Non riuscivo ad addormentarmi, i pensieri non facevano che rincorrersi e non mi lasciavano in pace. Tutto a causa del ragazzo che respirava profondamente a pochi metri di distanza da me.
Fino a poche ore prima ero convinto di non voler più vedere Warren e scappare dai nonni – loro mi avrebbero aiutato e avrebbero riportato alla luce il vero Rory – ma gli avvenimenti di quella giornata mi avevano sconvolto ogni senso, fino a farmi rimangiare le parole, confondermi e sviluppare un'agitazione che non provavo da molto tempo.
Warren mi aveva fatto capire che ci teneva a me, era stata una sorpresa sentirlo suonare una delle mie canzoni preferite come gesto di pace e il mio cuore si era sciolto nel suo sorriso. Ero stato incapace di resistere ai miei sentimenti, era bastato così poco per farmi diventare quello zerbino che ero con tutti.
Non avrei mai imparato.
Avevo messo davanti la voglia di rimanere al suo fianco, sebbene ne sarei rimasto scottato, piuttosto che il dolore che avrei sofferto, perché io ero quel ragazzo disposto a mettere da parte i sentimenti più intimi. L'avevo fatto con Kevin pur di restare amici, avevo cercato di fare lo stesso con Warren, ma l'aveva capito ed era stato lui stesso ad allontanarmi.
Non sapevo più quale fosse la scelta sbagliata e quella corretta.
Desideravo soltanto finire la vacanza insieme a Warren, dedicargli quegli ultimi giorni prima di separarci, forse per sempre, benché non lo volessi, non dopo aver visto ancora una volta la bellezza del suo animo. Ero accecato dall'amore, me ne infischiavo persino di soffrire. Forse perché avevo già perso l'unica persona che non avrei mai voluto perdere, ormai anni prima, e rinunciavo alla mia felicità per quella degli altri perché non potevo seguire il mio cuore.
Presi il telefono e navigai sui social, sperando di trovare qualcuno con cui parlare a quell'ora di notte. Volevo voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo, ma era impossibile: i miei pensieri continuavano a indirizzarsi verso una sola cosa.
Una sola.
Warren.
Rimisi il telefono sul comodino, poggiai i piedi sul pavimento e rabbrividii. Feci solo qualche passo per raggiungere il letto in cui dormiva Warren. Avevo bisogno di parlargli, di sentirmi attraversare dalla profondità dei suoi occhi e dalla sua voce roca.
«Warren...»
Aprì una palpebra con fatica ma la richiuse subito dopo e disse: «Se hai finito il tuo sonno di bellezza, non stressare l'anima alla gente che invece dorme solo perché è bello dormire.»
Mi venne da ridere. Warren era sempre Warren, anche da appena sveglio.
«Non riesco a dormire» sussurrai.
«Trey e Kevin si stanno dando alla pazza gioia? Non rimarrò sveglio con te nemmeno per questo motivo. Mettiti qualcosa nelle orecchie.»
Ingoiai la saliva in eccesso e continuai: «Non riesco a dormire per te.»
Warren riaprì gli occhi e mi fissò assonnato. «Sto russando?»
Maledizione, avrei voluto picchiarlo, soprattutto perché era evidente che lo stava facendo apposta per evadere l'argomento. «Warren...» ripetei. Mi inginocchiai sul pavimento, arrivando alla sua altezza con il volto. «Voglio chiarire.»
Annuì semplicemente e si mise seduto, così mi sdraiai al suo fianco e portai una mano al di sotto della guancia. Warren non staccava il suo sguardo da me, non avrei resistito a lungo. Era ancora presente la consistenza delle sue labbra e il pizzicore della barba, il suo corpo premuto sul mio senza alcuna delicatezza, l'eccitazione.
STAI LEGGENDO
Come Guardare il Sole
Romantiek[Completa - Gay/BoyxBoy] Trey è un ragazzo introverso e impacciato, da sempre accompagnato dalla solitudine, che decide di rivoluzionare la sua vita ricominciando da capo all'università, ma un incidente lo obbliga a saltare il primo semestre. Sconfo...