22 - Separazione

2.2K 256 852
                                    

«Dai, così rotoliamo sul pavimento» mi lamentai, ma non bastò per far smettere Rory di spingermi mentre varcavamo la soglia di casa, tra un bacio e l'altro che mi dava sul collo.

«Meglio, se rotoliamo, così siamo già sdraiati per il dopo.»

«Possibile che il tuo cervello pensa un minuto prima al sesso e quello dopo al sesso?»

«Sono un ragazzo gay, fidanzato con uno sballo da paura, possiedo sia le qualità di un uomo sia quelle di una donna. Il sesso è una costante nella mia vita. Devi sommare tutte le volte che lo pensa un maschio e tutte quelle in cui lo pensa una femmina. In poche parole» mi spinse oltre l'ingresso, affondando i denti nel mio collo, «in un modo o nell'altro sei fottuto.»

«Che elegante che sei» risi, facendolo venire davanti a me, e lo baciai con passione.

Dovetti ammettere che ero piuttosto euforico per ciò che era successo qualche giorno prima con Trey. Mi aveva sbattuto in faccia i suoi problemi per via del mio atteggiamento e la gelosia che provava per Rory, oltre alla voglia di tornare amici. Così, difatti, era successo.

Per quanto avessi voluto allontanarmi da lui e non averci più niente a che fare, per non ingrandire il dolore che percepivo nel solo guardarlo, era stato impossibile quando i suoi occhi scuri mi avevano attraversato l'anima. Nemmeno io avevo ben compreso lo svolgersi degli avvenimenti, avevo soltanto lasciato che fluissero intorno a me. Come risultato avevamo risanato la nostra amicizia, ma stavo ancora male nel vederlo con Malory invece che con me.

Per fortuna avevo Rory, a cui avevo raccontato tutto. L'avevo visto trattenere lacrime di tristezza e sorridermi, per poi baciarmi. Mi aveva detto che non mi avrebbe lasciato scappare così facilmente tra le braccia di Trey, non fino a quando avrebbe avuto ancora una possibilità, e io l'avevo stretto a me, sussurrandogli che mi sentivo in colpa. Anche adesso ero sicuro che Rory stava celando la sua amarezza dietro a una maschera di sorrisi e lussuria.

Indietreggiammo ancora, scontrandoci contro una sedia e facendola stridere sul pavimento.

«Potete andare a fare le vostre cose da un'altra parte?» La voce di Charlotte, sommersa tra libri e appunti, ci destò, nemmeno mi ero reso conto della sua presenza.

«Puoi andare a studiare in camera tua?» ribatté Rory, strizzando l'occhio.

«No.»

«Beh, allora significa che andremo noi nella tua.»

«Non ti azzardare neanche, giuro che ti rompo tutte le action figure sugli scaffali.» Lottie sfogliò una pagina, parlando atona. Sapeva di aver toccato un tasto dolente: la preziosa collezione di statuette di personaggi degli anime preferiti di Rory. Nessuno poteva toccarla o sarebbe morto. Persino a me era concesso vederle da due metri di distanza.

«Brutta megera!» Rory gli fece la linguaccia e io scoppiai a ridere, lo presi poi per una manica della maglia rosa e lo trascinai fino alla sua porta. Entrammo in quel paradiso confetto, ci lanciammo sul letto senza convenevoli e cominciammo una lotta tra ansimi e bocche che si cercavano.

«Perché non ci guardiamo qualcosa?» Lo spinsi sul petto con una mano e lo allontanai da me.

«In effetti, devo recuperare la sesta stagione di quel telefilm sui lupi mannari» disse. Si alzò per prendere il computer e lo accese dopo averlo messo sul materasso e attaccato alla corrente.

«Quella piena di maschioni?»

«Quella piena di maschioni a petto nudo» mi corresse.

Ridacchiai. Mi arrivò un messaggio, così estrassi il cellulare dalla tasca e lessi il nome di Trey. Il cuore fece un tuffo in gola e aprii subito la conversazione.

Come Guardare il SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora