre scherzando dandomi un bacio sulla guancia
<Speriamo che sappia di pistacchio almeno> continuò ridendo.
Io risi e nel frattempo mi sporcai i lati delle labbra con la crema di pistacchio.
Mio padre mi porse un tovagliolo e lo ringraziai con un mezzo sorriso.
Eravamo tutti seduti al tavolo e stavamo parlando di quale sarebbe stata la scaletta di quella sera, tutti tranne Andrea che continuava a girare lo zucchero che aveva messo nel caffè, non prestando attenzione a ciò che stavamo dicendo noi altri.
<Oh André, tra un po' la tazzina si rompe se continui così> disse Emiliano sarcastico.
Tutti ridemmo tranne Andrea che bevve in un solo sorso il suo caffè e poi si alzò incazzato
<Minchia, come siamo simpatici stamattina> disse Andrea per poi andarsene fuori
Io lo seguì con lo sguardo e poi Marco mi guardò con aria interrogativa per sapere cosa fosse successo, il problema è che non lo sapevo neanche io.
<Ma che ha?> chiese mio padre
<Bho,avrà dormito male> rispose Dino dubbioso
<Io vado in bagno, ci vediamo fuori> dissi alzandomi
Quando fui sicura che mio padre non mi stesse vedendo, girai e uscì fuori dall'autogrill.
Trovai Andrea, seduto sul marciapiede che si torturava i capelli.
Mi sedetti accanto a lui e gli misi una mano sui suoi riccioli.
Lui si alzò e mi guardò con aria assente
<Mi dici che hai per favore? Se ho fatto qualcosa dimmelo, proviamo a risolvere> chiesi cercando di convincerlo
Aspettai 2 minuti, ma non ricevetti risposta, così scocciata mi diressi verso il furgoncino.
Andrea appena vide il mio movimento mi prese per un polso e mi bloccò.
<Allora?> chiesi
<A parte Cordio, a cui probabilmente spaccherò la faccia la prossima volta che ti chiede di uscire, c'è un'altra cosa a cui sto pensando da ieri> disse
<E questo l'avevo capito, ma cosa?>dissi con voce ovvia
<Bhe, ieri quando abbiamo detto di noi ai ragazzi, ho pensato molto alle parole che ha detto Dino. Ovvero che la verità verrà a galla prima o poi e io non voglio che questo accada, ti prego non fraintendere, è solo che poi oltre a perderci noi, perderemmo anche questa grande opportunità che tuo padre ci sta dando.> cercò di spiegare Andrea
<Si, ma non capisco questo tuo comportamento nei miei confronti> dissi ancora stranita
<Non voglio che tuo padre sospetti qualcosa, per nessun motivo al mondo. Quindi cerco di essere il più distaccato possibile> disse abbassando lo sguardo
<Fammi capire, quindi hai intenzione di trattarmi come una sconosciuta per tutto il tempo trattandomi di merda, per poi avere il "contentino" prima di andare a dormire? Ma per chi mi hai presa?> chiesi incazzandomi
<Non è assolutamente quello che volevo dire, è solo che per non essere scoperti dobbiamo fare così> spiegò
<È mio padre, non è mica un mostro, vuoi tenere nascosto tutto questo per tutta la vita?Rimarremo così? Come una storia segreta? Ma che senso ha?> continuai alterandomi ancora di più
<Cami ti prego, cerca di capire, lo faccio per noi e per la musica> disse prendendomi il volto tra le mani
<Ma vaffanculo> dissi togliendoli le mani e andando dentro al furgoncino.
Per fortuna i ragazzi uscirono in quel preciso istante e ripartimmo per un viaggio di altre due ore, con al mio fianco questa volta Marco.
<Che è successo?> mi chiese Marco, riferendosi a me e ad Andrea
<Ti racconto dopo per bene> gli dissi indicando con la mia testa mio padre.
Lui annuì e poi chiuse gli occhi•Il nostro amore è segreto
amore sottovoce,
amor che non si deve
Amore che non avrà mai luce
amore maledetto, amore latitante, amore senza nome o direzione
solo amore•Una nuova canzone stava per arrivare...
STAI LEGGENDO
L'AMORE CHE CI RESTA
FanfictionAvete mai pensato a quanto complicata può essere la vita di due ragazze? Oppure, avete mai pensato ad Ermal da un altro punto di vista? In un ruolo non suo. Questa è la semplice storia di due ragazze, formata da amori travolgenti, litigi strazianti...