Stesso sangue non mente

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Cercai di evitare in tutti i modi di parlare di quello che era accaduto la notte trascorsa da qualche giorno.

Avevamo messo al corrente Michael della minaccia di Kate, e lui mi ordinò di occuparmi anche di quella, scocciato che non avessi ancora portato a termine la morte di Dracula. Era come se cercassi una scusa per evitarlo, e ormai lo sapevo che quella futura battaglia per la vita sarebbe stata dura sia fisicamente che emotivamente e, sopratutto, che non avrei potuto vincere. Io ero forte, ero un'ottima assassina, ma lui era l'assassino con troppi secoli di esperienza rispetto a me. Chissà, magari avrei vinto io!

Quel giorno mi trovavo al lago, e stavo nuotando cercando di svuotare la mente e di rilassarmi.

"Bella pinna!" disse l'intruso che schizzai con l'acqua.

"Sai cosa diavolo è la privacy? Persino un idiota sa che se sono qui è perché voglio la tranquillità e la solitudine."

"A me sembrava che avessi bisogno di qualcosa.."

Trucidando Jack con lo sguardo uscii dall'acqua e mi avvolsi nell'asciugamano, cercando di vestirmi senza sembrare troppo imbarazzata.

"Non ho bisogno di niente. Non mi serve più il tuo aiuto, ora vado a cercare Katerina, poi sarà il tuo turno."

I suoi occhi si celarono di tristezza e inquietudine, erano un mare in burrasca, quegli occhi azzurri.

"Non sei obbligata a farlo."

"Invece lo sono. Ricordatelo, sono pur sempre un'assassina."

Guardai Jack allontanarsi e me ne andai anche io, avevo cose più urgenti a cui pensare. Sapevo che cercare mia sorella sarebbe stato inutile, pensava a questo piano da troppo tempo, e non sarei riuscita a trovarla; sarebbe stata lei a trovare me, molto presto. Pensare che fosse viva mi faceva venire il voltastomaco e una tristezza immensa, ma un'altra parte di me ne era contenta, perché forse questa volta avrei potuto farla ragionare, avrei potuto evitare di far ripetere la storia, avrei potuto... fare qualcosa.

Indossai vestiti comodi e mi armai di paletti, l'insostituibile accendino, qualche pugnale e la mia spada.

Potevo non sapere dove cercarla, ma forse, sapevo dove avrebbe fissato l'incontro; se voleva portare avanti questa ricostruzione del passato mi avrebbe dato sicuramente appuntamento alla radura.

"Selena, l'hai trovata."

Godric non mi fece esattamente una domanda.

"Sicuramente è alla radura. Io vado, forse ci rivedremo, fratello!"

Non eravamo bravi con gli adii, ci limitammo a guardarci e a sorridere, e Godric mi strinse forte la mano; andai.

La radura era silenziosa, forse troppo; sentii qualche fruscio e fui certa della presenza di Kate. Quando mi girai lei era proprio di fronte a me, fiera e perfida con i morbidi boccoli scuri e una tenuta da combattente. Stavo per svenire, per vomitare, era così.. lei; ancora con l'aria viziata, con l'ironia tagliente, esattamente come tempo fa.

"Ciao, Selena."

"Ciao, Katerina."

Dovevo ricordarmi che ora era una vampira, e stava cercando di farmi sentire il topo della situazione girandomi intorno, studiandomi.

"Non hai avuto abbastanza tempo per studiarmi, sorella? Non sei così abile come pensavo."

"È la prima volta che ti vedo così da vicino, dolce sorellina, volevo vedere come eri cambiata. Sai," continuò fermandosi pericolosamente davanti a me "avverto che sei molto più forte di prima, arrabbiata, e tante cose. Sono contenta che tu ti sia ripresa da tutto. Oh, anche dai recenti avvenimenti con Dracula!" rise.

Strinsi i denti per non darle una sberla su quel suo faccino sorridente e le feci la domanda del secolo.

"Perché fare tutto questo? Sapevi che alla fine la storia si sarebbe ripetuta anche per noi."

"Si, lo sapevo. Ma sai, Selena, io volevo vederti soffrire, volevo renderti così vulnerabile per vedere come avresti affrontato questo giorno. Io e te, ancora insieme, io e te, abbiamo una seconda possibilità."

"Non sono vulnerabile come dici tu."

Ma lei rise di nuovo, e mentre parlava, mi resi conto di quanto avesse ragione..

" Si che lo sei. Povera, piccola, bambina mia, non te ne rendi conto! Io ho fatto in modo che il tuo cuore gelato si innamorasse, di struggesse per Dracula. Innamorarsi dell'uomo della nostra antenata è un po'.. compromettente! Persino ora, qui ti stai chiedendo cosa devi fare con lui e con l'ordine di ucciderlo, e ti chiedi se anche per me c'è una speranza. Che tenera."

Ero inorridita dalle sue parole piene di verità, così ingiuste e avvertii una fitta dolorosa al cuore, come se tutto il dolore accumulato dalle morti che ho causato, da quelle che ho visto, l'amore che avevo appena conosciuto, si svuotasse tutto d'un colpo, senza controllo. Katerina era già in vantaggio su di me, ma io dovevo vincere, dovevo ucciderla. Di nuovo.

I used to love him, but I had  to kill him [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora