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Capitolo 5

Charlotte

"Hanji!"

Richiamo la castana,tenendoli ancora la guancia.

Credo che il colore della guancia solitamente pallida sia diventato rosso come la sciarpa di Mikasa.

"Beh,non dovevi dire il suo segreto."

Dice una voce fredda che conosco troppo bene.

"Io non ho detto nulla! Hanji mi ha detto solo oggi il suo segreto come avrei fatto a-"

Ragiono mentalmente,ma vengo interrotta prima di poter aggiungere altro.

"Ecco perché nessuno ti dice mai nulla. Non sono io il problema. E io e te non siamo mai andati a letto insieme."

"Ma cos- che diavolo stai dicendo?! È ovvio che non ci siamo mai andati!"

Gli urlo contro.

"Beh,allora stai attenta a cosa racconti in giro."

"Se ce l'hai tanto con me-"

"Non ha torto."

Lo difende uno.

"Già."

Continua un altro.

"Da te non me lo sarei mai aspettato,Charlotte."

Dice il capitano Erwin,di solito sorridente ma in questo caso arrabbiato.

La risata femminile di una ragazza Mi fa eco nelle orecchie.

"Petra perché?"

Le sussurro.

"Vuoi darmi la colpa per le cose che hai detto tu? Non ci siamo proprio..."

Si gira verso i ragazzi.

Serro la mascella ed esco dalla stanza sotto lo sguardo accusatorio di tutti.

"Hanji!"

Urlo.

"Hanji"

Urlo più forte.

"Hanji apri questa porta!"

Le urlo una volta raggiunta.

"Io non ho mai detto quelle cose."

Smetto di battere i pugni sulla porta,appoggiando la fronte ad essa.

"Te lo giuro."

Iniziano a cedermi le gambe e mi inginocchio.

"Io ti voglio bene."

Mi accascio a terra sperando che apre la porta.

"Davvero."

"Vattene. Io non ci parlo con le-"

Non riesco a sentire la parola che usa per definirmi,perché si alza facendo rumore con la sedia,aprendo la porta e chiudendola velocemente.

Cado,ma non mi importa.

Sbatto una testata l,ma non mi importa.

"Ti odio,mi fai schifo."

Mi dice poi.

Bene,poteva andare peggio?

Deduco di no.

Mi alzo,camminando senza meta uscendo.

Purtroppo qualcuno mi nota dalla finestra.

"Sorellona dove vai?"

Quasi urla mio fratello.

Vado verso la sua stanza.

"Sono io."