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Capitolo 6

Charlotte

Hanji mi guarda con i suoi occhi spenti e inespressivi,Petra mi guarda dall'alto al basso,Oruo...che dire è Oruo,Mike mi guarda disgustato,Erwin non c'è,gli altri due parlavano tra loro mentre Levi...credo che non mi guardi neanche.

Andiamo in missione,per fortuna e si dividono in gruppi,ovviamente io da sola.

Riesco a tornare sana e salva a casa,grazie alle mie abilità.

La paga di oggi è andata.

Quando torniamo gli altri fanno pranzo mentre io vado direttamente in camera mia,avrei mangiato più tardi.

È facile dar vita a una voce ma a spegnerla è quasi impossibile.

Mi mancano un po' quei tempi in cui stavamo tutti in famiglia e la mamma insegnava a Mikasa a cucire.

Almeno,quando io c'ero.

Mia mamma odiava il fatto che mi fossi arruolata nel corpo di ricerca.

Non mi ha parlato per quasi due anni.

Sorrido,pensando al mio piccolo fratellino a cui si arrossavano le orecchie.

Aspetto il pomeriggio per poi andare nella stanza del caporale.

Busso alla porta educatamente.

"Avanti."

Entro dalla porta e il corvino non mi degna di uno sguardo.

Perfetto,direi.

"Ha qualche compito per me,caporale Akerman?"

"Allena i cadetti."

Dice semplicemente.

"Grazie."

Esco dalla stanza andando a fare quello che mi aveva detto.

"Io sono Charlotte Jaeger,non sarò tanto gentile con voi quando sbaglierete tuttavia cercherò di farvi capire gli sbagli. Iniziamo o avete domande?"

"Sei quella di cui parlavano i caporali a colazione?"

Sghignazza un soldato.

I suoi amici accanto a lui scoppiano a ridere.

Ah,l'adolescenza che casino.

Lo guardo semplicemente.

"Cosa ci sarebbe di divertente? Non c'ero sta mattina ma se hanno dato il mio nome,parlavano di me. In ogni caso,almeno qualcuno parla di me. Qualcuno parla di lei cadetto?"

Chiedo forse troppo dura.

Il ragazzo mi guarda stupito e mio fratello mi sorride.

"Iniziamo."

Iniziamo con un allenamento a terra,seguito dai combattimenti corpo a corpo e tutto il resto. L'ultima cosa che facciamo è il movimento tridimensionale.