CAPITOLO 23

60 1 0
                                    

°SOFIA'S POV °

...E in effetti fu così, passammo 2 ore a chiacchierare, mi aveva davvero fatto sentire meglio parlare di Andreas con Milla. Avevo paura che tutto potesse rovinarsi ancora una volta, ma questa volta non me lo sarei mai perdonata.
Anche Camilla vedevo che stava meglio dopo avermi raccontato della famosa notte e di ciò che aveva combinato.
Avevo ragione, i due piccioncini stavano insieme, lo confermava la sua faccia nel raccontarmi di tutti i baci che quella notte si erano dati. Mi aveva anche detto che invidiava molto me e Roberto che non dovevamo nascondere le nostre coccole per non essere poi scoperti.
Insomma, finalmente era tornata la normalità, quando ad un certo punto mi squillò il telefono.
* Vieni piccina, ho bisogno di te... ORA *
Era Roberto, aveva bisogno di me...
<Ehi Cami scusami, ma Roberto ha detto che vuole vedermi, ci sentiamo dopo.> dissi prima di salutarla.
<Eh eh...che vuole a quest'ora?> disse facendomi l'occhiolino.
<Smettila, ha bisogno di me... Non so cosa sia successo. Spero niente di grave.> dissi poi spingedole il gomito.
<Va bene a dopo.> mi rispose poi sorridendo ancora.
Roberto mi aveva dato appuntamento a casa sua, poco distante da casa di Camilla, erano le 23.00 quindi decisi di prendere il pullman per non rimanere da sola a camminare per strada.
~~
Arrivai dopo 10 minuti a casa sua e subito lui mi aprii la porta baciandomi.
<Mi sei mancata amore mio!> disse continuando a baciarmi.
<Mmhh... aspetta mi hai chiamata solo per vedermi?> dissi staccandomi dal suo volto.
<Si, o meglio per non vederti!> disse lui sorridendo.
<Che mi stai nascondendo?> risposi poi vagando tra i suoi capelli.
<Niente, solo che la notte non ha bisogno di luci...> disse poi portandomi in camera mentre ci continuavamo a baciare e spegnendo poi la luce.
<R-rob, non vedo n-nulla!> dissi con un filo di voce e sempre più attaccata a lui.
<Non mi devi vedere, mi devi sentire...> rispose toccandomi i capelli.
Ad un certo punto sentii le sue mani sui miei fianchi che lentamente salivano sul mio corpo levandomi la maglietta.
Il suo corpo era attaccato al mio, così decisi di fare la stessa cosa con lui.
Per me era la prima volta, ma a lui non interessava, infatti ogni tanto prendeva l'iniziativa e continuando a baciare il mio collo, mi faceva mettere sul suo letto.
<Sei bellissima...> mi mormorava nell'orecchio ogni volta che mi dava un bacio.
Devo ammettere che aver tenuto le luci spente, ha evitato di farmi vedere rossa come un peperone, ma aveva reso magica la situazione che si era creata.
All'improvviso squillò di nuovo il telefono, questa volta era una chiamata in arrivo da parte di Camilla.
<Pronto... Pronto Sofia dove sei?> disse sottovoce per non farsi sentire...
Si erano fatte le 2.00 di notte e ancora non ero tornata.
<....ehmm si C-cami dimmi!> dissi ostacolata dal braccio di Roberto che mi impediva di rispondere a Camilla per restare ancora un po' insieme.
<Dai, ti prego non rispondere> mi diceva lui, come se fosse un bambino.
<Sofiaaa!! Ti ho chiesto dove sei, ma che stai combinando?! Sei con Pace?> disse Milla al telefono confusa.
<S-si Cami, arrivo tra 10 minuti...> dissi guardando Roberto che intanto seduto sul letto incrociava le braccia per fare l'offeso.
<10 minuti!? Ma hai visto che ore sono? Sono le 2 di notte, io cosa devo pensare? Vieni adesso!> disse lei arrabbiata.
<Ahh arriva arriva!!> urlò Roberto chiudendole il telefono in faccia.
Subito gli diedi uno schiaffo sulla spalla, ma lui ricambiò con un bacio ed io non potei non ricambiare ancora una volta.
Dopo 5 minuti però mi alzai dal suo letto e accesi la luce. Dovevo andarmene da lì, anche se quella situazione mi piaceva tanto, soprattutto a Roberto che continuava a darmi baci sul braccio e impedendomi di infilare la maglietta.
<Rob, ti prego, ti amo tanto lo sai, ma ora non posso, devo andare... non so nemmeno come dire a Camilla il perchè del mio ritardo. Le avevo promesso di tornare subito e invece sono le due di notte e sono ancora qui con te a sbaciucchiarmi. Non che mi dispiaccia ecco, ma ora non posso...> dissi pregandolo.
<Ma poi come faccio senza di te stanotte?> disse piagnucolando.
<Haha, piccino mio ce la farai tranquillo!> dissi mettendogli a posto i capelli che tutto erano tranne che ordinati. In effetti anche i miei non lo erano, ma lasciai stare, era notte fonda chi è che doveva vedermi...
