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Capitolo 7

Charlotte

Lo guardo stupita e seccata.

A lui cosa importava?

"Non le riguarda la mia-"

"Mi scuso a nome di tutti gli idioti che ti hanno presa in giro e che ti stanno prendendo in giro."

"Se mi conoscessi sapresti che non ho bisogno di scuse. Con quelle posso pulire le finestre."

Mi sorride lievemente,con un pizzico di malinconia nel volto.

"Ciao Charlotte."

Faccio il saluto.

"Non c'è il cas-"

"Arrivederci,capitano Smith."

Lo interrompo facendogli capire che non me ne importava assolutamente nulla.

Quando la mia porta si chiude,qualcuno bissa di nuovo.

"Si?"

Chiedo seccata.

"Charlotte siamo noi,disturbiamo?"

La voce del biondo era coperta dalla porta chiusa. Corro verso di essa e la spalanco.

"No,no! Assolutamente no! Scusate..."

La mia agitazione mi stava mettendo in panico.

"Allora avete le pagnotte?"

"Tutte e cinque."

Sorride Armin,Alex me le porge.

"Si è aggiunto qualcuno al gruppo?"

"Devo un favore a Jean,tutto qui."

Sorride imbarazzato Armin,non sa mentirmi.

"Va bene. Allora...volete vedere come li faccio?"

Sorrido ai ragazzi e loro mi guardano con un aria ovvia.

Lascio il pane da parte,posandolo nel mio armadio a prendere gusto nel mio "ingrediente segreto" e inizio a preparare un po' di farcitura dentro.

Prendo il pane e finisco i panini,ridandoglieli.

"Sembrano molto buoni..."

Dice la corvina guardandoli.

"Hanno raddoppiato il volume è sono più morbidi. Sono perfetti!"

"Cosa vi aspettavate da me? Dai,assagiatene un pezzo!"

Gli sorrido,ma loro si guardano e poi mi guardano un po' tristi.

"Scusa,abbiamo promesso di mangiarli con gli altri..."

Armin si fa decisamente troppi problemi.

"E che problema c'è? È meglio,no? Andate dai che vi aspettano."

Mi sorride gentilmente,mentre Alex mi guarda semplicemente.

Le scompiglio i capelli per dispetto e lei fa lo stesso sguardo infuocato di suo padre.