Arrivammo sull'uscio della porta e così lo salutai baciandolo.
<Primo, tu a me non chiami piccino, solo io posso.
Secondo la prossima volta che vieni teniamo le luci accese!> mi disse facendomi l'occhiolino.
<Smettila cretino!> dissi prima di dargli una pacca sulla spalla e baciandolo per l'ultima volta.
~~
Stavo tornando da Camilla, faceva molto freddo, nonostante fosse maggio, ma camminavo veloce, Camilla mi stava aspettando ed io non sapevo se dirle la verità... come l'avrebbe presa? Insomma lui ha sempre 16 anni in più di me... ero persa tra i miei pensieri di nuovo, quando...
<Oh scusami!> disse una voce che si scontrò con me.
<No, scusami tu!> risposi io cercando di guardarlo negli occhi.
<Sofia?> continuò stupito.
<Andreeeas?> dissi confusa.
<Che ci fai qui? A quest'ora poi!> disse sollevandomi il viso.
<Dovrei chiedertelo anch'io! Comunque non riuscivo a dormire e volevo uscire un po'> dissi poi mentendo.
<E questi capelli? Un animale ti ha aggredita?!> disse ridendo e cercando di aggiustarmeli.
<Ehmm... si io...> non mi fece nemmeno finire di parlare che subito mi chiese:
<Ti va di passeggiare con me?>
<Eh.. io stavo tornando a casa...> risposi cercando di evitarlo.
<E dai ti prego, devo dirti un po' di cose!> disse anche lui con fare da bambino...
Era inutile, chiunque facesse così mi faceva subito cambiare idea, così dissi:
<Si, ma soli 5 minuti...>
<Perfetto vieni!> urlò facendomi correre come una pazza verso la scuola di danza.
<Eh no, io non faccio lezione alle 2.30 di notte, sappilo!> urlai cercando di staccarmi dalla sua mano. Aveva una stretta talmente forte che non riuscii a spostarmi.
<No, ma che dici! Ho solo bisogno di te!>
Anche lui, questa frase.... mi spezzò letteralmente.
<Andreas, ma è tardi! Posso aiutarti anche domani!> dissi pregandolo.
Lui non mi ascoltò e iniziò a mettere la musica quasi a tutti volume, nonostante fossimo in piena notte.
<Devi solo guardarmi niente di più!> disse poi mentre si riscaldava.
Era stato molto furbo, sapeva che adoravo il suo modo di muoversi e che ogni volta che ballava mi faceva incantare....
Così in effetti fu e stanca della giornata mi addormentai lì per terra nella sala...
~~
Era mattina, aprii gli occhi e presi il telefono...
10 chiamate perse e 50 messaggi tutti da parte di Camilla. Ma non fu quello a preoccuparmi, ma il fatto che io ero ancora lì in sala... Ma sopratutto al mio fianco avevo Andreas e la sua giacca copriva il mio corpo a modi coperta.
Di scatto mi alzai spaventando Andreas che ancora dormiva.
<ANDREAS!> urlai sconvolta.
<Ehi ehi che c'è!> Rispose lui stropicciandosi gli occhi.
<Come che c'è, è mattina ed io sono ancora qui, CON TE!> dissi marcando su queste ultime parole.
<Si tranquilla, non è successo niente! Di colpo ti sei addormentata e allora non sapendo dove abitassi ti ho lasciata dormire qui... Ovviamente non potevo lasciarti da sola e quindi ho dormito anch'io CON TE!> ripetè lui marcando le mie stesse parole.
<I-io devo scappare!> dissi portando con me anche la sua giacca.
<A dopo!> disse lui ridendo.
Ma perché sono solamente brava a cacciarmi nei casini!? Forse è perché non dico mai di no... Ma questo forse è ancora peggio di quello che avevo combinato l'ultima volta, se lo fosse venuto a sapere Roberto mi avrebbe uccisa...
Corsi verso casa di Camilla, mi aggiustai solo i capelli e uscii subito di casa, Roberto era già sotto il portone per portarmi in studio dove c'erano già Camilla e Andrea.
<Amore mio, come ti avevo detto sono stato male senza di te!> disse baciandomi.
<Ah si?> dissi ancora immersa nei pensieri.
<Si... Ma questa giacca? È la prima volta che te la vedo!> disse lui scrutandomi dalla testa ai piedi.
<È di Camilla... stamattina mi sono svegliata come sempre in ritardo e ho messo la prima cosa che ho trovato!> dissi mentendo ancora....
Non volevo più mentire, ma come facevo?
<Va bene andiamo piccina!> disse poi portandomi in studio.
~~
Arrivammo in studio, forse non ero stata l'unica a trasgredire le regole... Camilla e Andrea avevano combinato come al solito qualcosa, così vedendo il collo di Milla inventai una scusa per levare almeno lei dai casini. Oramai ero diventata brava a mentire...
Subito mi ringraziò e distratta dalla situazione non si ricordò di chiedermi dove ero stata quell'altra notte per fortuna.
Andammo poi a mangiare, ma io ero troppo distratta...

L'AMORE CHE CI RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora